[Prima classificata, a pari merito con Nemeryal, al Mini-Contest indetto da AmyLerajie sul suo blog]

Contest: http://amylerajie.wordpress.com/2012/06/16/mini-contest/

Risultati: http://amylerajie.wordpress.com/2012/06/22/risultati-del-contest/

Nijntje

Nijntje è soltanto una coniglietta, eppure sa perfettamente di conoscere Olanda meglio di chiunque altro.

Dalla sua cesta nel salotto della casa di Amsterdam –messa lì solo perché è troppo piccola per riuscire a salire da sola sul cuscino del divano- vede ed osserva tutto quello che fa il suo padrone.

Lo vede rientrare dopo i meeting e le riunioni estenuanti con le altre nazioni, stanco e nervoso, ed andare subito nella serra dietro la casa dove coltiva i suoi amati tulipani, gli altri fiori e quelle piantine dall’odore strano. Ci sta un paio d’ore, e poi torna in casa con le mani sporche di terriccio e l’espressione soddisfatta in volto; la ruga di nervosismo che prima aveva in mezzo agli occhi adesso è sparita.

Sa che al suo padrone piacciono molto i fiori: Olanda li sistema nei vasi sparsi un po’ in tutta la casa, accarezza con la punta delle dita i petali delicati, stringe i gambi sottili dei tulipani attorno ad un nastro di seta se deve fare un regalo a qualcuno.

Dalla sua cesta lo vede mangiare sul piccolo tavolino del salotto i waffel che prepara con Belgio –o meglio, che la sorella prepara per lui- e stare ad ascoltare la parlantina incessante della ragazza. La sua voce non è mai così dolce come quando le risponde. La fissa con affetto quando la sorella ha il capo voltato dall’altra parte, ha per lei piccoli gesti gentili che non riserva a nessun altro.

Belgio ha una voce sottile e delicata anche quando lo prende in giro, quando gli dice che è troppo fissato con le pulizie e che lei ha paura di preparare la mattentaart nella sua cucina troppo immacolata, o che è eccessivamente rigido e fiscale quando si arriva a parlare di denaro. Lo guarda e gli sorride con il suo sorriso felino e con i suoi occhi smeraldo.

Olanda le sorride a sua volta e non si arrabbia mai. Nijntje sa che non c’è nessuno a cui il suo padrone voglia più bene della sorella.

A volte Olanda fa salire Nijntje sul divano. Se la tiene appoggiata al fianco su un piccolo cuscino e con una mano la gratta lievemente lì dietro alle orecchie, mentre fissa un documento dall’aria importante con le sopracciglia corrucciate, o mentre è al telefono e sbraita contro Spagna che non si preoccupa a sufficienza per le proprie banche. Il suo padrone si arrabbia sempre, quando si tratta di soldi.

Oppure Olanda si sdraia sul divano e se la tiene sulla pancia, le accarezza il pelo mentre una mano sorregge la lunga pipa. A volte dal piccolo braciere esce un profumo dolce che le fa girare la testa e fa annebbiare gli occhi verdi del suo padrone; poi lui comincia a parlare mentre il bocchino gli sfiora le labbra, e le racconta di giorni lontani, di viaggi per mari ed oceani fino alle terre delle spezie, di luoghi esotici e piante magiche, di mercanti subdoli e pirati spietati, di battaglie navali e di esplorazioni per terra.

Qualche volta le parla di Giappone, e lei drizza le orecchie sperando di avere notizie di Pochi; ma sono sempre solo racconti di giorni lontani e di amicizie passate. Le dispiace sentire come la voce di Olanda diventa dura quando parla del giapponese. Sa che ha sofferto per quel distacco, e non vuole che sia triste.

Per questo Nijntje è felice quando a casa arriva il danese. L’uomo biondo è sempre allegro e rumoroso, parla velocemente e ride forte; appena entra dalla porta corre subito ad accarezzarla e a sussurrarle paroline dolci mentre le gratta le orecchie. Olanda li guarda da dietro, sbuffa e finge di essere scocciato.

Ma Nijntje sa benissimo che è tutta una finta, e che Olanda è felice anche se storce la bocca davanti all’esuberanza del danese e gli dà una manata sulla nuca. Poi si guardano ed inevitabilmente scoppiano a ridere tutti e due; vanno in cucina a preparare i biscotti, oppure escono, prendono le biciclette e non rientrano fino a sera.

Quando tornano si siedono assieme sul divano e le bottiglie verdi della birra si moltiplicano sul tavolino mentre loro due si passano una sigaretta o la pipa lunga dell’olandese.

Danimarca parla tantissimo e diventa più rumoroso di prima; ma anche Olanda è allegro e ride forte assieme al danese, gli risponde a tono e lo prende in giro. Il danese gonfia le guance ma non si offende; poi sogghignano entrambi e dicono cose che Nijntje non capisce.

Arriva sempre un momento prima o poi in cui uno dei due si preme addosso all’altro.

Nijntje li osserva da lontano mentre uniscono le loro bocche, si accarezzano e poi si toccano con forza. Adesso ha capito che non stanno lottando –come aveva creduto la prima volta che li aveva visti- perché alla fine hanno entrambi un’espressione soddisfatta e serena quando si addormentano l’uno sopra all’altro sul tappeto o sul divano, con le mani intrecciate nei capelli del compagno.

La bocca di Olanda è stesa in un sorriso la mattina dopo, quando nasconde un petalo di tulipano dentro la tasca della giacca del danese o sotto al colletto della sua camicia prima che lui se ne vada.

Poi la prende in braccio e le accarezza il pelo mentre cammina in giro per la casa e guarda cosa c’è da mettere in ordine.

Nijntje apprezza quelle attenzioni. Senza, probabilmente, potrebbe cominciare a diventare gelosa del danese rumoroso. A volte ha paura che l’uomo biondo riesca a vedere dentro il cuore del suo padrone meglio di quanto ci riesca lei.