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Autore: Low_Armstrong    22/06/2012    5 recensioni
La Battaglia è finita da circa due settimane e Fred non è morto (è troppo da accettare, è devastante). Ron e Hermione stanno insieme dopo il bacio durante la Battaglia ma non hanno ancora ufficializzato la cosa, anche se tutti l’hanno capito, né fatto "il discorso". Forse i personaggi sono un pochino OOC, ma scrivo più per necessità che per talento, quindi perdonatemi. E, inoltre, è la mia prima storia in assoluto, siate clementi!
«Sono finiti i tempi della paura, dell’angoscia e del terrore» fece Ron, la voce poco più forte di un sussurro. A ogni parola le si avvicinava di più. «Non hai nulla da temere. Lo so che è difficile, e che non dimenticherai mai tutte quelle cose brutte… beh, nessuno lo farà… ma ora è tutto finito, Hermione».
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione si svegliò di soprassalto, le mani serrate intorno al lenzuolo, i capelli in disordine. Mormorò a fatica un incantesimo e in barattolo di vetro apparve una piccola fiammella azzurra, più fioca del solito. Seduta sul letto, sfiorò col dorso della mano la fronte umida, poi, come se una forza invisibile la stesse spingendo, scattò in piedi. Il letto di Harry era vuoto. Un po’ spaventata, si mise una coperta leggera intorno alle spalle e si fiondò fuori dalla tenda. Notò appena il suo viso pallido e impaurito nel riflesso allo specchio. Non appena fu fuori, la brezza notturna la avvolse e le agitò i capelli davanti agli occhi. Si guardò intorno alla ricerca di Harry. Le sembrava di essere tornata nel periodo in cui si nascondevano in boschi e foreste alla ricerca degli Horcrux. Ai tempi del terrore e dell’ansia, pensò.

«Hermione!» si sentì chiamare. Era Harry. Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo mentre lo sentiva avvicinarsi da dietro le spalle. C’era anche Ron con lui. Si voltò per guardarli.

«Ehi, va tutto bene?» chiese Ron, preoccupato alla vista dello scompiglio che faceva da padrone sul suo volto.

«Cosa? Oh… sì, sì, sto bene…» farfugliò lei, cercando di risultare sicura. Sperava che il buio la aiutasse. Evidentemente, non servì fingere.

«Di nuovo uno di quegli incubi, non è vero?» Ecco, Ron l’aveva già scoperta.

«No, no… è solo che mi sono svegliata perché avevo sete e non ho visto Harry nel suo letto, così mi sono spaventata e sono uscita a cercarlo», inventò sul momento, abbozzando un falso sorriso.

«Scusa. Volevo solo prendere un po’ d’aria. Dormivi, non volevo svegliarti» si giustificò Harry, che non aveva capito che era una bugia. O che forse finse di non capire.

«Sono finiti i tempi della paura, dell’angoscia e del terrore» fece Ron, la voce poco più forte di un sussurro. A ogni parola le si avvicinava di più. «Non hai nulla da temere. Lo so che è difficile, e che non dimenticherai mai tutte quelle cose brutte… beh, nessuno lo farà… ma ora è tutto finito, Hermione». Mentre bisbigliava il suo nome con dolcezza, le fece una carezza sulla guancia, umida di lacrime che le tenebre gli avevano nascosto fino a quel momento. «Ehi, non piangere, dai» riprese, cercando di tirarla su di morale.
Vederla piangere gli faceva capire quanto lui fosse importante per lei, ma gli spezzava il cuore.
Ogni volta.
La strinse tra le braccia e lei si accoccolò contro il suo petto. Le lacrime inumidirono il cotone della sua maglietta, proprio all’altezza del cuore. Oscillò piano sul posto, accarezzandole i capelli e la schiena con tenerezza. «Shhh, dai… su, sei al sicuro adesso» bisbigliò piano vicino all’orecchio di lei. «Non avere paura. Ci sono io qui con te». Le posò un bacio tra i capelli spettinati e lei staccò appena il viso dal petto di lui.

«E voi che ci facevate qui fuori nel bel mezzo della notte?» fece per cambiare discorso. La risposta la sapeva già. Beh, nessuno lo farà…

«Parlavamo di Quidditch e Ricciocorni Schiattosi, mi pare ovvio, no?» rispose con un sorriso un po’ malinconico sulle labbra.

«Scusa, non volevo…»

«No. Sono io che devo scusarmi. Non so come ho potuto permettere che tu e Harry rimaneste a dormire nella tenda. Da domani starete alla Tana.»

«L’abbiamo deciso noi. E comunque, non rimarrò assolutamente a dormire lì, sono irremovibile su questo. È più affollata che mai ed è giusto che vi passiate un po’ di tempo tra voi. E poi io e Harry trascorriamo alla Tana praticamente tutta la giornata, la notte continueremo a stare nella tenda in giardino. Non cambierò idea, Ronald.»

«Eccoti. Sapevo che da qualche parte sei ancora la piccola Hermione saputella e determinata che conoscevo», sussurrò sistemandole una ciocca riccia dietro l’orecchio. «Però, da domani, fai come ti ho detto.»

«Ma, ma…» non fece in tempo a finire la frase.

Ron l’aveva ristretta forte a sé e un dolce bacio aveva bloccato sul nascere ogni replica.
  
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