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Autore: lirin chan    22/06/2012    10 recensioni
Balthazar spedisce Dean anni nel futuro per impartirgli una 'terapia d'urto'. Riuscirà il nostro cacciatore a sopravvivere all'idea di vivere insieme a Castiel e di avere addirittura un figlio?! Probabilmente no...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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Autore: Lirin Chan
Fandom: Supernatural
Personaggio/Coppia: Dean/Castiel
Rating: Pg13
Spoiler: Metà sesta serie, prima della scoperta del patto di Castiel con Crowley
Capitoli: 2/X
Conteggio Parole: 2534
Beta: Nessuna, ho fatto del mio meglio per trovare tutti gli orrori çwç
Trama: Balthazar spedisce Dean anni nel futuro per impartirgli una 'terapia d'urto'. Riuscirà il nostro cacciatore a sopravvivere all'idea di vivere insieme a Castiel e di avere addirittura un figlio?! Probabilmente no...
Disclaimer: Dean, Castiel & Co non sono miei!... Vi prego, datemi un Cass tutto per me çwç Ne ho bisogno!


Anger Management

~ What in the name of Sir Isaac H. Newton happened here? ~


"Cass! Castiel!" Sam cambiò stanza per l'ennesima volta, come se cercasse una recezione migliore, tante volte la linea telefonica angelica fosse momentaneamente irraggiungibile. "Oh, andiamo! Lo so che non sono Dean, ma potresti fare uno strappo alla regola che ti impedisce di venire quando ti chiamo io?! È davvero urgente!" Aspettò qualche attimo guardandosi intorno prima di cadere seduto sul sudicio letto di motel dove si erano fermati lui e suo fratello prima che questi venisse sparato chissà dove da Balthazar quattro ore prima. Si mise le mani tra i capelli, per poi coprirsi gli occhi. "Castiel, Dean è scomparso, non so cosa fare. Ti prego, aiutami" Mormorò.
Quasi non ebbe il tempo di finire la frase che un fruscio vicino a se lo fece scattare in piedi.
"Cos'è successo?" Ovviamente lui, il normale, non importante, inutile Sam non era degno nemmeno di un saluto. Ma lui era superiore, non se la sarebbe presa, non era come Dean.
"Succede che se tu non fossi un angelo del Signore a quest'ora ti avrei già mandato a quel paese! Tuo fratello Balthazar ha spedito il mio chissà dove e tu per quattro ore mi hai ignorato perché non rispondi mai quando ti chiamo!" Sì, lui era superiore a Dean. Aveva evitato di prenderlo inutilmente a pugni!
Castiel lo fissò per qualche attimo, tanto che Sam ebbe il dubbio che non lo avesse sentito.
"Perché mai Balthazar dovrebbe portare via Dean?" Chiese l'angelo, più che altro a se stesso.
Sam sospirò, cercando di ritrovare la calma dopo lo sfogo.
"Non lo so. So solo che prima stavano discutendo di qualcosa e l'attimo dopo erano spariti"
"Di cosa stavano discutendo?" Sam nemmeno ebbe il tempo di farci caso quando si ritrovò Cass vicino, troppo vicino. Come facesse Dean a sopportarlo non lo sapeva. Cass lo fissava negli occhi, nonostante la differenza d'altezza, cercando di capire chissà cosa, forse se stesse mentendo o meno.
"Emm... Una delle loro cavolate, niente di serio!" Non era sicuro se fosse il caso di dirgli la verità.
"Di cosa, Samuel?" Sam poteva giurare di aver visto quegli occhi blu farsi più scuri e fissarlo ancora più a fondo. Deglutì a vuoto.
"Ecco... Balthazar ha questa strana... ossessione verso te e Dean... Sembra convinto che... siate più che amici e fa battute idiote... Questa volta Dean era più nervoso del solito e ha dato di matto, come al solito..."
Se Sam non avesse avuto l'assoluta certezza che Cass fosse capace di trattenere le emozioni avrebbe sicuramente scommesso che fosse in imbarazzo. Gli occhi bassi, il rossore appena accennato e la schiena curva ne erano decisamente sintomi, ma il cacciatore non voleva crederci.
"Balthazar è sempre stato... particolare" Borbottò, allontanandosi finalmente da Sam.
"Un modo gentile per non dire 'matto da legare'?" Chiese, sarcastico.
Castiel annuì con la testa.
"Ma non porterebbe mai Dean in un posto pericoloso, sono sicuro che sta bene" Disse l'angelo riportando lo sguardo sul Winchester.
"Questo non toglie che non sappiamo quando lo riporterà indietro..." Ribatté questo incrociando le braccia.
"Vado a parlarci immediatamente" Decise l'angelo prima di sparire.
Il cacciatore non ebbe il tempo nemmeno di sospirare prima che facesse ritorno. Aggrottò le sopracciglia in uno sguardo perplesso.
"Già fatto?" Chiese, non capendo.
"Sam..." Biascicò Cass guardandosi le punte dei piedi prima di risollevare lo sguardo, deciso, su di lui. "Troverò Dean. Dovessi metterci tutta l'eternità, ovunque sia. Lo riporterò a casa"
Con un fruscio d'ali l'angelo sparì lasciando da solo Sam che, per un attimo, non si domandò se i vaneggiamenti di Balthazar avessero un qualche fondamento.


"Papà?"
Ci sono momenti in cui un Winchester deve prendersi le responsabilità dei casini che combina, gli aveva detto una volta sua padre con quel tono da falso santone che riusciva comunque ad incantarlo – anche se, col senno di poi, una frase del genere detto da uno che aveva un figlio segreto non era poi tanto da prendere in considerazione. Comunque Dean lo aveva sempre ritenuto un buon consiglio, ma... cosa doveva fare se il suddetto 'casino' lo aveva combinato il suo io futuro? Valeva lo stesso?
Intanto il bambino lo stava fissando a metà tra il perplesso e lo sconvolto, con la bocca storta in una smorfia indecisa e la testa inclinata di poco. Era familiare, anche se questa volta la sensazione non proveniva dalla loro evidente parentela.
"Papà?" Chiese di nuovo, avvicinandosi un poco.
Dean aprì e chiuse la bocca diverse volte prima di proferire parola.
"Ehi... Ciao, marmocchio..." Evidentemente quella fu la cosa giusta da dire perché il piccolo mostrò subito un sorriso raggiante che fece risaltare le lentiggini, ma Dean non poté notarlo dato che, inspiegabilmente, se lo ritrovò con le braccia attaccate al collo un secondo dopo. Per evitare di cadere a terra – o di strozzarsi – fu costretto ad artigliarlo per i fianchi.
"Bentornato! Io e papà Cass abbiamo preparato la cena! E papà Cass mi ha fatto mangiare la robaccia verde e fatto fare tutti i compiti! È stato molto cattivo!" Gli urlò nelle orecchie prima che, con forza, non riuscì a staccarselo dalla presa ferrea su suo collo. Lo guardò bene mentre metteva arricciava la boca in un broncio adorabile. Capelli scuri, occhi verdi, lentiggini, carattere aperto, sguardo intelligente, affettuoso. Quel bambino era sicuramente suo, la vera domanda era chi aveva combinato l'altra metà del casino?
Ma soprattutto...
"Papà Cass?" Mormorò continuando a fissare il bambino.
"Bentornato papà Dean"
Il cacciatore non fece in tempo a girarsi alla sua destra che due labbra morbide e screpolate si poggiarono alle sue. Sapevano di pomodoro e di buono, solo quello riuscì a registrare prima che si allontanassero e lui si accorgesse, orribilmente, che quello sporto dalla finestra della cucina e sorridente come mai lo aveva visto non era altri che Castiel.
E il cervello di Dean andò in black out.


"Wo, wo! Prima di giungere a conclusioni affrettate, fratellino, ricorda che gli angeli sono amore!" Esclamò Balthazar quando si vide comparire davanti un Castiel tutt'altro che amichevole.
"Solo quelli di Terza Classe" Ribatté l'altro continuando a guardarlo infuriato, ma senza muovere un dito.
"Oh, il caro Dean-raggio-di-sole ha proprio una bella influenza su di te... Fai anche le battute adesso!" Ironizzò Balthazar, ghignando.
Castiel si trattenne dall'inclinare la testa, non avendo minimamente capito di cosa parlasse.
"Non sono qui per questo, fratello. Dimmi dove lo hai portato" Ordinò, deciso.
In risposta l'altro sbuffò, incrociando le braccia.
"Figurati se Sam non andava ad attaccarsi al trench della mammina..." Borbottò, infastidito.
"Dimmelo, Balthazar" Insistette Castiel.
"Non ne ho nessuna intenzione! È arrivato per lui il momento di aprire gli occ-"
Si ritrovò subito dopo attaccato al muro con Castiel che lo stringeva per la maglia.
"Cosa gli hai detto?" Dai suoi occhi Balthazar poteva perfettamente vedere la sua vera essenza diventare scura di rabbia. Rabbrividì, ma cercò di non darlo a vedere.
"Non quello che pensi tu, fratello. Il tuo piccolo sporco segreto è al sicuro" Mormorò. Castiel lo fissò per qualche altro attimo, accertandosi che non mentisse, prima di lasciarlo permettendogli di massaggiarsi il collo offeso. "Diavolo, ma cos'avete contro questa maglia? A lungo andare me la sformerete" Borbottò, lisciandosi le pieghe.
"Dove lo hai portato?" Ricominciò Castiel.
"Ti hanno mai detto che sei monotematico?" Ironizzò, come al solito, l'altro.
Questa volta Cass non rispose, limitandosi a fissarlo. Balthazar sapeva di aver già perso, non era mai riuscito a dirgli di no quando lo guardava con quegli occhioni, perfino nella loro vera forma. Alzò gli occhi al cielo, esasperato.
"Ascolta, giuro che non ho cattive intenzioni. Se il mio piano va in porto starai meglio, l'ho fatto soprattutto per te, il mio caro palo nel culo, frigido, monotematico, fratellino Castiel"
"Dove, Balthazar?" Ripeté assottigliando gli occhi blu.
L'altro sbuffò, erano sempre tutti pronti a rovinargli il divertimento.
"Cinque anni dal futuro da oggi, segui la mia scia e lo troverai" Non dovette nemmeno sentire il fruscio d'ali per capire che Castiel se ne era già andato.
Ghignò, ridacchiando tra se. Suo fratello era davvero ingenuo.


Fissò ancora il calendario con gli angioletti in pannolino appeso vicino al frigorifero.
Giugno 2014.
Era nel fottutissimo futuro, di nuovo. Beh, almeno questa volta non era rincorso da Croats desiderosi di trasformarlo in un Deanburger, anche se in quel momento sarebbe stata una prospettiva migliore.
Dopo quello strano incidente – sì, doveva essere stato un incidente – con Castiel il suo cervello aveva smesso di funzionare per qualche minuto non rendendolo capace di accorgersi che suo figlio – oh mio Dio, aveva un figlio – lo stesse trascinando in casa e poi in cucina. Si era ripreso solo quando, non si sa come, il suo nervo ottico aveva recepito la data.
"Dean, stai bene?"
Trasalì. Non si era accorto della vicinanza di Castiel che adesso lo stava guardando preoccupato con la testa inclinata come suo solito. Si sorprese a sorridere mentre constatava che certe cose non cambiavano proprio mai.
"Emm, sì, Cass, tutto okay... Ammiravo il calendario..." Inventò su due piedi.
Castiel lo fissò per un attimo prima di guardarlo male e creare, arricciando le labbra, un broncio che ebbe la strana sensazione di aver già visto.
"Ancora con questa storia? Giuro che se il prossimo anno non ne prendi uno normale compro quello della chiesa protestante in città" Minacciò, continuando a guardarlo fintamente male.
Dean inorridì al pensiero anche se,a pensarci bene, non c'entrava nulla, ma avere Castiel così rilassato e umano lo coinvolgeva.
"Comunque, dove hai lasciato Sam? Non doveva venire a cena da noi?" Chiese l'angelo – anche se cominciava a chiedersi se ancora lo fosse – mentre finiva di poggiare i bicchieri sul tavolo.
"Emm... Ecco..." Diavolo, che cazzo gli rispondeva ora? Se non ci fosse stato quel maledetto incidente non avrebbe avuto problemi a raccontargli tutto, ma adesso era titubante. Come fai a dire a qualcuno che ha baciato la versione passata del proprio... Beh qualsiasi cosa fossero?! Se almeno Cass lo avesse riconosciuto come l'ultima volta sarebbe stato tutto più facile, e invece no! Il suo destino era davvero uno schifo...
Per fortuna arrivò il marmocchio a salvarlo.
"Papà Cass! Io ho fame! Voglio l'hamburger!" Dichiarò il bambino arrampicandosi su una sedia. Per poco non cadde all'indietro, ma Dean – in uno scatto di riflessi che non pensava nemmeno di possedere, riuscì ad acchiapparlo per le bretelle della salopette prima che finisse col culo per terra.
"Ehi, marmocchio, stai più attento!"
Joel rise facendogli perfettamente intendere che no, non lo sarebbe stato. Quel ragazzino gli somigliava decisamente troppo, anche se notava perfettamente che c'era una parte di lui diversa, eppure familiare. Era tutto così strano, prima cosa fra tutte lui che viveva assieme a Castiel in una qualche tipo di relazione che tentava in tutti i modi di non comprendere. Per quanto la cosa fosse palese non voleva nemmeno prendere in considerazione l'idea. Il Castiel che conosceva lui era rigido, estraneo a ogni tipo di conoscenza sessuale e poco incline ai sorrisi e alle battute. Eppure, per quanto lo prendesse in giro, gli piaceva e gli mancava.
Osservò l'angelo di spalle mentre preparava da mangiare in quella cucina tirata a lucido. Non era una brutta immagine, Cass era rilassato come non lo aveva mai visto e sembrava... felice. Felice di stare assieme a lui, a Joel, di avere una casa tutta loro e cucinare chissà quale stramberia. Era un sentimento che lo invadeva fin dentro l'anima facendo star bene anche lui.
L'immagine dell'angelo del suo tempo e di quello futuro si mischiavano, confondendolo.
I suoi pensieri filosofici vennero interrotti dal trillo di un cellulare che non era il suo. In fretta, vide Castiel allontanarsi dai fornelli.
"Voi due lavatevi le mani e non toccate niente!" Disse mentre usciva dalla stanza.
"Si, mamma!" Risposero insieme loro due, ridacchiando.
Dean si mise nel posto vicino a Joel che lo guardo perplesso, inclinando di nuovo la testa.
"Che c'è?" Chiese il cacciatore, spendo di aver commesso un passo falso.
"Quello è il posto di zio Sam quando viene a trovarci... Non ti siedi vicino a papà Cass?" Domandò il bambino indicando il posto di fronte al suo.
Dean passò lo sguardo sul posto indicato da Joel prima di scrollare le spalle
"Cos'è? Non vuoi sederti vicino al tuo vecchio?" Rise, scompigliando i capelli scuri del bambino che tentò di scappare via da lui scoppiando in una risata.
Era strano avere un figlio, eppure quell'atmosfera casalinga era davvero meravigliosa. Anche se percepiva che quello non era il suo posto e che quella non era ancora la sua vera vita, almeno per adesso.
Voleva tornare indietro, da Sam, dal Castiel che conosceva – quello che non sorrideva, non faceva battute e non... faceva casini. Doveva assolutamente mettere le cose in chiaro con il Cass di quel tempo.
Prima che potesse muoversi dalla sedia qualcosa di freddo gli sfiorò la nuca. Per esperienza il cacciatore seppe all'istante che non poteva essere altro che un fucile.
"Allontanati dal mio bambino, bastardo figlio di puttana"
Ascoltando Cass imprecare come lui Dean constatò di aver avuto una bruttissima influenza sull'angelo del Signore, anche se doveva ammettere che ne era quasi orgoglioso.
Ovviamente come seconda cosa pensò di essere nella merda fino alle lentiggini.


"Sta succedendo qualcosa a casa" Disse Dean accelerando mentre chiudeva la chiamata con Castiel.
"In che senso?" Chiese Sam distogliendo lo sguardo dal libro che stava leggendo.
"Non lo so... Cass sembrava sorpreso di sentirmi e ha riattaccato subito" Non era da lui, non era assolutamente da lui.
Sam sbuffò, tornando a leggere.
"Forse si è solo stancato dal tuo chiamarlo ogni dieci minuti... Io ti avrei già mandato a quel paese, per fortuna è nato angelo e ha una pazienza superio-AHI!" Urlò per poi massaggiarsi il braccio colpito duramente dal pugno vendicatore del fratello. "Stronzo!"
"Puttana" Borbottò Dean, ma continuando ad accelerare per nulla tranquillo.
Odiava lasciare Castiel e Joel da soli, ma non poteva nemmeno abbandonare suo fratello ad occuparsi dei casi. Okay, aveva una famiglia da mantenere, ma era per sempre un fottuto cacciatore con la sindrome del fratello maggiore protettivo, che cazzo! Senza contare che tutte le volte che tornava intero Cass era decisamente più disponibile a letto. Oh, quella volta del giochino con il trench era stato fantastico...
"Dean! Frena!" Urlò Sam al suo fianco facendolo sobbalzare e poi premere con tutta la sua forza il pedale del freno. Per un attimo non vide cosa avesse spaventato così tanto suo fratello, ma quando inquadrò una figura beige in mezzo ad un incrocio non poté far altro che sterzare bruscamente per evitare l'impatto. Le ruote stridettero e crearono fumo per l'attrito con l'asfalto. L'Impala si fermò appena in tempo per evitare l'impatto.
Dean e Sam tirarono un sospiro di sollievo prima che il fratello maggiore non emettesse un basso ringhio per la rabbia.
"Figlio di puttana! Adesso ti spacco la faccia!" Esclamò prima di scendere dalla macchina già sul piede di guerra mentre Sam lo seguiva già pronto a sanare l'ennesima rissa.
Ma non ce ne fu bisogno perché il fratello s'immobilizzò appena si rese conto di chi avesse davanti.
"Ciao Dean"
'Oh porco cazzo' fu l'unico pensiero coerente che il cacciatore ebbe prima di incontrare quegli occhi blu che conosceva meglio dei suoi.


   
 
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