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Autore: Kehia    07/01/2007    2 recensioni
Estate dopo gli anni a hogwarts, harry e ron vanno a casa di hermione perche i suoi sono partiti e nel suo quartiere babbano si stanno sviluppando dei furti indi percui la ragazza è spaventata. Ma tutti e due i ragazzi si ocntendono l'unica presente nella casa, come finira?
Fatta per un contest annullato.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1° Capitolo.

Notti in bianco.

-Che dici la potremmo usare la magia se arrivassero?- chiese Ron dal letto nella stanza degli ospiti di casa di Hermione.

-Chi?- chiese Harry assonnato.

-Come chi? I ladri-

-Non ci pensare ora- si lamentò Harry -Dormi-

-Ma se dovess...-

-Ti prego Ron, ne parliamo domani- si mise il cuscino sopra la testa.

Ron non disse altro, si rigirò nel letto e si mise a dormire.

Erano passati pochi giorni da quando Harry e Ron erano arrivati a casa di Hermione per farle compagnia, e come al solito Harry non riusciva mai a dormire, a volte faceva sogni confusi, delle immagini gli scorrevano davanti, mentre altre volte sudava senza riuscire a chiudere occhio, negli ultimi giorni aveva un pretesto in più per non riuscir a dormire, il gran russare di Ron.

E poi c'era il tempo a peggiorare il tutto, era sempre nuvoloso ed ogni tanto si poteva sentire qualche tuono, le previsioni babbane dicevano che sarebbe piovuto da lì a poco, anche se erano poco affidabili ma il cielo sembrava d'accordo con loro.

Harry si mise a sedere sul letto dopo aver provato più volte ad addormentarsi, ma non c'era nulla da fare, Ron russava troppo forte e non voleva svegliarlo.

Uscì in silenzio dalla stanza stropicciandosi gli occhi, deciso ad andare in cucina a prepararsi una camomilla.

Oltrepassò la porta chiusa della stanza di Hermione e si diresse verso la cucina, da dove sentì provenire strani rumori. Acutizzò i sensi camminando ancora più lentamente e silenziosamente, non riusciva a vedere bene avendo scordato gli occhiali sul comodino in camera.

Silenziosamente si avvicinò all'entrata della cucina intravedendo una sagoma scura che camminava lentamente vicino ai fornelli, la vedeva sfocata, si strofinò gli occhi ed entrò in cucina senza farsi vedere, avvicinandosi all'interruttore della luce ed azionandolo, vide poi la sagoma trasalire e fare un piccolo salto facendo cadere ciò che aveva in mano.

-Oddio!- Era la ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi nocciola che si era girata di scatto verso Harry. -Harry mi hai spaventata- disse sottovoce.

-Hermione sei tu?- chiese Harry non vedendola bene.

-Si Harry, è la terza sera di fila che si ripete sempre la stessa storia- disse la ragazza prendendo il piccolo pentolino che le era caduto. Harry si strofinò ancora gli occhi.

-Scusami, ma sentivo dei rumori, e poi con Ron vicino è impossibile dormire- Hermione rise in silenzio.

-Vuoi anche tu una camomilla?- gli chiese asciugando l'acqua caduta per terra. Harry si passò una mano fra i capelli.

-Perchè non accendi mai la luce quando ti alzi?- chiese.

-Non lo so, mi piace stare al buio- Hermione mise il pentolino nel lavandino e ne prese un'altro riempiendolo d'acqua.

-Allora la vuoi questa camomilla?- chiese ancora, mettendo il pentolino sul fuoco.

-Oh, si, grazie Hermione- Harry si sede sulla sedia ed appoggiò i gomiti sul tavolo reggendosi poi la testa.

Hermione trafficò nella credenza prendendo due tazze e due cucchiaini ed aspettando che l'acqua diventasse calda si sede accanto a Harry.

-Harry non hai dormito molto in questi giorni vero?- gli disse preoccupata.

-Tanto non dormivo nemmeno a Grimmauld Place- mugugnò il ragazzo. Poi la guardò e scoprì che lei faceva lo stesso

Ad ammirare ognuno il contrasto di luce dell'altro, senza capire cosa succedeva. Guardare in profondità come per vedere l'anima della persona trovata davanti; in un gioco di colori e strane sensazioni seguite da brividi che percorrono la schiena e arrivano persino al cervello inebriandolo senza dargli il tempo di pensare, lasciando che il corpo esegua azioni involontarie che in realtà il cervello approverebbe con tutto se stesso, avvicinandosi all'altro come in una favola, in un sogno nascosto nell'immensità del cielo, come un intrigo in quegli occhi verdi che senza occhiali davanti riflettevano la luce fioca dell'unica lampadina presente nella stanza dando loro la possibilità di avvicinarsi ed esprimere quel desiderio che non sapevano di provare.

Hermione si alzò di scatto guardandosi intorno smarrita.

-Oh, emh l'acqua- si diresse verso i fornelli.

Harry era rimasto fermo, ancora non riusciva a mettere a fuoco la situazione come la sua vista. Si passò una mano fra i capelli intontito e guardò Hermione preparare frettolosamente le due camomille rischiando quasi di rovesciare l'acqua a terra. Le guance leggermente arrossate gli occhi si muovevano veloci da una tazza all'altra mentre vi posava dentro un filtro di camomilla.

Harry strizzò gli occhi, anche se la vedeva leggermente sfocata le sembrava sempre così bella, perfetta in tutto quello che faceva, ma era normale vederla così, era la sua migliore amica.

Hermione gli mise la tazza davanti.

-Grazie- le disse sottovoce Harry.

-Prego- esordì lei sedendosi nuovamente sulla sedia accanto a lui.

Non parlarono per parecchi minuti, nessuno dei due trovava un buon argomento di conversazione, ce n'era solamente uno che Harry credeva poteva essere plausibile, ma non ne era sicuro, decise di rischiare.

-Emh, Hermione?- la chiamò a bassa voce.

-Dimmi Harry- disse lei sorseggiando la sua camomilla.

-Perchè non riesci a dormire?- chiese Harry dalla cui bocca non uscirono le parole che voleva pronunciare. Hermione pensò qualche istante.

-E' il tempo, non mi è mai piaciuto quand'è così-

-Hai paura dei temporali?- chiese ancora Harry aggrottando la fronte, Hermione scosse la testa.

-Non proprio paura, ma, non mi piacciono, i tuoni mi svegliano- disse tutto d'un fiato. Harry annuì.

-Adesso capisco, ma la vera domanda che volevo farti è...- si bloccò.

Ma perchè non riusciva a chiederglielo? Non era così difficile, forse perchè aveva paura della sua risposta, paura della sua reazione, ma cosa gli importava a lui dopotutto, se diceva si bene e se diceva no, in quel caso... meglio!

-Cosa Harry?- chiese Hermione curiosa.

-Volevo sapere come andavano le cose tra te e...- ma non riuscì a terminare la frase perchè ricevette una risposta pronta da Hermione che sbuffò.

-Non vanno, non sono mai andate e mai andranno!-

Va bene, era l'argomento sbagliato come al solito, Harry aveva toppato in conversazione, non sapeva cosa dire, forse era meglio che ricominciasse lei.

-E invece tra te e Ginny?- era una domanda scontata ed Harry non ci pensò due volte anzi, sorrise.

-L' ho lasciata al nostro sesto anno e non c'è stato più niente- alzò le spalle.

Hermione sorrise fra se guardando la sua camomilla.

-Perché sorridi in questo modo?- se ne accorse Harry. Hermione rise leggermente.

-Pensavo a tutte quelle ragazzine che ti venivano dietro prima che finisse scuola, erano così buffe- Anche Harry rise.

-Già, non capisco come potevano pensare che potessero piacermi, io non sono il tipo da mettersi con tutte, a tu questo lo sai- Sorrise a Hermione che annuì.

-Se posso dirtelo Harry tu sei il tipo impacciato e distratto- Harry rise.

-Si credo che sia questa la descrizione più adeguata-

-Ma sei anche gentile, affidabile, sincero e...- riprese ancora Hermione senza però finire la frase.

Aveva in mente cosa dirgli, aveva mille parole belle da dirgli, bellissimo, affascinante, altruista, bellissimo, bellissimo, bellissimo, ma poi tornò sullo scherzo.

-E spelacchiato- e lo spettinò ancora di più

-Uffa, io non trovo difetti in te-

-Guarda che quelli che ho citato io erano tutti pregi- sorrise ancora Hermione finendo la camomilla.

-Anche impacciato e distratto?- chiese Harry bevendo ancora.

-Certamente, secondo me sono pregi, non mi piacerebbe il tipo romanticone che fa sempre le stesse cose, mi piacerebbe colui che sa stupire la sua ragazza- confessò Hermione diventando leggermente rossa ed accorgendosi solo dopo di ciò che aveva detto.

Harry guardò la sua tazza senza saper che dire. Ecco un'altro momento imbarazzante, accadevano spesso in quei giorni, e soprattutto di notte, parlavano, ridevano e poi si zittivano senza saper più che dire.

Hermione sospirò.

-Ma che ora è?- chiese Harry cercando di mettere a fuoco l'orologio.

-Le quattro meno dieci- lo informò Hermione.

-Di già?-

-Beh, Harry siamo andati a letto all'una- Harry fece un verso stanco.

-Senti se vuoi puoi venire in camera mia a dormire- fece Hermione gentile.

.Oh, no Hermione- poi le sorrise -Potrei approfittare di te- scherzò. Hermione rise.

-Non se io vado a dormire in camera dei miei- disse furba Hermione. Harry la guardò qualche secondo.

-Sicura che non ti da fastidio?- aggrottò la fonte. Hermione si alzò.

-No Harry, voglio vederti dormire una buona volta e alzarmi prima di te al mattino dai vieni- gli prese la mano e lo condusse nella sua camera.

Ed ora che ci pensava Harry non ci era mai entrato da tre giorni che stava lì. Era bella, ne troppo grande e nemmeno troppo piccola, non riusciva a vedere di che colore era perchè non avevano acceso la luce, il letto si trovava attaccato al muro, era grande, Hermione lo fece sedere lassù.

-Dai Harry ora prova a dormire- gli sussurrò, gli lasciò la mano e si avviò verso l'uscita.

-Eih! Hermione- la chiamò Harry prima che uscisse. Lei si girò -Grazie- le sorrise nel buio.

- Grazie a te di essere qui- uscì e richiuse la porta. Vi si appoggiò e sospirò.

Erano tre notti di fila che succedeva, non era vero che era per colpa dei tuoni che non dormiva, non dormiva perchè pensava continuamente a quei due che si trovavano nella stanza degli ospiti, confusa e indecisa, non sapeva minimamente che fare. Lei Hermione Granger, lei che aveva sempre la risposta pronta, lei furba e agile con la magia, lei che sapeva sempre ed in qualsiasi modo cosa o come fare, in quel momento era confusa e non sapeva come comportarsi con i suoi due amici e soprattutto, non sapeva cosa provava per loro.

Andò in cucina e mise le tazze nel lavandino, spense la luce, le avrebbe lavate all'indomani.

Entrò in camera dei suoi genitori e si buttò sul letto, addormentandosi qualche minuto dopo.

FINE

Ecco qui, avevo fatto questa fic per un contest, ma poi è stato annullato, non è ancora finita, è molto simpatica e movimentata spero vi sia piaciuta^^

Hinata-chan

  
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