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Autore: _Aras_    22/06/2012    2 recensioni
Catherine ritorna sulla terraferma e Steve la va a prendere al porto. Riusciranno ad arrivare a casa?
Ambientata al primo permesso di Catherine dopo l'avventura di Steve in Corea del Nord.
Trigger-warning: Sesso!InPostiStrani
Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Hawaii Five-0
Pairing: Steve/Catherine
Trigger-warning: Sesso!InPostiStrani

 

Stazione di servizio

Eccola.
Catherine indossava ancora la divisa e portava la borsa mimetica con i suoi vestiti. Si guardava intorno, cercando di individuarlo tra la folla di persone che si trovavano al porto. Quando finalmente lo vide le sue labbra si piegarono in un dolce sorriso e lei accelerò il passo, ansiosa di raggiungerlo. Lasciò cadere la borsa a terra e gli gettò le braccia al collo mentre lui le stringeva i fianchi.
“Ciao,” sussurrò, inalando l’odore della sua pelle.
“Bentornata sulla terraferma,” la salutò lui, aumentando la stretta.
“Dio, quanto mi sei mancato!” Gli posò una lunga serie di baci sul collo, fino a raggiungere la mandibola.
“Mi sei mancata anche tu, Cath. Come mai sei così affettuosa questa volta?” domandò, chiudendo gli occhi mentre le labbra di lei gli carezzavano la pelle sensibile sotto il mento.
“Steve, ti sei quasi fatto ammazzare in Corea del Nord! Non hai idea di quanto mi hai fatto spaventare!” Gli prese il voltò tra le mani e lo guardò negli occhi, cercando di trasmettergli tutta l’intensità dei sentimenti che provava per lui.
“Mi dispiace, non era mia intenzione farti star male,” si scusò, scivolando con le mani sotto la maglia della sua uniforme e baciandola lentamente.
“Andiamo?” mormorò lei, con quella voce che lo faceva impazzire. Sembrava che gli stesse facendo le fusa.
“Andiamo.” La prese per mano, mentre con l’altra afferrava la borsa, e la condusse alla sua auto. Salirono e in pochi minuti erano già sulla strada principale, tutto grazie alla folle velocità con cui Steve era solito guidare e alla mano di Catherine che si era posata sulla sua gamba e non accennava a muoversi, se non per disegnare dei piccoli centri con la punta dell’indice. Nonostante Steve avesse trentadue anni suonati, non riusciva a non sentirsi come un ragazzino ogni volta che stava con lei. Non era normale che un solo sguardo lo facesse impazzire a quel modo, non era normale che non riuscissero a portare a termine un appuntamento senza saltarsi addosso prima del dolce, la maggior parte delle volte prima ancora di uscire a cena.
“Basta,” disse, pronunciando ad alta voce il pensiero che da quando aveva messo in moto non lo lasciava in pace.
“Che c’è?” domandò Catherine, vedendolo svoltare a destra e fermarsi all’area di servizio.
“Scendiamo,” ordinò lui, aprendo lo sportello dell’auto.
“Cosa… Steve!” lo richiamò, intuendo le sue intenzioni. “Mancano cinque minuti per arrivare a casa tua.”
“Troppi,” decretò, chiudendo lo sportello e avviandosi verso i  bagni. Catherine scosse la testa ma non riuscì a trattenere un sorriso divertito mentre scendeva e lo seguiva. Fortunatamente non c’era nessuno in quel momento.
Catherine non fece in tempo a chiudersi la porta del bagno alle spalle che già le sue labbra erano impegnate a baciare quelle di Steve, i suoi fianchi erano stretti in una morsa passionale e il suo corpo era premuto contro quello di lui.
“Con tutti i posti del mondo, - ansimò, mentre la bocca di lui scendeva sul suo collo, - hai scelto un sudicio bagno pubblico. Ti avverto, Steve, nemmeno un centimetro del mio corpo toccherà il pavimento.”
Lui rise, rialzando il viso e tornando all’altezza del suo. “Non preoccuparti, non succederà.”
Le tolse la maglia e stava per gettarla a terra, con tanti saluti all’attenzione per l’igiene, ma lei lo bloccò in tempo e l’appese alla maniglia per poi attaccarci anche quella di lui.
“Sei bellissima, Cath,” sussurrò, scendendo con le labbra verso il suo seno mentre lei si appoggiava alla porta. Stava per slacciarle i pantaloni quando qualcuno bussò.
“Occupato!” gridò Steve, mentre Catherine si morse le labbra. Era sicura di aver fatto troppo rumore, come sempre. Ascoltarono in silenzio per qualche secondo e non sentendo nulla ripresero da dove avevano interrotto.
Le mani di Catherine aveva appena artigliato la stoffa dei boxer quando bussarono di nuovo. Ancora una volta, Steve gridò “Occupato!” ma nulla sembrava poter fermare chiunque ci fosse dall’altro lato della porta.
Quando finalmente se ne andò, Catherine si stava rivestendo. “Non fiatare, Steve. Andiamo a casa e conserva le energie.”
“Agli ordini, tenente,” rispose, infilandosi la maglia.
“Vai prima tu e dimmi se posso uscire,” lo istruì, spostandosi in modo che potesse aprire la porta.
“Mi sembri un po’ troppo esperta nello sgattaiolare via, Cath,” la punzecchiò, ricordando tutte le volte che l’aveva vista allontanarsi silenziosamente dalla sua stanza, durante le infinite notti in cui lui era ancora un suo superiore e la loro relazione non poteva essere resa pubblica.
“Che ci vuole fare, comandante. Tutta colpa di un certo uomo a cui piace provare posti nuovi.”

 

 

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »


   
 
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