Quando penso a tutte le cose
che non ti ho mai detto... Che non potrò dirti mai, ora.
Che rabbia!
Sono stata così stupida...
Potrai mai perdonarmi?
Ogni volta che provavo a
rivelarti i miei sentimenti, non riuscivo a far altro che guardarmi la punta delle
scarpe con estremo interesse, arrossire come una scolaretta ed iniziare a
balbettare.
Non importava per quanto tempo
mi esercitassi davanti allo specchio, parlando e tentando di sembrare
disiteressata e distante almeno come te. Mi bastava vederti perché iniziassi a
tremare.
E, in quel momento, potevo solo
fare finta di essere la solita Yuffie.
Quello che per me era
importante era riuscire a non farti pensare a lei per qualche secondo...
Leviathan... Il cuore... Sembra
che stia per cedere...
Morirò?
Che stupidaggini... Non si
muore per amore... Solo in qualche stupido racconto medievale in cui le donne
sono meno apprezzate di una spada con un dente di santo nell’elsa...
E, allora, mia madre? Perché
lei è morta?
Il cuore mi fa male come se vi
fossero conficcati centinaia di aghi...
Il respiro si affanna.
Le mie ginocchia cedono.
E scoppio a piangere. Per la
prima volta da anni.
Hai vissuto così poco in un
lasso di tempo così lungo...
Non è giusto.
Non è giusto che te ne sia andato
dopo avermi sorriso per la prima volta.
Non è giusto che te ne sia
andato dopo aver scoperto che la donna che tanto ami ti ha usato come cavia per
i suoi esperimenti.
Non è giusto che te ne sia
andato senza che abbia mai potuto dirti che ti amo.
Non è giusto che te ne sia
andato.
Sei crudele. Ed egoista.
Avrei voluto dirti quanto amavo
quel timido sorriso che mi hai rivolto dopo avermi salvata dalle tenebre di
Nero.
Avrei voluto ringraziarti per
OGNI volta che mi hai salvata.
Avrei voluto ascoltare la tua
voce un’altra volta.
Avrei voluto poter sgridarti
un’altra volta per la tua totale mancanza di vita sociale.
Avrei voluto farti dimenticare
quella donna odiosa.
Avrei voluto che tu non mi
fermassi, quando ho schiaffeggiato Shelke, perché almeno mi sarei illusa che
non l’amassi.
Avrei voluto poterti baciare,
un giorno.
Avrei voluto dirti quanto mi
piacessero i tuoi occhi rossi, come un tramonto infuocato.
Avrei voluto dirti quanto mi
piacesse la tua espressione eternamente seria.
Avrei voluto sfiorare la tua
pelle d’alabastro.
Avrei voluto sentire di nuovo
le tue braccia circondarmi.
Avrei voluto sentire di nuovo
il tuo cuore martellare frenetico, illudendomi che il suo ritmo fosse così
rapido perché avevi paura di perdermi.
Avrei voluto prendere la tua
tristezza e farla scomparire, anche a costo di doverla subire io per sempre.
Avrei voluto continuare ad
amarti da lontano, come ho fatto per tre anni.
Ma, ormai, non sei altro che un
gruppo di luci rosse che scende come neve su di noi...
E tutto questo non avrò mai più
occasione di dirtelo.
Dannazione.
Il secondo capitolo (e ultimo)
sarà dal punto di vista di Vinnie...
Sempre che la sottoscritta
riesca a ricordarsi dove ha messo quel dannato quaderno! ^_^
L’ho scritta di getto,
nonappena ho visto il finale di DoC... mi sembrava decente, per cui l’ho
postata...
Ma è corta... Snif... Sono una
pessima scrittrice...