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Autore: swifting red    23/06/2012    3 recensioni
'Apple sorrise imbarazzata e tentò di coprirsi con il piumone bianco per non farsi vedere da Harry.
- dai, lo sai che mi vergogno quando mi guardi così! - disse la ragazza sorridendo. Era vero, per quanto ormai fosse abituata a stare con Harry, a ricevere i suoi baci e i suoi abbracci, i suoi occhi le facevano sempre uno strano effetto, in senso positivo, ovvio.
Il riccio sprofondò tra i suoi capelli e le baciò il collo, non ce la faceva più, era irresistibile.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La suoneria fastidiosa del cellulare svegliò Apple nel bel mezzo della notte. Senza neanche accendere la luce, né tantomeno aprire gli occhi, prese il cellulare dal comodino e, riconosciuto il tasto verde, lo premette e posò l’apparecchio sull’orecchio.
- pronto? - la voce era ancora impastata dal sonno perciò se la schiarì subito.
- scusami se ti ho svegliata a quest’ora, App - una voce maschile che conosceva molto bene le rispose dall’altro lato dell’apparecchio.
- Niall? - chiese sia a sé stessa che alla voce - che succede? -
- si, sono io. Ascolta, Harry per caso è da te? - chiese con tono preoccupato.
- no, io sono sola. Niall, va tutto bene? - Apple si alzò dal letto, accese l’abat-jour e solo allora si accorse che fuori pioveva a catinelle.
- non riusciamo più a trovare Harry. Eravamo a un’intervista, poi si è allontanato un attimo perché aveva ricevuto una telefonata e se ne è andato subito dopo senza dire niente, siamo preoccupati - sentì il ragazzo prendere fiato.
- adesso provo a chiamarlo, fatemi sapere se lo trovate - disse adesso preoccupata anche lei.
- App, per favore non agitarti, starà bene - cercò di tranquillizzarla il ragazzo.
- lo spero, Niall. Ci sentiamo dopo - riattaccò.
Apple effettivamente era l’unica oltre i ragazzi che poteva sapere dove fosse Harry, ma questa volta non era così, ed era per questo che, nonostante la raccomandazione di Niall, si agitò terribilmente.
Immediatamente compose il numero di Harry e pregò con tutte le sue forze che rispondesse.
Uno squillo. Due squilli. Tre squilli. Quattro, cinque, sei, sette. Sembravano interminabili e Harry non rispondeva.
- App? - chiese improvvisamente Harry dall’altro lato del telefono.
- Dio, Harry, meno male hai risposto! Dove sei? - chiese Apple leggermente sollevata.
- sto bene - sospirò facendo intendere che tutto stava tranne che bene.
- non dire stronzate. Dimmi dove sei che vengo a prenderti. - affermò decisa la bionda cominciando ad alzarsi dal letto e a infilarsi il primo pantaloncino che trovò davanti.
- in un bar tra la settima e la trentunesima -
- arrivo subito. Harry? - attirò la sua attenzione.
- mmh? -
- per favore, non fare cavolate - non diede il tempo al ragazzo di controbattere perché chiuse la chiamata, si infilò le Superga bianche e, prese borsa e chiavi dell’auto, si precipitò nel garage. Pioveva davvero tanto e sperava con tutto il cuore che Harry stesse bene.
Pochi minuti dopo arrivò sulla strada indicata da Harry, parcheggiò la macchina alla meglio e cercò il locale ma, prima ancora di trovarlo, trovò il riccio, seduto contro il  muro, con un cappello di lana che doveva farlo passare inosservato agli occhi della gente, era fradicio. Apple cominciò a correre verso di lui e appena fu abbastanza vicina lo abbracciò forte.
- tu sei uno stupido ragazzino che si diverte a farmi perdere dieci anni di vita così facilmente! - disse sarcastica cercando di smorzare la tensione.
- sto bene, amore - le sussurrò il ragazzo baciandole i capelli ancora asciutti nonostante la pioggia.
- andiamo, Harry. Adesso vieni a casa e stai con me, sono sicura che domani ti si alzerà la febbre - gli prese la mano, molto più grande della sua e lo fece alzare dal marciapiede per poi condurlo in macchina. Prima di mettere in moto scrisse un messaggio a Niall.
‘L’ho trovato, adesso lo sto portando a casa con me, state tranquilli, lui sta bene. Notte, ragazzi.’
Ripose il Blackberry sul cruscotto davanti al posto del passeggero occupato da Harry e partì verso la sua villa. Durante il tragitto stettero in silenzio: lei non voleva chiedere e lui probabilmente non voleva parlarne. La pioggia nel frattempo cominciava ad essere davvero fitta e rendeva difficile anche la guida.
- sei arrabbiata, App? - le chiese Harry senza preavviso. Apple non rispose. - vuoi che guidi io? Il tempo sta peggiorando - continuò il ragazzo.
- ti ricordo che ho preso la patente prima di te - disse con tono abbastanza acido. Effettivamente lei aveva preso la patente due anni prima di Harry perché era due anni più grande di lui e, anche se sapeva che Harry fosse decisamente più bravo di lei alla guida, beh non l’avrebbe mai ammesso - e comunque no, ovvio che non sono arrabbiata con te, dovrei? - lo guardò per un attimo con un sorriso dolcissimo che gli riscaldò il cuore. Era da tanto che non gli faceva quell’effetto.
 
 

- Ma come fai a dire una cosa del genere, Harry? State insieme da un anno e mezzo! - la voce di Louis rimbombava per tutto lo studio di registrazione. Fortunatamente quel giorno di Febbraio era deserto, vista la neve alta venti centimetri fuori.
- e allora? Posso decidere io se amare più o meno una persona? - gridò con le lacrime agli occhi.
Louis lo abbracciò forte sul punto di piangere anche lui.
- Harry, voglio solo che tu sia sicuro di quello che dici. Apple è la prima ragazza che ti ha reso felice, la prima che hai amato davvero. Come fai a dire che non è più la stessa? -
- io la amo e l’amerò sempre. È solo che in quest’ultimo periodo ci stiamo distaccando, stiamo insieme per abitudine, il venerdì da me, il sabato con voi e la domenica da lei. Mi sembra tutto così .. scontato, ormai - il riccio si prese la testa tra le mani e cercò di smettere di piangere anche se al momento sembrava impossibile.
- perché non ne parli con lei, Hazza? - cercò di consigliargli il suo migliore amico.
- perché non capirebbe, per lei è tutto normale e io non voglio farla soffrire, è l’unica cosa che voglio evitare. -

 
 
Erano passati quattro mesi da quella chiacchierata con Louis e le sue intenzioni non erano cambiate. Certo, con Apple non aveva mai rotto, continuava a stare con lei, forse come diceva lui solo per abitudine, però non era più la stessa cosa. Non sapeva precisamente se era Apple ad essere cambiata e se fosse lui quello sbagliato.
Arrivarono a casa che si erano già fatte le tre di notte. La bionda parcheggiò l’auto nel garage e, dopo averlo richiuso, si diresse in casa seguita dal ragazzo.
- mi ha chiamato mia madre prima - disse il riccio dopo minuti interminabili di silenzio - ha detto che mio padre vuole vedermi -
Apple strabuzzò gli occhi e guardò Harry come se avesse visto un fantasma.
Il padre di Harry aveva lasciato la sua famiglia quando lui e Gemma erano ancora piccolini. Diceva di non amare più sua moglie e Harry l’aveva sempre odiato, lo considerava un uomo senza palle che non aveva il coraggio di prendersi cura dei suoi figli.
Apple si avvicinò al ragazzo e gli accarezzò una guancia. Harry l’avvicinò di più a se e l’abbracciò, non lo faceva da tanto tempo. Fu invaso da quel calore che gli era mancato così tanto. Cominciò a piangere, forse per le emozioni che non provava da tempo, forse per la storia del padre.
- ti prometto che andrà tutto bene, Harry - gli disse stringendolo di più. Si scostò di poco, il tanto che serviva per guardarlo negli occhi, e gli sorrise.
- baciami, come se volessi essere amata - le sussurrò all’orecchio. La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Lo baciò, lasciò che le loro labbra si incontrassero in un modo tutto nuovo, più fresco, lasciando dietro tutte le abitudini e le incomprensioni. Le loro lingue giocavano come non giocavano da tempo e questo rese felici entrambi.
 
 

Harry aveva deciso di portare la sua fidanzata ad Holmes Chapel per conoscere sua mamma e sua sorella. Lui e Apple stavano insieme da quasi sette mesi e lei era la cosa più bella che gli potesse accadere nella vita. Anne aveva gentilmente proposto che i due potessero stare nella casetta in piscina della loro villa, così da avere un po’ di intimità. Harry infatti era famoso a causa della band e stava raccogliendo i primi successi, mentre Apple era una ragazza normale, che andava all’università e lavorava per permettersi gli studi. E proprio per la notorietà di Harry era difficile che i due riuscissero a stare in santa pace insieme senza che qualche paparazzo o fan li disturbasse.
Quella mattina probabilmente era uno dei loro momenti più felici. Erano nella casetta in piscina, ancora a letto, sotto le coperte perché fuori c’erano almeno tre gradi sotto zero.
Harry era sveglio da un po’ che osservava la sua ragazza. Gli sembrava così strano che in così poco tempo si fosse affezionato e appassionato così tanto a una ragazza. Era la prima, era davvero la sua prima relazione seria, con lei aveva condiviso tutto.
Le accarezzò i capelli. Era così bella, era così perfetta. Probabilmente percepì il tocco delle sue dita tra i suoi capelli biondi perché strizzò gli occhi, arricciò il naso e si svegliò.
- buongiorno - le sorrise Harry. Lei di tutta risposta si rifugiò nel suo petto ancora nudo e lo baciò.
Il ragazzo sorrise a quel contatto. Poi le sollevò il mento e le baciò le labbra rosee, facendo incontrare le loro lingue dopo che avevano ballato come matte tutta la notte.
- sei sveglio da molto, amore? - gli chiese Apple ancora assonnata.
- da un po’! quando ti guardo è difficile contare il tempo - le sussurrò.
Apple sorrise imbarazzata e tentò di coprirsi con il piumone bianco per non farsi vedere da Harry.
- dai, lo sai che mi vergogno quando mi guardi così! - disse la ragazza sorridendo. Era vero, per quanto ormai fosse abituata a stare con Harry, a ricevere i suoi baci e i suoi abbracci, i suoi occhi le facevano sempre uno strano effetto, in senso positivo, ovvio.
Il riccio sprofondò tra i suoi capelli e le baciò il collo, non ce la faceva più, era irresistibile.

 
 
Erano saliti in camera di Apple e Harry si era cambiato i vestiti fradici che aveva prima.
- vai sotto le coperte, io vado a farti una cioccolata calda - gli disse sorridente.
Harry si infilò nel letto come gli aveva detto.
- non andare via, sistemati con me - le disse e lei fu felice di accontentarlo - coprimi, coccolami, stenditi insieme a me -
Apple si infilò nel letto e si stese accanto a lui. Lo coprì bene e cominciò ad accarezzargli i ricci folti. Il suo cuore era contro il suo petto e le sue labbra premevano avide sul suo collo.
- stringimi forte - le disse in cerca di affetto, le era mancata troppo - mi sono innamorato di te.. di nuovo. Avevo dimenticato i sentimenti, le emozioni che mi hanno fatto innamorare di te -
- i tuoi occhi - lo interruppe Apple - sono loro che mi hanno fatto innamorare di te - sorrise imbarazzata stringendolo forte tra le sue braccia. Harry la baciò ancora e ancora.
- io sono nato per tenere il tuo corpo caldo, però adesso ho freddo -
- shhh, ci sono io qui a tenerti al caldo - la biondina lo strinse ancora tra le sue braccia. Aveva capito cosa intendeva: era sempre lui che la consolava quando qualcosa non andava per il verso giusto, era lui che l’aveva stretta forte quando aveva preso un brutto raffreddore o quando sua madre l’aveva lasciata, oppure quando fu trattata male da alcune fan della band perché era più grande del suo ragazzo. Adesso era il suo turno e lei doveva prendersi cura del suo Harry.
- sei la mia salvezza - sussurrò ancora Harry.
- e tu sei la mia - gli sorrise Apple.
 
 

- adesso mi impiccio un po’ della vostra vita sentimentale! - una donna sulla quarantina che cercava di usare un accento più inglese che americano stava per sottoporre i ragazzi alle solite domande di convenienza di una banalissima intervista - chi è single? - domandò.
Prontamente Niall, Zayn e Louis alzarono le loro braccia facendosi vedere. Liam si sapeva, era fidanzato dall’epoca di x-factor con Danielle. Harry invece era la prima volta che non alzava la mano a una domanda del genere: si frequentava con Apple ormai da un mese e, da essere la ragazza dietro cui moriva e a cui chiedeva di uscire costantemente, era diventata la sua fidanzata. Era la prima intervista da impegnato che faceva.
- Harry! Ti abbiamo visto nell’ultimo periodo in compagnia di una bella ragazza, è lei la fortunata? - chiese ancora la donna riferendosi alla foto che era apparsa sul led che ritraeva Harry e Apple che si davano la mano sorridenti per le strade di Londra. In quel momento Harry pensò che non potevano scegliere una foto più bella: Apple era bellissima, aveva un sorriso splendido, lo stesso che continuava a fargli battere il cuore ogni giorno, emanava spensieratezza da tutti i pori e si sentì fiero di potersi definire il suo ragazzo.
- è lei la fortunata - rispose sorridente - in realtà qui il fortunato sono io! - precisò scatenando dei sorrisi in tutto lo studio.
- come si chiama? - chiese l’uomo che accompagnava la donna durante l’intervista.
- Apple - rispose fiero.
- nome insolito per una ragazza! - sorrise la donna e lui l’assecondò.
- sarebbe la ragazza ideale per Niall! Non so che darebbe per avere una fidanzata con il nome di un cibo! - scherzò Louis provocando le risate dei presenti, compresa quella di Harry. Il riccio amava il rapporto che Apple aveva con i suoi amici, si era integrata subito e facilmente, così come i ragazzi le avevano permesso di essere se stessa senza problemi. Louis forse era quello che si era affezionato di più a lei, c’erano giorni in cui il suo migliore amico non voleva vedere nessuno eccetto Apple. Non gli dava affatto fastidio, anzi, era contento di condividere il suo migliore amico con la persona più importante della sua vita.
- beh complimenti, Harry! Se posso dirtelo, è davvero una bella ragazza! Raccontaci di lei, avanti! - lo spronò ancora la donna. Harry odiava sbandierare la sua vita privata a destra e a manca ma era una cosa con cui aveva imparato a convivere, data la sua notorietà.
- Grazie, so che sono davvero fortunato ad averla accanto. Che dirvi? Apple è di Londra, è una studentessa e infatti ci siamo conosciuti per caso a una festa del mio amico - disse imbarazzato.
- una ragazza normale quindi! Che cosa studia? - chiese l’intervistatore ficcanaso.
- studia architettura, a Cambridge - nella voce di Harry si leggeva quanto fosse fiero.
- università? Ma quindi è grande! - continuò l’uomo.
- ha 19 anni - Più o meno cominciò lì tutto il casino che avvenne dopo, quando le fan si ritrovarono a essere in disaccordo sul fatto che Harry fosse fidanzato con una ragazza più grande di lui di due anni. Al momento non accadde niente, altri complimenti, ancora altre domande di convenienza e l’intervista finì. Il tutto si ribaltò il giorno dopo, quando Harry cominciò a trovarsi sulla timeline di twitter vari insulti nei confronti di Apple e della sua età. Sperò con tutto il cuore che lei non li leggesse mai, perché ce n’erano di pesanti. Si sentì lo stomaco contorcersi. Come potevano degli estranei giudicare la loro relazione? Il fatto che lei fosse più grande di lui non c’entrava assolutamente niente con l’amore che provavano l’uno per l’altra.
Harry volle assicurarsi che Apple stesse bene, così la chiamò. Lui si trovava in America per promuovere il cd uscito da poco, mentre lei non aveva potuto accompagnarlo visto che aveva un esame importante quella settimana.
- pronto? - Apple rispose con una voce strana.
- buongiorno, amore! - esclamò sorridente Harry.
- Harry, ti odio - sbuffò sonoramente. Il fuso orario, se ne era completamente dimenticato - la prossima volta il buongiorno te lo sputo in un occhio! - in alcune situazioni Apple poteva fare invidia ai migliori scaricatori di porto in quanto a finezza.
- cazzo, il fuso orario! Scusami, scusami, scusami, torna a dormire, ti prego - la supplicò. Harry sapeva che purtroppo a causa delle numerose consegne da rispettare Apple passava molte notti in piedi e per lei il sonno era qualcosa di vitale, gli dispiaceva da morire averla svegliata.
-ti perdono solo perché sei tu! Mi manchi così tanto, amore - sospirò, eccola passata dalla scaricatrice di porto alla ragazza più dolce del pianeta. Harry sorrise.
- mi manchi anche tu, piccola - rispose.
- fatto baldoria ieri sera? - chiese la ragazza con un tono finto geloso.
- troppa! Ma lo sai che fare baldoria senza di te non è la stessa cosa - Apple sorrise - e tu? -
- sono tornata da casa di Lea qualche ora fa. Abbiamo mangiato una pizza mentre sbavavamo di fronte alla televisione: davano Dr. House stasera! - Harry conosceva la sua passione per House MD, in realtà la passione era per quel belloccio del Dr. Chase.
- domani università? - chiese Harry
- al solito! Domani vita da star? - chiese con lo stesso tono.
- al solito! - rispose il riccio facendola ridere - non vedo l’ora di rivederti, amore -
- oh, anch’io! -
- adesso vai a dormire, piccola App - concluse a malincuore Harry - domani devi svegliarti presto -
- d’accordo, piccolo Hazza. Ti chiamo io domani mentre sono in pausa - avrebbe voluto continuare a parlare con lui tutta la notte, ma non poteva.
- notte, amore - salutò Harry,
- e a te buona giornata - ricambiò.
Grazie a Dio nella voce di Apple non c’era niente di strano, il che voleva dire che non aveva letto niente. Improvvisamente gli arrivò un messaggio.
‘so che mi hai chiamato per vedere come stavo. Ho visto la tua intervista e ho letto anche i commenti poco piacevoli. Mi sono rattristita per cinque minuti e poi mi sono chiesta: lo ami? Si, io ti amo. Sei più grande di lui? Ok, però non mi interessa. L’unica certezza che ho nella mia vita è quella di amarti. Io sto bene, non preoccuparti, amore mio.’
Era troppo intelligente per farsi scappare una cosa come questa.
‘e io so che non mi hai detto niente al telefono perché altrimenti avresti pianto. Quello che penso l’hai già detto tu. Io ti amo da morire e non c’è niente, niente, niente che può farmi cambiare idea. Domani mattina ne riparliamo, adesso dormi tranquilla, App. Ti amo.’

 
 
Improvvisamente Harry sembrò ricordarsi di qualcosa. Come poteva essersene dimenticato? Si alzò velocemente dal letto sotto gli occhi sorpresi di Apple. Vide rovistare nelle tasche posteriori dei suoi jeans per poi estrarne il portafoglio. Lo portò con se sul letto. Si sedette di nuovo accanto a Apple.
- ti ricordi quando ti ho portato a casa mia la prima volta? - le chiese il riccio tutto eccitato.
- certo che lo ricordo - annuì la ragazza.
- e ricordi anche quando la prima mattina, dopo esserci svegliati uscii con mia sorella? -
Apple annuì ancora e Harry sorrise al ricordo di quella giornata.
Aprì il portafoglio e poi ancora la cerniera della tasca degli spiccioli per poi estrarne un sacchettino di velluto blu che ad Apple sembrò contenere una moneta.
Harry aprì il sacchettino e ne tirò fuori un anello.
Era un anello in oro bianco con un diamantino sopra.
Apple rimase a bocca asciutta, si aspettava tutto tranne che un anello .. del genere.
- Harry, davvero? - sussurrò Apple cercando di respirare normalmente.
Il ragazzo sorrise accarezzandole una guancia.
- Apple, con te ho provato tutto: dall’odio all’amore, dall’amore alla lussuria, dalla lussuria alla verità. Credo che questo sia quanto ti conosco. Ho comprato questo anello più di un anno fa e ho cercato il momento giusto per dartelo, ma non l’ho mai trovato. Era complicato, io sono complicato. Ma tu, tu sei la mia unica certezza e stanotte, beh è arrivato il momento perfetto per prometterti il mio amore eterno - gli occhi di Harry brillavano come stelle mentre sussurrava quelle parole e Apple se ne accorse. Era la donna più felice del mondo in quel momento: era contenta perché il ragazzo che amava contraccambiava il suo amore - vuoi sposarmi, App? - chiese prendendogli la mano sinistra.
Con lo stesso imbarazzo di quella famosa mattina sorrise e si rifugiò nel petto del ragazzo strofinando il naso contro il suo collo, ormai non più freddo, facendo sorridere Harry.
- si che voglio sposarti, amore! - disse baciandogli il collo e tornando a guardarlo negli occhi.
Harry infilò l’anello all’anulare della mano sinistra e la baciò.
- ti amo, Apple, ti amo da morire - disse abbracciandola forte e baciandole i capelli.
- ti amo anch’io, Harry - si baciarono ancora, come non facevano da tempo e come avrebbero fatto per il resto della loro vita, insieme.




 

Buongiorno :)
sono ritornata alla riscossa (e anche velocemente, direi) con una nuova one shot.
Come forse qualcuno di voi è riuscito a capire, è basata sulla canzone di Ed Sheeran 'Kiss me'.
E' una canzone che amo particolarmente, penso sia la dichiarazione d'amore più bella al mondo che ci sia.
E ho scelto Harry perchè, non so, quando ascolto questa canzone penso a lui..
ad interpretare, invece, il ruolo di Apple ho scelto Pixie Lott, un'altra artista che amo molto.
Spero di essere stata chiara nello scrivere: le parti in corsivo erano dei flashback. Nel caso non si fosse capito lol
Che altro dirvi? Niente, mi sono molto affezionata a questa OS, forse, e sottolineo FORSE, è quella che mi piace di più tra quelle che ho scritto.
Spero possa piacere a voi almeno quanto piace a me. :)
Un'ultima cosetta: so che è scocciante recensire, vi capisco. Però io vedo che ci sono tante visualizzazioni alle mie OSs e mi dispiace che quasi nessuno si fermi a scrivere una piccola recensione.
Dopo tanto lavoro, anche se non mi pesa visto che scrivere è una cosa che mi piace, sarebbe bello sapere cosa pensiate di quello che scrivo, anche (e soprattutto) critiche sono ben accette. :)
Adesso vado davvero,  perchè lunedì ho una consegna e il mio progetto ha bisogno di essere finito visto che gli esami si avvicinano.
(pregate per me!). Vi lascio comunque con i banner che vi portano alle mie altre due one shot, passateci se vi va :)
Grazie a tutte coloro che leggono le mie storie, grazie davvero.
un bacio,

vanessa.


 


  
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