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Autore: Nipotina    23/06/2012    2 recensioni
Lily e Lorcan sono amici da sempre, da quando si conoscono.
Si sono sempre spalleggiati in ogni ocsasione, sono praticamente cresciuti insieme e si conoscono meglio delle loro tasche.
Cosa succederebbe però se Lorcan cominciasse a provare qualcosa di più di una semplice amicizia?
[Questa storia si è classificata quarta all' "Eschilo, Sofocle, Euripide (e Shakespeare) Contest" di Daphne Kerouac]
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Lorcan Scamandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Autore: Nipotina
Titolo: Sogno di una notte di mezza estate
Personaggi: Lily Luna Potter, Lorcan Scamandro, Un po’ tutti
Pairing: Lily Luna/Lorcan
Contesto:
 Nuova generazione
Avvertimenti:
 Sorpresa
Genere:
 Generale, Romantico, Malinconico
Prompt utilizzato/i: Prologo 1: Tutto ebbe inizio in una sgradevole e afosa notte di luglio.
Episodio 2: “Vieni a cena con me?” “E’ uno scherzo?” “No, purtroppo.”
Episodio 3:“Non capisco.” “Ma perché tu devi capire sempre tutto? Ci sono cose che non si possono capire, cose che –” “Ti ho detto che non capisco!       “
Stasimo 7: “Che stupidi che siamo. Quanti inviti respinti, quanti... quante frasi non dette, quanti sguardi non ricambiati, tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.” [Dal film Le fate ignoranti]
Beta:
 Writer96
NdA: Auf, ammetto che non è stato per niente facile scrivere di loro due, essendo io una fan sfegatata della coppia Lily/Scorpius. Ho cercato comunque di fare del mio meglio.
Da qualche parte ho letto che la Rowling ha detto che i gemelli Scamandro sono più piccoli del clan Potter-Weasley, ma non si sa di quanto. Per rendere possibile la coppia ho quindi liberamente deciso di fare che hanno due anni in meno di Lily.
Per quanto riguarda i figli di Neville, ho pensato che troppo spesso si chiamano Frank e Alice in ricordo dei suoi genitori, ma troppo spesso ci si dimentica che anche Hannah ha perso la madre durante la guerra, e ho quindi immaginato che Susan porti il nome della nonna materna. Ho inserito anche Tom, dal nome del nonno materno, per non far torto a nessuno xD I due nomi sono chiaramente inventati.
Ecco, non mi pare ci sia altro da dire… Ti lascio alla lettura! =)



Dedicata a Writer96, che mi ha fatto da splendida beta, e a Daphne Keroauc, che ha creato uno splendido contest e mi ha classificata addirittura come quarta.




SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE




Tutto ebbe inizio in una sgradevole e afosa notte di luglio.
James aveva avuto una brillante idea, una delle sue: siccome era da tempo che non si incontravano tutti insieme, perché non organizzare una bella serata in cui dormire all’aperto sotto le stelle?
Ora, quando James intendeva tutti, intendeva “I Figli dei Salvatori del Mondo Magico”.
Questo spiegava come mai James, Albus e Lily, Rose e Hugo, Molly e Lucy, Dominique e Louis, Fred e Roxanne, più Lorcan e Lysander Scamandro e Alice, Tom, Frank e Susan Paciock fossero tutti accampati nel giardino della Tana (“Il fulcro delle nostre vite”, queste erano state le parole di James) intorno a un grosso falò.
Un falò magico, ovviamente, che non scaldava ma in compenso cambiava continuamente colore, perché di caldo ce n’era già abbastanza. Era infatti un’estate insolitamente torrida per gli standard inglesi, ma a James questo non importava: aveva deciso che si sarebbero visti tutti e così doveva essere.
Gli unici esentati erano Teddy e Victoire, che dovevano badare alla loro bambina.

Lily aveva sempre pensato che suo fratello avesse qualcosa che non andava nel cervello, perché, andiamo, chi potrebbe pensare di dormire all’aperto nella notte più sgradevole e afosa di tutta l’estate? Tuttavia, era contenta di questa rimpatriata, e aveva deciso di perdonare James per la sua idea balzana.
Negli ultimi tempi era diventato più difficile ritrovarsi tutti insieme, dato che la maggior parte di loro aveva finito Hogwarts e lavorava già, mentre alcuni andavano ancora a scuola.
In particolare, Lily aveva sentito la mancanza di Lorcan.

Lui e Lysander erano tra i più piccoli del gruppo, insieme a Frank e Susan, avendo infatti due anni in meno di Lily. Questo, tuttavia, non aveva impedito alla ragazza di legarsi ai due gemelli, specialmente a Lorcan.
Quando lui aveva due anni lei passava minuti interi ad accarezzargli il naso per farlo addormentare, e poi restava a guardarlo dormire estasiata.
Quando lui aveva cinque anni lei cercava di fare quante più magie possibile per farlo divertire.
Quando lui aveva nove anni e lei era finalmente partita per Hogwarts avevano passato le vacanze di Natale e Pasqua a raccontarsi tutto quello che si erano persi durante la lontananza.
Quando lui aveva undici anni e lei cominciava a crescere l’aveva protetto come se fosse stato il suo fratellino.
Quando lui aveva quattordici anni e lei era diventata Capitano della squadra di Quidditch si era sorbito per interminabili pomeriggi le spiegazioni dettagliate dei nuovi schemi.
Adesso, quando lui aveva diciassette anni e lei diciannove, si conoscevano meglio delle loro tasche.
La differenza di età non era mai stata un problema per loro, anche grazie al fatto che Lorcan era veramente maturo per la sua età. Soprattutto, era veramente maturo per essere un maschio di diciassette anni.
Per Lily, Lorcan era una delle persone più importanti della sua vita: era come avere un altro fratello, un altro cugino e un amico fidato tutti nella stessa persona.
Lorcan non era solo il suo migliore amico, era qualcosa di più.


-Sto cominciando a essere geloso di quella Puffola Pigmea, te la porti ovunque. Una volta portavi me ovunque-
-Una Puffola Pigmea è più facile da trasportare, Lorcan-
Un ragazzo alto, ben piantato, con i capelli biondo sporco e due occhi azzurri si lasciò cadere accanto a Lily, che stava giocando con Willie, una cosina immensamente piccola e sorprendentemente blu.
-Sicura che non sia Lysander?- le chiese lui, passandosi una mano tra i capelli e accennando a un altro ragazzo, identico a lui.
Lily alzò le sopracciglia e lo guardò scettica.
-Ho smesso di confondervi quando avevo otto anni, credi che adesso sia diverso?-
-Bè, non si sa mai, ho voluto controllare. In fondo è un bel po’ che non ci vediamo- rispose lui facendo spallucce, rubandole dalle mani Willie e cominciando a giocarci a sua volta.
Lily appoggiò la testa sulle ginocchia e rimase in silenzio ad ammirare lo spettacolo di un ragazzo grande e grosso che gioca con quell’animaletto minuscolo.

-Allora, non hai niente da raccontarmi?- buttò lì Lorcan, guardandola per un attimo prima di tornare a concentrarsi su Willie.
-Niente che tu non sappia già-
-Scommetto che c’è qualcosa che non so. Per esempio, non so com’è andata a finire con Christopher- le disse, restituendole la Puffola Pigmea.
Lily sbuffò e scosse la testa, pensando che fosse veramente un gran pettegolo.
Lorcan intanto aveva appoggiato i gomiti a terra e la guardava da sotto in su, aspettando con le sopracciglia alzate che cominciasse a parlare. Si guardarono in silenzio per qualche istante, finchè Lily non sorrise e scosse nuovamente la testa.
-Non c’è niente da fare, devi sempre sapere tutto, eh?-
Si sdraiò accanto a lui, guardando le stelle e il profilo di Lorcan illuminato a tratti dal bagliore del fuoco.
-Tutto. E poi sei la mia migliore amica, se non mi racconti tu qualcosa io da chi vado?- rispose lui ammiccando, prima di sdraiarsi a sua volta.
-E’ andata. Con Christopher, intendo. Lui non è male, ma non credo di voler approfondire il rapporto. E’ simpatico, sì, e carino, ma finisce qui. Non sento niente di particolare quando sono con lui-
-Capito. Quindi questo vuol dire che sei ancora ufficialmente single-
-Bah, io sono e sarò sempre una single felice e convinta- disse Lily ridacchiando e girandosi per guardarlo in faccia.
-Bè, spero proprio di no. A proposito, vieni a cena con me?-
-Sì, va bene. In effetti è un po’ che non passiamo una delle nostre solite serate senza gli altri… -
-Lily, non hai capito cosa intendo-
Lily aggrottò la fronte e lo guardò, sforzandosi di capire. Lorcan sorrideva ma sembrava in qualche modo diverso.
-Ti ho chiesto se vieni a cena con me-

Lily si alzò a sedere, improvvisamente tesa, e guardò in faccia quello che era il suo migliore amico da sempre. Anche Lorcan si sedette, guardandola tranquillamente e aspettando una risposta.
-E’ uno scherzo?- gli chiese infine.
Lily non riusciva a credere di aver capito: era una cosa semplicemente inammissibile! Da quando Lorcan, il suo Lorcan, le chiedeva di andare a cena ma non nel solito modo in cui loro due uscivano?
C’era solo un altro modo in cui sarebbero potuti uscire, ma Lily non poteva credere che lui intendesse quel modo. Non lui, non Lorcan! Non con lei più che altro!
-No, purtroppo-
Lorcan sembrava mortalmente serio, e questo a Lily fece tutt’altro che piacere.
-Ok, va bene, adesso spiegami chiaramente cosa vuoi dire, per favore-
Lorcan rise, divertito, e poi le prese il mento fra le dita.
-Lily, in quanti modi due persone possono andare fuori a cena?-
Fu allora che Lily capì, quando senza alcun preavviso le labbra di Lorcan premettero sulle sue, che lui intendeva proprio quel modo.

Lily si staccò dopo pochi secondi, controllando che nessuno li avesse visti. Erano tutti troppo presi da altro, e soprattutto erano talmente abituati a vederli vicini o insieme che nessuno faceva più molto caso a loro.
Frastornata, Lily guardò per l’ennesima volta in quella serata il volto di Lorcan, rilassato e a suo agio. Come diamine faceva a essere così rilassato? L’aveva appena baciata, per Merlino!
-Wow, non credevo che ti avrei scombussolata così tanto con un semplice bacio- disse lui ridacchiando.
Infieriva pure, quell’idiota? Gli avrebbe fatto ingoiare quel suo sorrisino divertito.
Ma che cosa stava succedendo?
-Non capisco- disse infine Lily, sincera.
Lorcan sbuffò leggermente, continuando a sorridere.
-Ma perché tu devi capire sempre tutto? Ci sono cose che non si possono capire, cose che… -
-Ti ho detto che non capisco!-

Aveva alzato la voce. Per la prima volta in vita sua aveva alzato la voce con Lorcan. Non l’aveva mai fatto, neanche quando litigavano, anche perché litigavano molto raramente.
Lorcan non sorrideva più. La guardava mortalmente serio, e anche un po’ ferito. Probabilmente non si era aspettato una reazione così brusca.
-Che cosa c’è da capire, Lily? Non sono mai stato uno che fa giri di parole per spiegare le cose, lo sai. Ti ho appena baciata, non credo che sia qualcosa di fraintendibile-
Lily percepiva la frustrazione di Lorcan, e inspiegabilmente sentì un brivido lungo la schiena: tutto questo non avrebbe portato a niente di buono.
-Lo so, ma quello che intendevo io… non è che non abbia capito il bacio, l’ho percepito eccome, solo… perchè?- c’era una nota implorante nella voce di Lily.
-Perché mi piaci, Lily- rispose Lorcan, diretto come sempre.

Mi piaci.
Due parole che ebbero il potere di far sussultare Lily, di farle dimenticare tutto il resto, di farle scordare che erano circondati da quindici persone, di farla concentrare solo sul ragazzo che aveva davanti: Lorcan, il suo Lorcan, il suo migliore amico che improvvisamente si era dichiarato.
Un fulmine in mezzo a una foresta avrebbe causato meno danni di quelle due parole.

-Non posso piacerti Lorcan… non io! Insomma, siamo sempre stati migliori amici, abbiamo vissuto insieme tutta la nostra vita, ci siamo spalleggiati in ogni occasione… tu sei una delle persone migliori che conosca, ma non posso piacerti. Non posso- disse Lily a bassa voce, cercando, sperando di non ferirlo.
-Perché non potresti?- il tono di Lorcan era dolce, delicato.
-E’ vero, siamo sempre stati migliori amici e abbiamo condiviso ogni cosa nella nostra vita. Proprio per questo non dovresti stupirti di piacermi. Guarda i tuoi zii: Ron e Hermione sono stati amici per anni e poi si sono messi insieme. Perché la stessa cosa non potrebbe succedere anche a noi?-

Tra di loro scese il silenzio. Lily pensò a quante volte le sue amiche le avevano chiesto se lei e Lorcan fossero fidanzati, dato che passavano molto tempo insieme. Lily aveva sempre riso davanti a quelle allusioni, ma, effettivamente, si era chiesta qualche volta se il legame tra lei e Lorcan non fosse qualcosa di più di una semplice amicizia.
Ogni volta, però, aveva scartato l’ipotesi. A lei Lorcan non piaceva, ne era sicura. Era Lorcan, punto e basta.
Eppure in quel momento Lily si chiese se Lorcan non avesse ragione: se quella non fosse la conseguenza logica della loro amicizia così profonda.
Non potè fare a meno di rifugiarsi tra le sue braccia, come era solita fare ogni volta che era turbata. Solo che, questa volta, era lui la causa del suo turbamento.
-E se non dovesse funzionare?- gli chiese, esprimendo il suo dubbio più grande.
-A questo punto poco importa. Sia che tu accetti il mio invito sia che tu non lo faccia, ormai sai come la penso- le disse teneramente, sollevandole il volto e guardandola negli occhi.
-Sei disposta a provare?-

Lily lo fissò a lungo, riflettendo disperatamente.
Provò a immaginarsi seduta a un tavolino vicino a Lorcan. Parlavano e scherzavano, come al solito, ma le cose non erano più come prima: lei sapeva di piacergli e questo la metteva in imbarazzo.
Provò a pensare di ricambiare i suoi sentimenti, a vederlo come il suo ragazzo.
Provò a immaginare lei e Lorcan come una coppia, ma tutto questo svanì come un soffio di vento.
-No, non lo sono- sussurrò infine, con le lacrime che le salivano agli occhi.
Vide distintamente il volto di Lorcan farsi più duro.
-Non sono disposta a provare. Noi usciamo già da soli, parliamo e scherziamo come fanno le coppie, viviamo la nostra vita insieme. Perchè tutto questo dovrebbe cambiare?-
Lorcan sciolse l’abbraccio in cui l’aveva tenuta stretta fino a quel momento e Lily sentì inspiegabilmente freddo.
-Dovrebbe cambiare perchè è già cambiato. Tu mi piaci, Lily, e questo non cambierà anche se non usciamo insieme-

Si alzò e la lasciò sola con Willie la Puffola Pigmea che rotolava tra i suoi piedi. Lily sentì scendere le prime lacrime, ma non fece nulla per fermarle.
Troppi pensieri le vorticavano in testa, troppe parole. Frasi dette e non dette, finali alternativi a quello che sembrava essere solo un brutto sogno.
Rimase lì seduta per un tempo indeterminato, mentre attorno a lei amici e cugini ridevano e scherzavano, ignari della tempesta che vorticava dentro di lei.
Lorcan, Lorcan, LORCAN! Lorcan, dannazione!
Ogni istante di quella orribile serata le cadde addosso, ogni suo sguardo, ogni sua parola. Si maledì per averlo ferito, per averlo respinto, per averlo fatto star male. Rimpianse di non avergli detto di più, ma cosa avrebbe potuto dirgli se nemmeno lei capiva cosa stava provando?
Che stupidi che siamo. Quanti inviti respinti, quanti... quante frasi non dette, quanti sguardi non ricambiati; tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.
Asciugandosi le guance bagnate di lacrime Lily guardò il cielo terso: magari fosse stato solo un brutto sogno…



-Lily? Lily svegliati!-
-Mh?- Lily si svegliò di soprassalto, con la voce di James che le urlava nelle orecchie.
-La mamma mi ha detto di svegliarti. Alzati, dai! Devo dirti la mia idea geniale!-
Aprì gli occhi, confusa. Si trovava in camera sua, e davanti a lei c’era James, euforico come tutte le volte in cui aveva avuto una delle sue “idee geniali”.
“Ma che… ?”
Quella era la sua camera, non certo il giardino della Tana, e quello era sua fratello, non certo Lorcan.
“Lorcan! Era un sogno! Sembrava così reale… ”
Persa nei suoi pensieri, e ancora leggermente scioccata, Lily non aveva ascoltato una parola di quello che le aveva detto James, ma riuscì a cogliere l’ultima frase.
-…e quindi ho invitato alla Tana tutti i cugini, e poi Lorcan e Lysander e i Paciock. Dormiremo sotto le stelle stanotte, non ti sembra un’idea fantastica?-













Grammatica e sintassi: 8/10 punti
Stile: 8/10 punti
Coerenza e caratterizzazione dei personaggi: 10/10 punti
Credibilità del pairing: 5/5 punti
Originalità:9,5/10 punti
Sviluppo della trama: 10/10 punti
Gradimento personale: 5/5 punti
Utilizzo del prompt: 2/2 punti
Totale:57,5/62 punti

Per quanto riguarda la grammatica, nonostante sia sostanzialmente buona, avrei un paio di appunti fa fare. Il primo è abbastanza grave, sebbene credo derivi da una leggera disattenzione piuttosto che da una competenza sbagliata di fondo. Riguarda la congiunzione perché. Ho notato infatti che non scrivi tale congiunzione con l’accento acuto (e quindi perché) ma con l’accento grave (perchè). Sono certa che derivi da una semplice disattenzione, visto che il correttore automatico di solito lo modifica da sé, ma nonostante ciò sono stata costretta a sottrarre un punto per questo.

Il secondo errore riguarda questa frase:
Lily aveva sempre pensato che suo fratello avesse qualcosa che non andasse nel cervello.
Ho segnato quell’andasse, poiché nel caso sopraccitato avresti dovuto usare l’imperfetto (quindi andava).

Il tuo stile non è affatto male, ma a tratti diviene fin troppo semplice e/o sfocia nel colloquiale. Usi un linguaggio molto semplice, e questo non sempre è un male (anzi, devo ammettere di preferire il modo in cui scrivi tu agli eccessivi barocchismi infarciti di metafore, che sono difficili da gestire quando si scrive e fin troppo astrusi quando si legge). Tuttavia, non usi un lessico molto vario, e questo purtroppo gioca a tuo sfavore. Tuttavia, le basi per raggiungere uno stile più maturo e consapevole ci sono tutte, quindi... buon lavoro!

Ho adorato la caratterizzazione che hai fatto dei personaggi. Li ho trovati ben caratterizzati, le loro personalità emergono alla grande dai dialoghi e le introspezioni di Lily Luna sono adorabili. Lily è un personaggio molto ben sviluppato, che ho apprezzato davvero moltissimo nei suoi tratti salienti, in particolare per la sua assoluta ingenuità nei rapporti interpersonali, e per il suo essere in qualche modo “tarda” nel comprendere la sensibilità altrui (caratteristica ripresa da Harry che ho apprezzato molto). Lily è cieca per quanto riguarda i sentimenti degli altri, al punto di non comprendere subito il bacio di Lorcan stia a significare.

La trama è molto ben sviluppata, in particolare mi è piaciuto il modo in cui ha lasciato aperto il finale, cosa che mi ha sorpresa molto e non stona affatto! L’intreccio non è dei più originali, ma regge bene.

La tua storia mi è piaciuta davvero moltissimo, complimenti! Ho adorato in particolar modo l’originalità e la freschezza con le quali hai fatto uso dei prompt. Brava!
  
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