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Autore: chiaramella    23/06/2012    12 recensioni
-E perchè mai dovrei possedere una mazza da baseball?-
-Non ne ho idea Jim. Se preferisci, la sfondiamo con la tua testa di merda.-
-Molto simpatico, Haner.-
-Sempre stato.-
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sssssssono tornata gggggente (?) sono pronta per nausearvi con un'altra delle mie fanfiction dal dubbio senso. La dividerò in due (o forse tre capitoli), dovrete sopportarmi c:
Si ringraziano Sunny e le nostre conversazioni molto zfvhoasihsladkhgoai che mi hanno ispirata per la stesura del testo c:



Una botola. Una piccola e stupida botola di legno marcio verniciata di bianco, situata al secondo piano di casa Sullivan.
E se un giorno quest'ultimo decidesse di farla saltare in aria con del tritolo?
-Brian? Brian sei sveglio?-
-No, fingevo di dormire.-
-Tanto meglio, ho bisogno del tuo aiuto.-
Sullivan è uno di quegli ubriaconi che incontri al bar, uno di quelli che pur di bere in compagnia vende la casa per offrirti qualcosa.
Haner, invece, è uno di quelli che se hanno anche solo un capello fuori posto danno buca persino a miss Universo.
Fuori fa freddo, è inverno inoltrato. James ha passato l'intera notte a contemplare quella stupida botola che se ne sta sola soletta al piano superiore, un'intera notte passata a chiedersi che cosa ci potrebbe mai essere là dentro.
Un cadavere in putrefazione, un forziere d'oro o dell'alcool del 1800?
-Lasciami dormire.-
-Bri, ti prego.-
-Non fare quella cazzo di faccia da cucciolo bastonato.-
-Dai.-
-E va bene, dimmi cosa dobbiamo combinare stavolta.-
-La botola.-
-Che botola?-
-Come "che botola"?!-
-Che botola?-
-Quella sul soffitto, al secondo piano.-
-Non so di che botola tu stia parlando quindi buonanotte.-
-Solo le dieci e venti del mattino.-
-Devo andare a fare la spesa.-
-Come ti chiami?-
-Cosa?-
-Come ti chiami.-
-Brian.-
-No, pene.-
-Eh?-
-Ed io come mi chiamo?-
-James.-
-No, vagina.-
-Eh?-
-E sai perchè pene non va mai a fare la spesa?-
-No.-
-Perchè vagina.-
-Dopo questa battuta squallida vuoi spiegami cos'è più importante di una spesa, in questo momento?-
Brian scaraventa il soffice cuscino a terra sbuffando, appoggiandosi allo schienale in legno d'ebano del letto matrimoniale.
Non chiedetemi nè perchè Haner si trovi a casa Sullivan nè perchè si sia svegliato nel letto dell'amico.
Sbronza?
Forse.
Litigio con Zacky?
Può darsi.
Fatalità?
Nessuno lo potrà mai sapere.
-Bri, mi serve del tritolo.-
-COSA?!-
-Non fare il finto tonto.-
-Senti, se tu fai pene e io vag..-
-NO.-
-E io dove lo vado a comprare del tritolo?!-
-Non lo so.-
-No, aspetta. Tu vuoi aprire una botola con del tritolo?-
-Esattamente.-
-Vuoi far saltare in aria tutta la casa forse?!-
-No,solo la botola.-
-Dammi una mazza da baseball, la sfonderemo con quella.-
L'idea di Jimbo non è delle migliori, potrebbero morire tutti e due se qualcosa andasse storto e, conoscendoli, deduco abbiano centotrè probabilità su cento di lasciarci le penne. Parliamoci chiaro, Haner non ha idea la minima idea di come si tagli una stupida fetta di salame, immaginiamoci alle prese con del tritolo.
-E perchè mai dovrei possedere una mazza da baseball?-
-Non ne ho idea Jim. Se preferisci, la sfondiamo con la tua testa di merda.-
-Molto simpatico, Haner.-
-Sempre stato.-
-E comunque, facendola saltare in aria, farebbe molto 'telefilm anni '80'.-
-Ti faccio esplodere il cervello se lo pensi ancora una volta.-
-Ribadisco, molto simpatico Haner.-
-Ribadisco, sempre stato.-
Passano venti, forse trenta minuti prima che i due alzino il culo dal soffice materasso in lattice ed appoggino i loro enormi piedi sul pavimento freddo.
Il termostato alla parete segna -6°, alcuni pezzi di ghiaccio pendenti dal soffitto ne danno conferma. Rotolano avvolti dalle coperte ed arrivano in cucina dove tentano in qualunque modo di far scendere almeno una goccia d'acqua dal rubinetto.
-Le tubature sono andate a baldracche.-
-Facciamo saltare in aria anche quelle.-
-Ti prego, finiscila.-
-Perchè? Che ho detto?-
-Prima di buttarmi giù da un faro ti chiamerò e mi racconterai tutto quello che avrei intenzione di far esplodere, okay?-
-Okay, me lo segno eh.-
-Segnatelo.-
Il ticchettio dell'orologio è l'unica cosa che spezza il silenzio venutosi a creare nella sala, i due si guardano attorno alla ricerca di un qualunque oggetto con cui sfondare il legno della piccola botola.
Lampadine, hot dogs, frittata, uova, preservativi. Nulla di tutto questo è adatto all'ardua impresa che tra poco i nostri eroi dovranno compiere.
-Penso di..-
-Da quando in qua hai questo dono divino?-
-Zitto Syn, non interrompermi. Penso di avere un'idea.-
-Non puoi "pensare di avere un'idea".-
-Cioè?-
-O hai questa cazzo di idea o non puoi supporre di averne una.-
-Mmh mmh!-
-Davvero hai capito ciò che ho detto?-
-No, ma anni fa m'hai insegnato la tecnica del "sorridi ed annuisci", non so se rammenti.-
*BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMBAAAAAAAA*
Una musichetta allegra proviene dal salotto, qualcosa trema sotto al divano.
Un terremoto? No.
Il cellulare di Jim? Esattamente.
-M'è preso un infarto!-
*SUAVECITO PARA ABAJO, PARA ABAJO, PARA ABAJO*
-E fai star zitto quel coso, santo dio!-
-Quel coso si chiama "cellulare" e sarebbe carino se mi dassi una mano a cercarlo.-
Il più alto si precipita nell'altra stanza, alzando i cuscini dal divano ed infilando la testa in ogni dove.
L'aggeggio continua imperterrito a suonare, rimbombando tra le mura della casa.
La pazienza di Brian volge al termine.
-Jimbo.-
-Mhh! Cazzo, dammi una mano!-
-è sul tavolo.-
-Che ci fa la tua mano sul mio tavolo?!-
-No, il cellulare.-
-Oh, deciditi! O la tua ma..-
-JAMES. IL. TUO. CAZZO...-
-No, il mio cazzo è quì sotto e sta benissimo! è tutto apposto piccolino, non dare retta a zio Brian, su.-
-OOHCCRISTO! MA DA QUANDO IN QUA PARLI CON PARTI DEL TUO CORPO DI DUBBIA LUNGHEZZA?! e non interrompermi mentre parlo, volevo dire che il tuo telefono è sul tavolo.-
-E SOLO ORA ME LO DICI!? Ti prendesse un colpo Haner!-
Sputando ad ogni parola, Jimbo si rialza in piedi e corre verso il mobile in legno, cercando di afferrare l'aggeggio prima che il misterioso individuo dall'altro capo del cellulare decida di riattaccare.
La scena molto simile a un qualunque film d'azione, il momento in cui il protagonista fugge inseguito da fuoco e fumo che si stanno levando in aria proprio dietro alle sue spalle.
Nemmeno pochi istanti e il mento del nostro coraggioso Sullivan, picchia violentemente contro lo spigolo del tavolo.
Brian si lancia a terra, ridendo e rotolando sul freddo pavimento.
-Era Johnny. Cazzo, ora devo pure sentirmele da quello gnometto. E vaffanculo Bri! Smettila di ridere, cristo! è stato imbarazzante.-
Il dito indice ricade sul tastino verde del cellulare, lo schermo si illumina e la chiamata viene inoltrata.
-PORCA PUTTANA.-
Jim allontana il telefono dall'orecchia per qualche istante.
-Si, ciao anche a te.-
-Ma sai che ore sono?!-
-Mezzo giorno e dieci.-
-Appunto.-
-E quindi?-
-Quindi nulla. Ci vediamo a prove!-
-Fumato, il nanetto!- esclama in direzione dell'amico, ancora steso a terra.
-Guarda che sono ancora in linea, coglione.-
Un debole raggio di luce entra da dietro le tende della cucina, una lampadina sembra comparire sopra il ciuffo di capelli neri del più alto.
-Bri.-
-AAHHAHAHHAHHAHAHHHAHAHHHAHHAHAHHA-
-Ho avuto un'altra idea.-
-AHAHAHAHAHAHAHHAHHAHAHAHHA-
-Possiamo..-
-AHAHHAHAHHAHHAHAH.-
-Un unicorno verde mangia dell'erba blu in un prato rosso.-
-AHAHHAHAHAHAHAHHAHAHHAHAHAHAHA.-
-Io e Zacky ci siamo divertiti l'altra sera.-
-AHHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAH.-
-Ho buttato nell'immondizia la lacca ed ho dato fuoco alla tua piastra per capelli.-
-CHE. CHE CAZZO. CHE CAZZO HAI FATTO?! Questa me la paghi, Sullivan! Me la paghi!-
Esce dalla porta sbattendola violentemente dietro di sè e portandosi via pure la maniglia. Alza il pugno al cielo, promettendo vendetta ed imprecando.
-Scherzavo Haner. Ti volevo solo dire che giù in garage ho un vecchio water in ceramica, potremmo staccarne un pezzo e sfondare la botola. Perdonami, ma mi stavi ignorando. Ho dovuto farlo.-
-Tu mi farai diventare bianchi tutti i cazzo di capelli prima della vecchiaia, poi sì che ti spaccherò il culo.-




Un'ora più tardi..

-Allora, al mio 'tre' lanci la tavolozza verso l'alto, intesi?-
-Perchè io, Bri?-
-Perchè se qualcosa va storto, la testa te la spacchi tu e non io.-
-Giusto, non ci avevo pensato.-
-Allora, sei pronto?-
-Sì!-
Un forte crack si ode in tutto il corridoio, assieme al legno marcio cadono anche alcuni pezzi di soffitto.
-Avevo detto al mio "tre". Cosa non ti è chiaro in "al mio 'tre' lanci la tavolozza verso l'alto"?!-
Cumuli di cenere si alzano in aria, offuscando la vista a tutti e due. Alcuni colpi di tosse fanno eco, arrivando sino al piano terra.
-Chiedo perdono, avevo interpretato male le tue parole.-
-Chissà perchè me l'aspettavo, una risposta del genere.-
-E allora cosa me lo chiedi a fare?-
Prima di replicare, James gli fa cenno di stare zitto portando l'indice sulle labbra socchiuse.
-Mmmbeh? Che ti prende?-
-Se strilli, i topi potrebbero prendere paura e caderci in testa. Meglio fare silenzio.-
-Scusa, non riesco a seguirti. Tu non avevi mai accennato alla parola "TOPI" e sei perfettamente a conoscienza della mia fobia verso quelle bestiole. Non pensare minimamente che io ti segua lassù!-
-Ah. Altro problemino: ora che abbiamo sfondato questa botola, come ci arrivo fino a là?-
-Mr. Furbizia colpisce ancora!-
Jimbo si gratta il capo per una decina di secondi in cerca di una buona idea che sembra arrivare quasi subito.
-Fammi salire sulle tue spalle.-
-NO.-
-Perchè?!-
-Peserai un centinaio di chili, sei alto quanto l'Empire State Building! Tutti quegli ossicini che ti ritrovi, più o meno in buono stato, nel corpo non sono mica leggeri!-
-Vuoi salire tu al posto mio?-
-MAI.-
-Allora vuol dire che lasceremo questa piccola botola aperta. Tutti i topi che abitano proprio qui sopra invaderanno la mia casa e mi mangeranno generando un topo gigante che busserà alla tua por...-
-Ho capito, ho capito! Salta su.-
Sullivan si aggrappa alla maglietta dell'amico saltandogli letteralmente addosso e facendolo cadere a terra, facendogli sbattere violentemente il mento sulla polverosa moquette che riesce però ad attutire, seppur relativamente, il colpo.
-Bri? Ti sei fatto male?-
-Maccchè! Non vedevo l'ora di picchiare la faccia su questa moquette e contemplarla da vicino!-
-Ohw. Così la fai arrossire. Si tratta di un vecchio regalo di Barbara.-
-Tua madre ti ha regalato una moquette?!-
-Sì, c'è qualcosa di male in tutto questo?-
-No, solo che un regalo del genere lo trovo insolito.-
-Osi disprezzare i regali di mia madre?!-
-No, no! Non ho detto questo! Solo che.. lascia perdere e dammi una mano ad alzarmi.-
-Non vuoi contemplarla ancora per qualche secondo?-
-Ero sarcastico, prima.-
-Potresti spiegarti meglio, santo dio!-
-Cosa c'era da spiegare? Me lo spieghi?-
-Che gioco di parole Haner, complimenti!-




Ed eccoci qui alla fine del primo chap :'D Ho dato MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLTO spazio ai dialoghi.
Ho deciso di dividerla in un paio di capitoli solo cinque minuti fa LOL è un mese che ci lavoro su e non trovo un finale abbastanza carino e demenziale. Diamo tempo al tempo #cazzodico (?)
Detto ciò, ringrazio ancora Sunny, Alisea(che ha un nome troppo fAIGHo), Vitt e mia cognata Asiuccia:3 VOGLIO BENE A TUTTA CODESTA GENTE(?) LOL
Ora che ho concluso gli esami, avrò tutto luglio per preparare il nuovo capitolo, quindi VI PROMETTO che aggiornerò prezzzzztizzzzmo fdbvejhkjgedid
Ad agosto scomparirò, trascorrerò l'intero mese con la mia migliore amica sdjvhsdijhdfvhua <3
Aufwiedersen!
   
 
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