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Autore: IaminlovewithPayne    23/06/2012    3 recensioni
Non ho mai creduto alla magia.
Nemmeno quando ero ero piccola e guardavo i film di Barbie, in cui delle fatine creavano abiti bellissimi in un armadio.
Nemmeno quando avevo dodici anni e guardavo Harry Potter, che con la bacchetta e una formula magica sollevava in aria oggetti e sconfiggeva il male.
Nemmeno quando ero costretta a fingere con il mio fratellino che Babbo Natale passasse sotto le porte e consegnasse regali a tutti i bambini del mondo con una slitta magica.
Eppure adesso che avevo diciannove anni, ci credevo fermamente come fa una bambina con i cartoni di Barbie, con i film di Harry Potter e con Babbo Natale.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho mai creduto alla magia.
Nemmeno quando ero ero piccola e guardavo i film di Barbie, in cui delle fatine creavano abiti bellissimi in un armadio.
Nemmeno quando avevo dodici anni e guardavo Harry Potter, che con la bacchetta e una formula magica sollevava in aria oggetti e sconfiggeva il male.
Nemmeno quando ero costretta a fingere con il mio fratellino che Babbo Natale passasse sotto le porte e consegnasse regali a tutti i bambini del mondo con una slitta magica.
Eppure adesso che avevo diciannove anni, ci credevo fermamente come fa una bambina con i cartoni di Barbie, con i film di Harry Potter e con Babbo Natale.
Ci credevo con tutta me stessa e il reale motivo per il quale lo facevo me lo aveva detto mia nonna prima di morire.
Mi rigirai nel letto in una di quelle notti insonni nelle quali non riesci nemmeno a chiudere gli occhi per quanto caldo faccia.
Nonostante avessi addosso soltanto una canotta lunga, senza pantaloni, il caldo mi impediva di avere la schiena asciutta.
Se solo avessi avuto un condizionatore in camera...
Tesi le orecchie non captando alcun rumore nelle altre stanze. Tutti dormivano tranquillamente mentre io mi giravo e rigiravo nel letto.
Possibile che in quella casa solo io morissi di caldo?
Sbuffai spalancando ancora di più la finestra che precedentemente avevo aperto.
Mi rigettai a peso morto nel letto, sospirando e chiudendo gli occhi.
Sembrava quasi che quella notte non avrei chiuso occhio e sarei dovuta rimanere sveglia fino al mattino.
Ogni minuto che passava, ogni ticchettio delle lancette dell'orologio appeso alla parete, rafforzavano sempre di più questa convinzione.
Ma la conferma arrivò quando dal poster ad altezza d'uomo di Liam che avevo attaccato alla parete accanto al letto ne uscì una grande luce e qualcuno che mi cadde addosso.
Con la mano tastai la parete per trovare l'interruttore della luce. Quando lo trovai lo premetti, lasciando che la flebile luce della lampada sul mio comodino illuminasse la stanza.
La prima cosa che vidi furono due occhi che mi fissavano a pochi centimetri dai miei.
Tirai un urlo di spavento, che venne soffocato da una mano che si andò a posare sulla mia bocca.
«Shh. Ti prego non urlare» soffiarono due labbra sul mio viso.
Obbedii all'istante. La voce che mi aveva ordinato di non urlare era calma e il tono con cui mi aveva parlato mi lasciava intendere che non dovevo avere paura.
Eppure mi era stranamente familiare..
Spostai lo sguardo sul viso che avevo di fronte. Apparteneva ad un ragazzo con un naso perfetto (nè troppo grande e nè troppo piccolo) e delle labbra carnose. Sugli occhi -di un colore marrone scuro- cadeva un ciuffetto riccio quasi biondo.
Eppure non era la prima volta che vedevo quel viso..
La mia attenzione fu catturata da un neo alla base del collo del ragazzo.
Nella mia testa si accese la lampadina che mi suggerì il nome del ragazzo e il perchè lo conoscessi.
Liam Payne
Liam Jaymes Payne, il cantante degli One Direction, era steso sopra di me con il viso a meno di due centimetri dal mio, a meno che quello non fosse un sogno -e ciò voleva dire che mi ero finalmente addormentata, nonostante il caldo- o che quello fosse il perfetto sosia del mio preferito -nonostante amassi anche tutti gli altri- della band.
«Sei il sosia di Liam Payne?» domandai sbattendo più volte le palpebre, quasi temessi che da un momento all'altro sparisse.
Le labbra di Liam slash sosia di Liam si incurvarono in un sorriso, quello stesso sorriso che amavo e che Liam riservava soltanto ad Harry, Niall, Zayn e Louis.
Era con quel sorriso che mi aveva conquistata la prima volta che avevo visto gli One Direction.
«E se ti dicessi che sono il vero Liam Payne?» domandò continuando a sorridere.
«Allora ti risponderei che sto facendo solo un bel sogno» replicai non riuscendo a smettere di essere incantata da quel sorriso.
«E se ti dicessi invece che non è un sogno, ma la realtà?» domandò allora.
«E chi sei un veggente? Comunque allora domanderei al vero Liam Payne cosa ci fa steso sopra di me» risposi, sentendo sul mio viso formarsi un sorriso.
Il sorriso di Liam si trasformò in risata e potevo sentire il suo petto -sul mio- tremare al ritmo della sua risata.
Mentre ancora rideva si sollevò sulle mani scendendomi di dosso, e sedendosi sul letto, all'altezza del mio bacino.
«Scusami se ti ho spaventata» esordì «Mi credi se ti dico che sono caduto sopra di te?»
Possibile che avesse sempre una voce così..sexy?
«Si che ti credo. Diciamo che ero sveglia quando ti ho sentito -anzi forse sarebbe meglio dire anche visto- cadere dal mio poster! Ora a meno che io non abbia bevuto e che questo non sia un sogno... tirami un pizzicotto!»
Liam mi guardò scioccato «Ma guarda che non è un sogno e sono io davvero»
«Tu tiramelo lo stesso, Liam!» gli ordinai tendendo il braccio verso di lui.
Lui esitò un attimo, poi afferrò il mio braccio con una mano, mentre con l'altra sollevava dolcemente un piccolo pezzo della mia pelle.
Nello stesso istante in cui la sua mano si era poggiata sul mio braccio, avevo percepito dei brividi di piacere. Non sembrava che Liam mi stesse tirando un pizzicotto, ma che mi stesse accarezzando.
Scossi la testa concentrandomi sulla situazione in cui mi trovavo in quel momento.
«Niente, non è successo niente! Cavolo è davvero la realtà, allora. Tu sei davvero uscito da quel poster e mi stai parlando davvero» esclamai mettendomi a sedere e incrociando le gambe.
Liam mugugnò qualcosa del tipo «Te lo avevo detto io..»
«Ma come hai fatto a..» feci per domandare ma fui interrotta da Liam.
«..ad arrivare qui, uscendo dal poster?» domandò al posto mio.
Annuii «Si»
Sospirò prendendo fiato per raccontare.
«L'anno scorso incontrai una signora anziana che mi disse 'Troverai l'amore grazie ad un pezzo di carta appeso al muro'. Io dapprima non le credetti e scoppiai a ridere, ma lei mi riprese. Aggiunse 'Trova Mary Davies e capirai il significato del vero amore'. La signora sembrava seria e così ho preso sul serio le sue parole. Lei mi aveva detto che una volta trovata la ragazza avrei dovuto attraversare un mio poster e così ho fatto. Oggi ho scoperto che la vecchia signora aveva ragione. Ho capito finalmente che cos'è il vero amore»
Trasalii alle sue parole. Io ero Mary Davies, la stessa Mary che la vecchia signora aveva nominato a Liam?
«E che cos'è il vero amore?» domandai.
Liam mi guardò negli occhi «Io non ti conosco Mary, ma so che per me sei come l'acqua nel deserto. Così preziosa che bisogna difenderla e proteggerla per evitare che si consumi e finisca. Così indispensabile che anche una sola goccia sulla pelle è capace di rigenerarti e di farti proseguire sotto il sole cocente senza disperarti. Così bella e preziosa che hai paura che te la rubino durante il tuo cammino. Così rara che affronteresti un viaggio di mesi e mesi solo per trovarla. Io ho capito questo nello stesso istante in cui ti ho vista»
Ero senza parole. Liam aveva pronunciato esattamente le stesse parole che un anno prima mi aveva detto mia nonna prima di morire.
Lei mi aveva detto che presto, grazie alla magia, avrei trovato il vero amore, che avrei riconosciuto quando mi avrebbe detto le stesse parole che aveva appena pronunciato Liam.
Poi mi aveva consegnato una collana con un ciondolo a forma di nota musicale e aveva aggiunto 'Quello stesso ragazzo avrà un ciondolo come questo. E ricordati: la musica è il suo lavoro.'
Mi toccai la collana che avevo al collo e Liam se ne accorse perchè sgranò gli occhi prima di uscirne una uguale dalla tasca dei suoi pantaloni.
«E' uguale alla collana che mi regalò mia nonna quando avevo dieci anni!» esclamò avvicinandola alla mia.
«Quanto ho sperato che arrivasse questo momento» dissi sorridendogli e avvicinandomi a lui.
«Mai quanto me» replicò ricambiando il mio sorriso.
Gli posai le mani sulle guance.
«Sei il mio destino» sussurrammo insieme prima che le nostre labbra si incontrassero.
Mi sentivo come in quei tanti film in cui i protagonisti si innamoravano per destino o per magia. Ma la mia vita non era un film, ma la realtà.
Non avevo mai creduto alla magia, ma in quel momento più che mai sentivo che essa era dentro me e Liam e che non ci avrebbe abbandonato mai più.
Era come un bellissimo sogno.



Se pensate che sia squallida e orripilante, sappiate che avete tutte le ragioni del mondo per pensarlo.
Se vi dico che l'ho sognata questa cosa, vi mettete a ridere?
Io si ahahahahha perchè è un sogno squallido che ho fatto per ben due volte nel giro di una settimana.
A dire la verità la prima volta che l'ho fatto era leggermente diverso e più demenziale di questo, ma stanotte l'ho rifatto e si è 'presentato' così .__.
E se devo essere sincera mi piace di più questa versione del sogno :)
Si lo so, devo farmi ricoverare perchè al posto dei sogni io mi faccio i romanzi ahahhha
Okay non c'è nulla da ridere, è serio il fatto qua u.u
Si adesso mi è presa la parlantina e non la finisco più, quindi me ne vado.
*si concentra e cerca di fare la seria*
No comunque, fatemi sapere che ne pensate e spero che vi sia piaciuta (perchè a me non piace ahahah)
Scusatemi per eventuali errori, il fatto è che non ho riletto.
Okay ora me ne vado veramente.
Baci, Elena.
  
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