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Autore: Hylaa    23/06/2012    11 recensioni
Starnutisce un’altra volta, e guarda sbieca la porta scorrevole del bar.
Di lavorare non ne ha proprio voglia, in realtà ne ha voglia solo il martedì all’ora di pranzo, quando lui fa la sua apparizione.
Gli occhi caramello, i capelli spettinati di un biondo scuro, il sorriso a fior di labbra.
Ecco il momento più bello della settimana.
Solo il martedì si fa carina,si scioglie i capelli e si mette il profumo, gli altri giorni se ne frega altamente.
L'unico problema è la fidanzata che quel suo angelo si porta sempre dietro.
-Pace amen- bisbiglia triste.
E quello non è un martedì, ma un mercoledì. Quindi non ha problemi rispetto al modo di porsi ai clienti o a come vestirsi.
*
-Sei sicura?- domanda con un sorrisino sghembo.
-Se sono sicura?- risponde lei retorica.
Sulle labbra a cuoricino del biondo si posa un sorriso vispo, che subito viene catturato in un bacio impacciato della ragazza, che distende la sua espressione in un sorriso sornione.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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As long as you love me.

 Prologue.



Il viale alberato rilascia il profumo dei fiori rosa per l’aria tranquilla. Secondo i metereologi è una giornata bellissima degna di un sorriso da parte di tutti gli abitanti delle terra.
Ma Sam è contro quest’affermazione, visto che ha una smorfia mista tra la stanchezza e la noia, mentre corre veloce verso il suo posto di lavoro, il bar all’angolo della strada, che grazie alla grande fantasia della proprietaria è stato chiamato proprio ‘il bar all’angolo’.
Una larga veduta di nomi insomma.
Starnutisce a causa del polline profumato circostante, il sole alto in cielo le batte sui capelli grano, lasciandoli brillare lievemente.
‘Polline puoi andartene tranquillamente a quel paese, non sentirò la tua mancanza’ pensa avvicinandosi sempre più al bar.
La gente adora la primavera, sentire il cinguettio mattutino degli uccellini appollaiati sulle fronde degli alberi,  il sole che comincia a scaldarsi, ma lei no, la mattina mentre si sveglia il cinguettio degli uccellini le sembrano urla stridule, il sole che la bacia le dà fastidio sentendo ancora il calore delle coperte nelle sue ossa.
Starnutisce un’altra volta, e guarda sbieca la porta scorrevole del bar.
Di lavorare non ne ha proprio voglia, in realtà ne ha voglia solo il martedì all’ora di pranzo, quando lui fa la sua apparizione.
Gli occhi caramello, i capelli spettinati di un biondo scuro, il sorriso a fior di labbra.
Ecco il momento più bello della settimana.
Solo il martedì si fa carina,si scioglie i capelli e si mette il profumo, gli altri giorni se ne frega altamente.
L'unico problema è la fidanzata che quel suo angelo si porta sempre dietro.
-Pace amen- bisbiglia triste.
E quello non è un martedì, ma un mercoledì. Quindi non ha problemi rispetto al modo di porsi ai clienti o a come vestirsi.
-Buongiorno Jay.- urla entrando nel negozio.
-Sam.- dice il collega mentre pulisce il bancone con uno strofinaccio.
Poggia la borsa dietro alla cassa e afferra il grembiule dal gancio.
-Allora, che dici apriamo?- chiede lui implorandola di scuotere la testa.
-Mi sa che dobbiamo.- ride lei avvicinandosi al cartello con scritto ’ chiuso ‘ per girarlo e farlo diventare ‘aperto’.
-Bene contiamo fino a cinque e arrivano i vecchietti.-
Sam lo guarda e conta con le dita. Uno, due, tre, quattro, cinque.
Sentono il campanello indice che qualcuno è entrano nel bar: i vecchietti.
Ridono entrambi concentrandosi subito dopo sui clienti.
 
Gli occhi caramello si posano sulle diverse camicie che la sua ragazza le sta facendo provare.
-Non fare l’idiota, sai benissimo che questa festa è importantissima e ne va dell’idea che daremo di coppia.-
Il ragazzo la guarda annoiato.
-E allora che camicia dovrei mettermi?- chiede con quel poco di interesse rintanato nella parte più remota della sua mente.
La mora gli sorride per passargliene una rosata, un po’ da effeminato ecco.
-Eva, io non so se questo è il colore adatto.- le labbra a cuoricino del ragazzo esprimono il suo dissenso più totale.
-Justin ne abbiamo già parlato. Io ho un vestito rosa, tu devi avere qualcosa di rosa, sennò non sembriamo una coppia capisci?- risponde lei, alterandosi.
La voce del ragazzo si fa di un’ottava più bassa, come a persuaderla.
-Ma non siamo più al ballo della scuola tesoro.- asserisce lui pacato.
-Non capisci proprio niente tu. Fai sempre di testa tua, che ne dici per una volta di ascoltarmi?- dice invece lei alzando la voce di un’ottava, rendendola ancora più acuta, come a fargli capire che non vuole accettare alcun obiezione.
Justin si volta verso di lei e si alza in piedi, sovrastandola di pochissimi centimetri.
-Fai come vuoi, ma quella camicia non la metto nemmeno morto.-
Si allontana dal negozio in fretta sotto gli occhi dei commessi che lo squadrano da capo a piedi.
Rivolge alla sua ragazza un ultimo sguardo spaesato misto a della rabbia e a della noia per poi uscire dal negozio.
Cammina verso la propria auto, non è arrabbiato, solamente tremendamente annoiato. Sa che Eva non lo avrebbe mai seguito, di lui, in realtà, gliene frega poco e niente.
Così decide di guidare verso un bar per prendere un cappuccino.
Starbucks, fastfoods lo circondano, ma lui ha voglia di quei cappuccini serviti nelle tazze e nei bar malmessi, quell’odore di caffè che si sente lontano un miglio.
E forse vuole solo allontanarsi il più possibile dalla sua ragazza.
Volta l’angolo e trova proprio il bar che sta cercando.
Parcheggia tranquillo la macchina e si addentra nel bar.
Sam sente il campanello che annuncia l’entrata di una persona e non ci fa nemmeno tanto caso finchè non vede il volto.
Rimane per qualche attimo senza parole, ferma in bilico su un filo, pronta a cadere per l’imbarazzo, non è martedì, che cosa diavolo ci fa lui lì?
Respira affannosamente mentre lui si avvicina a un tavolino, inconsapevole di tutte le emozioni che sta regalando gratuitamente alla ragazza.
Afferra il menù e Sam si guada intorno spaesata, non può delegare a nessuno il servizio per quel tavolo, così, più sicura che mai si avvicina al ragazzo, che, concentrato, osserva le scritte sul menù.
-Buongiorno.- dice la ragazza sfoggiando il suo miglior sorriso mentre il biondo continua a leggere soffiando un ‘anche a te’ sottile.
-Vuole ordinare?- domanda lei gentile, tirando fuori carta e penna, prontissima per prendere qualsiasi ordinazione.
-Oh certo.- sospira lui.
Justin dà un'ultima occhiata fugace al menù per balbettare un 'ehm' indeciso.
-Vuole che ripassi tra un minuto?- chiede lei, ansiosa di sentire la sua voce una volta, si ci può ‘innamorare’ di qualcuno senza conoscerlo davvero?
-No, no, mi può essere d’aiuto.- dice lui sorridendo.
Finalmente alza gli occhi caramello per incontrare quelli della cameriera, che lo guarda con le pupille dilatate contornate da due iridi chiare, miste tra l’azzurro e il grigio.
Rimane un secondo immobile osservando il sorriso di lei, denti bianchissimi delineati da due fini spennellate di rosso a completare il tutto.
-D-dicevo..- sibila lui, timido. –Un cappuccino chiaro e un cornetto alla crema.-
'E' solo una ragazza.' si ripete ancora rintronato. ' E io sono fidanzato.' conclude, ma non sembra essersi convinto lo stesso.





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ciao a tutti quanti questa è la seconda ff del mio account, sul mio Bieber.
e sottolineo mio.
spero davvero che questo prologo vi sia piaciuto, e che magari mi diciate cosa ne pensate wfedvy4hedsgxbf #facciadacucciolo
sarà una ff un po' diversa, nel senso che sarà più reale e vi avverto non è che nel prossimo capitolo si baciano, cioè sapete che la maggior parte delle ff sono così.  D:
secondariamente cosa ne pensate del banner? è il primo in cui mi impegno davvero quindi mi chiedevo è carino? c:
grazie mille per avermi ascoltato (?) spero che il prologo sia stato di vostro gradimento,
un abbraccione da orso abbracciatutti,
Alessandra.
 

ps. guardate che bel giustino ↓ che fa l'occhiolino :')



 pps.  risottolineo solo mio.

  
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