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Autore: Wren07    23/06/2012    4 recensioni
Sherlock e John, un tempo compagni di scuola ad Hogwarts, si rincontrano anni dopo, quasi trentenni.
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Magic Wands in Baker Street'
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PUBLISH Titolo: Di ritorni, fatture mancate e traslochi
Fandom:
Sherlock (BBC)

Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot, AU, crossover, pre-slash
Note: Scritta in risposta alla sfida di emme (tanto amore su di te), che chiedeva una Johnlock slash o pre-slash Harry Potter!AU in cui: si incontrano dopo la scuola; John è un Guaritore; Sherlock ha iniziato da poco la sua carriera di Consulente Auror.
Spin-off di The Spell of Deduction
*Mike Stamford è il personaggio che presenta Sherlock a John in cerca di un coinquilino.
 
 
 
Quella mattina, mentre era intento a curare con una Pozione Disintossicante l’ennesima vittima di un morso di Doxy, John Watson non avrebbe mai immaginato che di lì a poche ore si sarebbe ritrovato seduto ad un tavolo del Paiolo Magico a sorseggiare Burrobirra di fronte a Sherlock Holmes.
 
«Credo proprio di aver trovato qualcosa che potrebbe interessarti» aveva detto a John il suo collega Mike Stamford* quel giorno, raggiante.
 
Mike era convinto di aver trovato il coinquilino perfetto per John, che era in cerca di un appartamento più economico e vivibile di quello in cui abitava attualmente, ormai diventato troppo grande e vuoto.
L’idea di un coinquilino non aveva allettato particolarmente John, che però si era recato educatamente nella sala del San Mungo in cui Mike aveva detto di aver fatto accomodare quello che John credeva fosse uno sconosciuto.
 
Ciò che si era trovato davanti, invece, era la versione quasi trentenne del Corvonero sociopatico che lo aveva trascinato in guai di ogni genere a Hogwarts, con gli stessi zigomi affilati e la stessa maledetta sciarpa blu. Lo stesso Sherlock Holmes che dopo aver ultimato l’addestramento per Auror era svanito nel nulla per anni, celando le proprie tracce con tanta accuratezza da non essere reperito nemmeno dai gufi di John.
 
Sherlock aveva squadrato John nella sua divisa verdognola con un sorriso quasi malizioso, mentre l’altro lo fissava a bocca aperta, livido in volto. Per prima cosa John aveva colpito Sherlock in pieno viso, poi gli aveva urlato contro e infine lo aveva abbracciato e lo aveva portato fuori senza più dire una parola e senza capire cosa gli stesse dicendo lui.
 
«Un tiro degno di un Grifondoro, vedo che non perdi colpi» aveva commentato semplicemente Sherlock alzando la testa dalla sua Burrobirra, per rompere quel silenzio curioso e imbarazzato che c’era fra i due. «Ma un po’ mi hai deluso, mi aspettavo una buona fattura» aggiunse, quando John rimase in silenzio.
 «Non mi tentare» aveva risposto finalmente John, ancora stralunato, sfiorando istintivamente la bacchetta nascosta all’interno della sua giacca. «Piuttosto, come hai fatto a trovare Stamford? Non vorrai dirmi che sei qui per caso» domandò poi, simulando un sorriso cordiale.
«Beh, non era certo necessario un Consulente Auror per questo. Hai sempre desiderato essere un Guaritore. Da quando hai scoperto cosa significasse questa parola almeno. Prima volevi fare il demico, o medico, qualcosa del genere» ribatté Sherlock, tornando a sorseggiare il suo tè. «E non è stato difficile scoprire che al San Mungo lavorava anche Stamford e contattarlo, si ricordava di me dai tempi della scuola e ci ha subito fissato un appuntamento».
 
Già, chi non avrebbe ricordato “quello strano Holmes” dai tempi della scuola.
 
Eppure era vero: da quando aveva memoria, John aveva desiderato essere un medico, finché la sua vita babbana non era stata sconvolta dalla fatidica lettera ricevuta all’età di undici anni.
Per un lungo periodo, la consapevolezza di essere un mago vero gli era bastata per dimenticarsi del futuro, ma al momento opportuno a John era sembrato naturale dedicarsi alla carriera di Guaritore.
Allo stesso modo gli era sembrato naturale affittare un piccolo appartamento alla periferia di Londra, collegato al San Mungo via Metropolvere, e accontentarsi di relazioni sporadiche con donne che finivano per lasciarlo tutte allo stesso modo.
 
«Così hai ottenuto quello che volevi» sentenziò Sherlock notando la sua aria assente, come se gli stesse leggendo nel pensiero (John aveva sempre sospettato delle sue doti di Legilimens) e come se le sue parole potessero bastare a chiudere matematicamente la questione del livello di soddisfazione nella vita di John.
 
«Già, è quello che mi ripeto anch’io ogni giorno, eppure ultimamente tutto mi sembra un po’ – John si schiarì rumorosamente la gola, perfettamente consapevole del fatto che si sarebbe pentito di ciò che stava per dire – ecco, un po’ noioso».
 
John cercò di ignorare il bizzarro lampo di orgoglio che in quel momento sembrò illuminare gli occhi di Sherlock. Intanto rifletteva che negli ultimi tempi gli sembrava davvero di invidiare le strade più affollate di Londra e i mestieri più avventurosi del suo, soprattutto quando incontrava per i corridoi del San Mungo Greg Lestrade, un’altra vecchia conoscenza dei tempi di Hogwarts, alla ricerca di prove e testimonianze per i casi affidatigli dal Ministero in qualità di Auror.
 
«E tu, si può sapere che diamine di fine hai fatto per tutto questo tempo?» chiese infine John, sospirando come se si fosse appena liberato di un tremendo peso.
«Sai che non volevo diventare una marionetta del Ministero, John. Dovevo allontanarmi da qui, fare esperienza» iniziò Sherlock con uno sguardo eloquente, il solito insopportabile sguardo che gli lanciava quando voleva che intendesse qualcosa di chiaro per lui, ma evidentemente molto meno comprensibile per John.
«E poi non volevo Mycroft riuscisse a contattarmi. Solo perché lui è un Indicibile dell’Ufficio Misteri, non vuol dire che tutti i "Purosangue Holmes" debbano fare la stessa fine» continuò, aggrottando la fronte nel nominare suo fratello.
«Beh, Mycroft non è stato di certo entusiasta di vederti mollare tutto in quel modo» ribatté John, ripensando ai veri e propri interrogatori a cui lo aveva sottoposto un Mycroft infuriato in quegli anni, nella convinzione che avesse notizie su Sherlock.
«È per questo che non ti facevi sentire neanche da me allora, pensavi che avrei detto qualcosa a Mycroft» indagò John, indignato.
«Ottima deduzione» rispose Sherlock in tono austero, con la testa sollevata. «Mi dispiace» aggiunse, questa volta fissando John, che in quel momento sentì l’irrefrenabile esigenza di osservare attentamente il fondo del suo boccale di Burrobirra e di schiarirsi la gola.
 
«In ogni caso, spero che tu sia soddisfatto delle tue esperienze e del tuo lavoro almeno, di qualunque cosa si tratti» disse dopo John, in tono di sfida, tornando a sostenere lo sguardo di Sherlock.
«Ma naturalmente» gli rispose, rivolgendogli stavolta uno sguardo offeso. «Ho iniziato da poco la mia attività di Consulente Auror. Gli Auror stipendiati non sono sempre di straordinaria competenza, l’ho constatato in più di un luogo. Quando non hanno idea di come risolvere i loro casi si rivolgono a me, così io ho il mio lavoro senza quelle noie come spille e uniformi del Ministero e ovviamente senza rischiare di saltare all’occhio di Penne Prendiappunti indiscrete».
«Mi sembra nel tuo stile» commentò John, inclinando leggermente la testa.
«E come mai sei tornato da queste parti allora?» domandò ancora, nel misero tentativo di simulare un tono indifferente, mentre per poco non rovesciava il suo boccale.
«Beh, credevo di aver girovagato abbastanza ed ero convinto che Mycroft ormai avesse rinunciato a relegarmi a lavorare con lui. Quindi sono andato a parlare con mio fratello al Ministero e mi sono guardato un po’ in giro: il reparto Auror mi è sembrato davvero desolante. Lestrade, Anderson e Donovan? Gli stessi prefetti di Hogwarts? Andiamo, stabilirmi come Consulente Auror qui sarà come lavorare a tempo pieno!».
«Ma non mi dire! Sherlock Holmes che cerca un lavoro fisso» disse incuriosito John.
«E un John Watson annoiato» ribatté prontamente Sherlock. «Ne sono passati di anni».
 
«Beh, tornando alle cose serie, l’appartamento che pensavo di affittare si trova a Baker Street. Ho già conosciuto la padrona di casa, è una vecchia strega un po’ eccentrica, ma mi è sembrata una donna geniale» Sherlock aveva iniziato a parlare concitatamente, lasciando John a bocca aperta.
«Cosa? Aspetta, vuoi dire che questa non era tutta una messinscena? Mi stai davvero proponendo di venire a vivere con te?» lo interruppe John.
Sherlock si limitò a stringersi nelle spalle. «Già. Ed è meglio sbrigarsi, non so per quanto tempo riuscirò a sopportare di essere ospite di Mycroft».
 
John avrebbe voluto protestare, dire quanto era assurdo che andassero a vivere insieme dopo tutti quegli anni, proporre un periodo di riflessione, dargli un altro pugno in faccia.
 
Ma inspiegabilmente, dieci minuti dopo si trovava nascosto con Sherlock all’angolo della strada, per Materializzarsi a Baker Street.
«Materializzazione congiunta ovviamente, e guido io» aveva sentenziato Sherlock «Non voglio incidenti come l’ultima volta, ci hai quasi rimesso un dito».
«Andiamo, Sherlock, avevo diciassette anni. Credi davvero che non sia in grado di Smaterializzarmi?» si era opposto John.
Sherlock non si era nemmeno degnato di rispondergli, ma si era semplicemente avvinghiato con forza al suo braccio, facendogli quasi perdere l’equilibrio.
 
Un attimo dopo Sherlock volteggiava su stesso e contemporaneamente i piedi di John abbandonavano la terra, gli oggetti intorno a loro diventavano sfocati e i colori confusi.
 
L’unica cosa concreta che rimase a John in quel momento fu una convinzione che aveva iniziato ad intuire dal primo momento in cui aveva rivisto Sherlock: poteva dire addio alla sua tranquilla, noiosa, routine quotidiana.
 
 


Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP! I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
   
 
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