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Autore: strana90    23/06/2012    9 recensioni
- Devi andare da Tony.-
- Non è la prima volta che si ubriaca, non ha bisogno di un babysitter.-
- Ha bisogno di un amico, Steve. Pepper l’ha lasciato!-
(Steve/Tony)
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Starkoholic


Erano le tre del mattino quando il telefono iniziò a squillare con quella suoneria irritante che Stark aveva impostato e che lui non era stato in grado di cambiare. Steve lo maledì a mezza voce mentre  allontanava le coperte e si alzava rabbrividendo al contatto con il pavimento gelido.
- Pronto?-
- …Teve…uo tirm…?-
Il super soldato riconobbe a malapena la voce di Bruce Banner dall’altro lato del telefono tra un fruscio e l’altro.
- Bruce?! Non riesco a sentirti.-
- ‘desso va meg..?-
- Sono le tre di notte, cosa succede?-
- …ony, devi andare da Tony.-
- Che cosa ha combinato stavolta?-
- Mi ha chiamato dal suo laboratorio cinque minuti fa: è completamente ubriaco! Io sto raggiungendo Clint e Tasha in missione, sei l’unico che può andare ad aiutarlo.-
Steve sbuffò.
- Non è la prima volta che si ubriaca, non ha bisogno di un babysitter.-
- Ha bisogno di un amico, Steve. Pepper l’ha lasciato!-
- Vado.-
- Grazie, amico.-
Il biondo annuì pur sapendo che lo scienziato non poteva vederlo e lo saluto frettolosamente.

Il vento gelido della notte lo svegliò completamente mentre attraversava la città, svariati kilometri orari al di sopra del limite, fino ad arrivare alla Stark Tower nel tempo record di diciassette minuti e mezzo.
Entrò nell’edificio di corsa e chiamò a gran voce il computer:
- JARVIS, dov’è Tony?-
- In laboratorio, Capitan Rogers e dice di non voler essere disturbato per nessun motivo.-
- Come sta?-
- Il livello di alcool nel suo corpo è pericolosamente alto perfino per i suoi standard.-
- Ha bisogno di aiuto.-
- Mi ha proibito di autorizzare l’accesso al piano a chiunque.-
- Per favore, JARVIS!-
- Non posso.-
Steve trattenne l’impulso di prendere a pugni il tavolino di vetro su cui aveva appoggiato la giacca.
- Digli che sono qui e che voglio vederlo, ora.-
Esclamò a voce fin troppo alta per i suoi standard. L’intelligenza artificiale tacque per quasi un minuto:
- Il signor Stark mi ha chiesto di farle ascoltare la sua risposta.-
Lo schermo alla sua destra s’illuminò e apparve l’immagine di Anthony Stark seduto alla sua scrivania con gli occhi gonfi e le mani impegnate in movimenti sconclusionati, la voce arrochita sibilò una serie di insulti senza il minimo senso e logica che terminò in un acido:
- E quindi, Rogie, devi metterti quella tutina che ti fa un culo da denuncia, inginocchiarti sul pavimento da mille dollari al metro quadro del mio salone e cantarmi l’inno americano se vuoi entrare nel mio fottuto laboratorio.-
Steve si passò una mano tra i capelli spettinati, facendo un passo avanti verso lo schermo.
- Questo non ha senso! -
Tony si alzò a fatica dalla scrivania e si avvicinò alla telecamera barcollando vistosamente.
- Tu non hai senso, Stevie. E adesso lasciami al mio Scotch!-
La telecamera si spense sull’immagine del grande Iron man che gettava in terra la bottiglia vuota con la foga del loro compare Asgardiano e ne afferrava una nuova.
Dal piano di sotto si alzò il volume di una canzone rock che Steve non conosceva.
Rogers rimase altri dieci minuti a cercare di ragionare e a urlare con JARVIS prima di perdere la pazienza: si diresse ai piani superiori dove alloggiavano tutti gli Avengers nei periodi di crisi, afferrò la sua tuta da Capitan America e la indossò.
- Giuro che se non mi fa entrare stavolta lo ammazzo con le mie mani!-
Tornò nel salone e iniziò a cantare a squarciagola, tentando di superare il livello della canzone che arrivava dal laboratorio a tutto volume e cercando di attirare l’attenzione del suo amico.
Il collegamento si riaccese meno di due secondi dopo l’interruzione della musica: i due uomini si fissarono negli occhi attraverso lo schermo per qualche istante prima che Steve si accorgesse che lo sguardo dell’altro era stranamente fissò nel vuoto, lo vide perdere l’equilibrio e afferrarsi alla scrivania come meglio poteva…ma l’alcool vinse la partita e il milionario si accasciò a terra tra i vetri rotti di bottiglie di birra e liquore.
- TONY!-
Imprecando a gran voce, il super soldato si precipitò giù per le scale e senza attendere che il computer gli aprisse la porta, si lanciò contro una delle vetrate infrangendola e si inginocchiò a raccogliere l’amico da terra e portarlo di sopra per farlo sedere sul divano.
Steve gli controllò il battito e il respiro, dopo quella quantità di alcool chiunque avrebbe avuto bisogno di un’ambulanza, eppure il moro si svegliò dopo pochi secondi con soltanto molta nausea e molto sonno.
Rogers gli bagnò il viso e i polsi con acqua fredda, lo schiaffeggiò due o tre volte (forse un po’ più forte del necessario) e lo aiutò a passeggiare per casa perché non si addormentasse in quelle condizioni.
Per la prima volta a memoria di uomo o d’intelligenza artificiale Tony rifiutò del caffè spiegando in un bizzarro linguaggio molto simile a quello umano che al momento “più che un pieno gli ci voleva un cambio d’olio e una sosta ai box”. Capitan America rimase seduto sul pavimento accanto alla porta del bagno mentre l’altro faceva il cambio d’olio e una doccia fredda nel tentativo di recuperare un minimo di logica.

Tony Stark non parlò molto, per lo più sentiva la gola secca e la testa pulsare…eppure ogni volta che si voltava verso i due Cap che lo aiutavano, avevano in mano una bottiglia di acqua fredda per farlo bere.
Lasciò che fossero i biondi a guidarlo per la casa e in pochi minuti si ritrovò sul letto a fissare tre foto di Pepper sul comodino, non ricordava fossero così tante. Allungò la mano per farle cadere in terra e ci riuscì al quarto tentativo.
Forse aveva esagerato un po’ quella sera, i due Cap lo fissavano preoccupati mentre gli toglievano le scarpe e gli parlavano seriamente.
- Non ho sentito nulla di quello che hai detto.-
Informò Iron man prestando improvvisamente attenzione all’altro.
- Ho detto che adesso tu ti fai una bella dormita, io me ne torno a casa. Domattina torneranno gli altri e ti faranno compagnia.-
- Mi lasci da solo anche tu?-
- Hai bisogno di riposarti e stare tranquillo. È l’unico rimedio contro un cuore infranto.-
Stark scoppiò a ridere sempre più forte.
- Sono uno stronzo, secondo te?-
Steve si sedette sul bordo del letto e lo fissò dolcemente:
- Tu sei stronzo secondo tutti, Tony.-
- Lei ha detto che sono uno stronzo.-
- Era arrabbiata, quando una storia finisce c’è sem…-
- Mi ha lasciato perché sa che non la amo. Mi conosce meglio di me.-
- Se non la amassi non saresti qui.-
- Sono qui perché so che ha ragione, ci ho pensato quando se n’è andata... Steve, io sono capace di amare?-
Tony lo afferrò per la tuta e lo obbligò a guardarlo negli occhi.
- Il fatto che con Pepper non abbia funzionato non significa che tu non sappia amare, devi trovare la persona giusta cui donare il tuo cuore.-
- Sono un essere disgustoso.-
- No che non lo sei.-
- Lo penseresti anche tu se potessi vedere nel mio cervello. Non hai idea di quante volte in questi mesi ho immaginato di fare sesso con te.-
Steve arrossì violentemente.
- Perfino ora vorrei strapparti di dosso quella stupida tuta e costringerti a farlo, ma poi tu mi prenderesti a schiaffi e te ne andresti e io non voglio che tu te ne vada, Rogie.-
Era quasi sicuro che le sue orecchie stessero andando a fuoco e quel pazzo ubriaco continuava a straparlare fissandolo con quegli occhi castani gonfi, adorabilmente assonnati e rossi di pianto.
- E’ per questo che lei ha trovato un altro che la faccia felice, perché quando ero con lei pensavo a qualcun altro.-
Tony si distese lasciando andare la tuta dell’altro che rimase immobile con la faccia di uno che è stato appena investito da un camion.
- Domattina non mi ricorderò nulla di tutta questa conversazione ne di quanto tu sia stonato. E Adesso ti faccio schifo, vero?-
Il difensore della giustizia tentò di riprendere il controllo della situazione alzandosi e afferrando una coperta.
- Non è vero, adesso io ti copro e vado a casa. Al resto penseremo insieme domani.-
Gli rimboccò le coperte come a un bambino e gli accarezzò la fronte prima di allontanarsi.
- Steve.-
Il biondo si voltò mentre era già nel corridoio.
- Cosa?-
- Sono consapevole di essere uno stronzo a volte...-
- Lo avevo notato.-
- Però grazie.-
- …adesso devo andare a casa, Tony.-
- Steve, ho bisogno di te.-
Il biondo sorrise e tornò sui suoi passi, probabilmente sarebbe comunque tornato indietro dopo un paio di kilometri.
- Puoi restare con me stanotte, Steve?-
- Sì, certo che posso.-
Si sdraiò accanto a lui e gli accarezzò affettuosamente i capelli ancora umidi dalla doccia.
- Steve?-
Chiamò sottovoce il moro.
- mmh…-
- Resti con me perché lo vuoi o perché ne ho bisogno?-
- Che cambia?-
- Se stai con me perché ne ho bisogno sei mio amico, se resti perché lo vuoi allora sei di più.-
- Buonanotte, Tony.-
- Allora perché?-
- Perché sei l’unico uomo a cui mi inginocchierei cantando l’inno americano.-
Rispose Steve coprendo entrambi con la coperta e posandogli un delicato bacio sulla fronte prima di chiudere gli occhi.
Stark sorrise e appoggiò la testa sul petto caldo dell’altro, beandosi di quella piccola battuta a doppio senso e sperando con tutte le sue forze di riuscire a ricordare quel momento al mattino.




Note:
Boh, è la mia prima Stony. Chiedo scusa. xD
Mi sono innamorata di questa coppia, spero di riuscire a scrivere altro su di loro :)
Se vi è piaciuta o anche se no, fatemelo sapere con una recensione.
Grazie a tutti quelli che leggeranno (specie al mio Beta d'eccezione: Shin <3)

Strana90
  
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