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Autore: Madnesss    24/06/2012    8 recensioni
Dal testo: " Avevo quindici anni quando è successo. Mi sorella ne aveva cinque. Tutto è iniziato con il giorno del suo quinto compleanno, quando ha ricevuto una di quelle bambole che dovrebbero avere lo stesso aspetto della piccola proprietaria. Era un bambola normale, alta come mia sorella, con gli stessi capelli rossi e con le stesse lentiggini. Aveva addirittura lo stesso completino che lei usava indossare. L'unica cosa fuori dall'ordinario erano i suoi occhi."
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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LA BAMBOLA
 
 
 Avevo quindici anni quando è successo. Mi sorella ne aveva cinque. Tutto è iniziato con il giorno del suo quinto compleanno, quando ha ricevuto una di quelle bambole che dovrebbero avere lo stesso aspetto della piccola proprietaria. Era un bambola normale, alta come mia sorella, con gli stessi capelli rossi e con le stesse lentiggini. Aveva addirittura lo stesso completino che lei usava indossare. L'unica cosa fuori dall'ordinario erano i suoi occhi. Mia sorella ha sempre avuto degli occhi occhi strani, azzurri con delle macchioline marroni vicine alle pupille. Ero solito prenderla in giro dicendole che sembravano delle piccole tazze del gabinetto con delle cacchette che galleggiavano dentro. Non ho mai conosciuto nessuna altra persona con degli occhi del genere e la bambola li riproduceva in modo incredibilmente fedele. Non ricordo chi le abbia regalato quella bambola, ma immagino che chiunque abbia passato il suo tempo a ripitturare i suoi occhi lo abbia fatto per darle un tocco speciale.
 
Quando tutti i regali furono stati aperti, mia sorella e i suoi amichetti iniziarono a correre in tondo, a travestirsi, insomma a fare cose da bambini. Io, non volendo rimanere lì a fare da babysitter, andai di soppiatto in camera mia e chiusi la porta. Ero immerso nella lettura di un racconto dell'orrore quando sentii la porta aprirsi scricchiolando. Naturalmente, e considerando quello che stavo leggendo, saltai sulla sedia e mi girai più velocemente che potevo. Seduta tra la porta socchiusa e l'infisso c'era la bambola di mia sorella. Non essendoci fuori dalla porta nessuno di quei mocciosi mi spaventai un po' ma poi pensai che uno di loro ( o tutti ) la avessero messa lì per farmi uno scherzo. Portai la bambola di sotto e non ne sentii parlare per un po' di tempo.
 
Due mesi dopo le cose divennero strane. Mia sorella scese le scale di corsa urlando che la sua bambola si era messa a camminare davanti a lei. Pur sapendo che probabilmente era solo la sua immaginazione ma non volendo offenderla, rimproverai duramente la bambola e la misi nello ripiano più alto del guardaroba. Sembrava che mia sorella fosse soddisfatta del trattamento riservato alla bambola ed io ero lieto di non vederla più in giro. Era un po' inquietante il fatto che essa fosse così simile a mia sorella. Alle volte mi veniva da pensare a quando la vedevo "dormire" nella stesso letto con lei e mi chiedevo se avrei mai potuto distinguerle al buio. Ma ormai non aveva importanza, visto che sia io che i miei genitori avevamo intenzione di buttarla via uno di quei giorni.
 
Più tardi quella notte sentii mia sorella urlare. Corsi nella sua stanza e vidi la bambola ai piedi del suo lettino. Non era semplicemente appoggiata.Era in piedi, si reggeva da sola in modo innaturale. D'istinto afferrai la bambola e la gettai giù per le scale. I nostri genitori accorsero per sapere cosa fosse successo ma non mi fermai per dare loro spiegazioni e scesi di sotto. Buttai la bambola nel bidone della spazzatura, i suoi occhi che mi parvero fissarmi, addirittura con un cipiglio contrariato. Quando tornai di sopra mia sorella dormiva, calmata da mamma e papà ed io ero contento di aver messo la parola fine a quella faccenda. O almeno così pensavo.
 
La mattina seguente quando stavo giusto per strofinarmi gli occhi dopo essermi svegliato vidi mia sorella davanti alla porta chiusa. Chiusi gli occhi per via dei luce del sole proveniente dalla finestra e quando li riaprii lei non c'era più. Andai in camera sua solamente per vedere che lei dormiva ancora nel suo lettino. "Strano" - pensai. - "Dev'essere stato frutto della mia immaginazione". Ma più tardi quella notte accadde di nuovo la stessa cosa. Fui svegliato da dei passi sul pavimento e che mi diedero l'impressione che mia sorella fosse lì fuori, giusto davanti alla porta. Accesi la luce ma non vidi nessuno nel corridoio, Controllai di nuovo in camera sua e vidi che mia sorella dormiva tranquilla. La spazzatura non era sta ancora gettata, così decisi di controllare dentro il bidone l'indomani mattina. Forse mio padre mi stava facendo uno scherzo, era solito fare cose del genere. La mattina seguente nel bidone non c'era la bambola. Durante la colazione chiesi a mio padre:
 
"Papà, hai messo la bambola di Jane davanti alla mia porta ieri mattina o ieri notte?"
"Cosa? Non essere stupido, quella bambola è rimasta nel bidone, proprio dove l'hai messa tu."
"No, ho controllato, non c'è."
"Forse qualche bambino l'ha visto e l'ha voluta per se, come diavolo faccio a sapere dove è finita?"
 
La conversazione finì lì. Stranamente mi venne da lasciare stare l'intera faccenda. Dio mio, in seguito me ne sarei pentito.
 
Quella notte mia sorella era così spaventata che accettai di stare con lei. Sentimmo terribili rumori per tutta la notte. Sospiri e risate che, avrei giurato, sembravano usciti dalla bocca di mia sorella che invece era ammutolita dalla paura. E di nuovo, passi sopra e intorno a noi, eravamo pietrificati. Ma presto i rumori smisero e il sonno iniziò a prevalere sulla paura. Sognai la bambola che si intrufolava nella stanza con noi dentro. Nel sogno io staccavo la testa alla bambola e mia sorella si metteva a ridere per il sollievo. Ora come ora, non so perché l'ho fatto ma lo feci. Quando mi svegliai nella stanza buia scorsi la bambola in piedi vicino a mia sorella distesa sul letto. Sapevo già cosa fare. La afferrai e la tenni giù. Sentivo mia sorella urlare nel lettino. Sollevai la bambola e mi resi conto che era più pesante di quello che mi ricordavo. La tenni per i capelli e gli tirai indietro la testa per staccargliela. Ad un certo punto capii che avrei dovuto fare più forza per riuscirci. La guardai negli occhi, così simili a quelli di mia sorella, ed ebbi come l'impressione che avessero paura. Alla fine riuscii a staccargli la testa e mi accasciai sul pavimento, esausto. Sorrisi perchè sapevo di essermi liberato di quella maledetta bambola, proprio come nel sogno, e mi riaddormentai.
 
Mi svegliai per via di un urlo agghiacciante. Mia madre sembrava isterica: la vidi correre dentro la stanza, in lacrime. Mi guardai intorno, ero circondato da sangue. Era sul pavimento e sulle mie mani. Mia madre continuò a urlare e teneva nel petto la testa della bambola, sconvolta più che mai.
 
"Perchè è così turbata?" - pensai - "Ho appena salvato tutti quanti ! E da dove viene tutto questo sangue?"
 
Mi guardai intorno un'altra volta e, sdraiata sul letto di mia sorella, vidi la bambola.
 
 
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-Trad. 
   
 
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