Tripping Up
Tonks spinse indietro la sedia, scostandola
dal grande tavolo da pranzo di Grimmauld Place, e vi si accasciò. Osservò gli
altri membri dell’Ordine della Fenice sfilare fuori della stanza, lasciandola
da sola. Era onorata di far parte di quel gruppo e sentiva che il suo duro
lavoro durante l’addestramento Auror e per tutto l’anno passato, oltre alla sua
dedizione nella lotta contro Voldemort, le avevano guadagnato un ben meritato
posto a quel tavolo. Ma quello non era stato comunque un buon giorno. Non era
riuscita a lasciare il Ministero in tempo ed era arrivata in ritardo
all’appuntamento. Nella fretta, non solo era inciampata nel portaombrelli a
zampa di troll ma era anche capitombolata giù dalle scale. Ed era solo la
seconda riunione. Tonks sapeva perfettamente che secondo alcuni membri
dell’Ordine lei era troppo giovane, troppo inesperta, e troppo imbranata per
essere lì, e non aveva idea di come dimostrargli il contrario.
“Tonks?”
Il richiamo interrogativo alle sue spalle la
scosse dai propri pensieri. Si voltò per cercare la fonte della voce. “Oh.
Bella*, Remus” disse semplicemente.
“Non mi ero accorto che fossi ancora qui” le
disse l’uomo iniziando a preparare il the.
“E’ stata una giornata lunga e non me la sentivo ancora di muovermi” spiegò
lei.
“Allora forse ti andrebbe di farmi
compagnia?” Remus indicò la teiera.
Tonks sorrise per la gentile
offerta e annuì. Lui preparò il the in silenzio e la raggiunse al tavolo,
portando con se una tazza the per entrambi. La guardò mentre sorseggiava la
bevanda. “Perdona
l’intrusione, ma mi sembri irritata.”
“Solo stanca” era una solo una mezza
bugia, dopotutto.
“Una persona giovane come te non dovrebbe
sentirsi così stanca” disse lui.
Tonks mostrò i denti. “Non so così giovane.”
“Non volevo offendere.”
Lei
sospirò. Ma certo che non
voleva. Era lei che aveva esagerato. Come una ragazzina.
“Lo so.
Scusa. E’ solo un periodo un pò
così.”
“Ti ho mai raccontato della mia prima
riunione dell’Ordine?” le chiese lui con disinvoltura.
Tonks sollevò un sopracciglio verso di lui. Ovviamente no.
“James Potter e tuo cugino, Sirius, prepararono una pozione e la mischiarono
con la Burrobirra. Fecero diventare le facce di tutti arancioni a
strisce verdi finché non bevvero l’antidoto.
Io sapevo che James e Sirius stavano architettando qualcosa, perchè
avevano fatto segno a me e ad un altro nostro amico di fare da diversivo mentre
loro scivolavano sul retro per sistemare le bevande, ma non feci nulla per
impedirglielo. Alcuni dei membri più anziani volevano che fossimo tutti
sbattuti fuori. Silente però fece loro notare che non avevamo causato danni
permanenti, e che dopotutto stavamo combattendo per il diritto di vivere le
nostre vite e divertirci.”
Gli occhi di Remus erano lievemente
luccicanti e un piccolo sorriso gli increspava le labbra mentre sembrava
perdersi nei ricordi.
Tonks capì immediatamente dove voleva andare a parare e rimase indifferente “Ma
voi vi stavate solo divertendo e non eravate così imbranati da spaventare
chiunque all’idea di mandarvi in missione” mugugnò.
“No” ammise Remus “ma neanche tu lo sei.”
“Sono quasi stata bocciata in Segretezza e
Inseguimento.” Mormorò lei di rimando.
“ Quasi non vuol dire sì” disse lui con
semplicità.
Tonks
sorrise lievemente. Aveva
ragione. Lei era stata promossa ed era un Auror e non aveva mai fallito un
incarico. Sicuro, a volte commetteva degli sbagli, ma il migliore tra gli Auror
aveva passato l’anno trascorso chiuso in un baule perciò ovviamente nessuno era
infallibile. “Grazie” gli disse, certa che lui avrebbe capito a cosa si
riferiva.
Invece di rispondere lui bevve il suo the. “Silente non sa bene quando ci sarà
bisogno di andare a prendere Harry e ha chiesto ad Alastor e me di tenerci
pronti per quella missione, visto che Harry ci conosce” disse infine. Lei lo
guardò sorprese. Possibile che sapesse che aveva appena pensato a Moody? “Ne
abbiamo discusso prima che arrivassi” le spiegò lui quasi a mo’ di scusa,
fraintendendo la ragione del suo sguardo.
“Oh” si era quasi dimenticata che era
arrivata in ritardo oltre all’aver fatto un’entrata disastrosa.
“Ti interesserebbe partecipare alla comitiva?”
Era
molto tentata dalla sua offerta ma non voleva accettare se lo faceva per pietà.
“Perché?” gli chiese di rimando.
“Da quel che so di te, credo che le tue
abilità nei travestimenti, nel volo, negli incantesimi di difesa, e le tue
generali capacità sarebbero una componente importante per la squadra.”
“Suona bene” gli rispose stendendo il braccio
verso di lui. Remus le strinse la mano tesa.
“Bene, dopodiché, io vado a letto. Buona
notte miss Tonks.”
“E’ solo Tonks” gli disse mentre si allontanava. Lui la guardò da oltre la spalla e le sorrise prima di scomparire oltre la porta. Tonks rimase a fissare lo spazio vuoto per un momento. Era incredibile che avesse notato il suo umore e ancora di più che avesse cercato di tirarla su. E l’aveva trattata come quello che era, una suo pari, un’amica che aveva avuto una giornata storta, rifiutandosi di trattarla come una bimbetta piagnucolosa. Si voltò e posò la fronte sul tavolo, esasperata. Come se non avesse già abbastanza problemi, era inciampata di nuovo. Ma questa volta, se non stava attenta, sarebbe capitombolata in una cotta.**
·
note della Traduttrice:
* nella versione originale di Harry Potter, Tonks è
caratterizzata da un saluto particolare “Wotcher”, che la nostra brillante
traduttrice italiana ha ben pensato di tradurre con un semplice “ciao”. Che
donna dal multiforme ingegno. Il mio fedele Oxford mi informa che wotcher è il
risultato della contrazione di “what cheer”, ed è usato come saluto informale e
giovanile. Mi dispiace, ma in italiano non mi è venuto niente di meglio di
“Bella”. Si accettano suggerimenti.
** Il finale, bellissimo, era costituito dalla
semplice e comune frase inglese “fall in love”, che traduciamo di solito con
l’altrettanto semplice “innamorarsi”. Ma il mio problema è stato, come
rispettare il senso del verbo senza cancellare il bellissimo binomio tra il
“cadere” letterale di Tonks e il cadere “figurato” in un sentimento, senza per
altro metterci un’aberrazione linguistica tipo “sarebbe caduta in amore”?
Giuro, ci ho passato almeno mezz’ora, ma non ho trovato di meglio di quello che
ho scritto. Chiedo scusa a voi, e a bratty, per aver rovinato il finale. Di
nuovo, si accettano suggerimenti.