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Autore: Loveman    08/01/2007    7 recensioni
Certe notti... ti guardavo fuori dalla finestra... ti vidi in macchina... andavi via... deciso… avresti lottato per me… pensai solamente…
-Fatti ritrovare-
Song-fic con la celebre musica di Ligabue - Certe Notti. Ho inserito anche l'audio nella fic. Buona lettura!
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fatti ritrovare…

N.d.a.: Premetto che è stata dura ricominciare… avendo passato tutti Giugno con gli esami sono davvero felice di aver ritrovato la voglia di scrivere qui. Comunque, ho scritto una storia che non avrei mai creduto di poter scrivere e che non so come sia uscita. Infatti io non sono un tipo triste, anzi… ma questa storia è uscita… così! In ogni caso, dedico questa (spero) bella song-fic a Lena Malfoy. Solo grazie a lei sono riuscito a ritrovare la voglia di scrivere, rileggendo le sue storie (dalla parte virtuale) e solo grazie a lei ritrovo la forza di andare avanti, con i suoi consigli (dalla parte reale). Grazie Lens

Titolo: Fatti ritrovare

Unico capitolo - Certe notti

Commento: Certe notti... ti guardavo fuori dalla finestra... ti vidi in macchina... andavi via... deciso… avresti lottato per me… pensai solamente…

-Fatti ritrovare-

Canzone di sottofondo: Certe Notti, Ligabue

Categoria: PG

Tipo: One Shot

Protagonista: Hermione Granger

Consiglio: Il “play” della canzone si trova dopo l’intro. Se incomincia subito stoppate e riprendete solo quando finisce l’introduzione. Appena avete premuto play, aspettate 6/7 secondi e solo dopo incominciate a leggere. E’ il miglior modo per essere perfettamente sincronizzati. Ah, un consiglio che dovete seguire se volete davvero trovarvi al passo. Tentate di ritrovare le parole della canzone nella storia. Quando c’è la musica solamente dovreste leggere frasi tipo…

*spoiler* … Volevi stroncarlo ma non ci riuscivi… sapevi solo che dovevi andare lì. Punto. E basta. Senza discussione. *fine spoiler*. Comunque per leggere tutto perfettamente dovete avere una buona dose di immaginazione… , ok… buona lettura.

Intro:

Iniziò tutto ad Agosto… ero felice di essere a casa, nella mia stanza. Ero felice di aver passato tutti questi giorni con te, amor mio… ma ora so che svanirà tutto… so che il sogno non potrà diventare realtà… so che forse era davvero tutto un sogno… quella notte, quella magica notte… mi rimane solo un tuo fiore, una violetta, raccolta in quel campo fatato, dove hai vinto… quel fiore che mi fa capire che non è sogno… ma prima o poi, i fiori appassiscono…

***

***

Luciano Ligabue – Certe Notti

In quelle notti, andavi via in macchina, sempre e solo dove volevi, senza una meta, senza un arrivo. La strada non ti importava, girovagavi tranquillamente ascoltando il mondo intorno a te, ogni singolo fruscio, ogni singolo sussurro. Accendevi la radio sul tuo canale preferito ma ti sembrava che si accendesse da sola, sapendo chi fossi. Ma forse era solo un vizio… un brutto vizio che, dopo la tua sconfitta, non riuscivi a sopprimere…

Volevi stroncarlo ma non ci riuscivi… sapevi solo che dovevi andare lì. Punto. E basta. Senza discussione.

Arrivato, uscivi dalla macchina, e già incominciavi a far confusione, sapendo che gli altri ti accettavano per quello che eri, per quel modo di vivere che non avresti cambiato mai. Sapevi che mi avresti tradito, con la prima trovata nei pub o nei bar di giochi d’azzardo. E sapevi che tornando a casa, la tua innamorata ti avrebbe curato le ferite, fatte chissà dove, chissà quando e chissà perché… E piuttosto che dar spiegazioni, uscivi di nuovo dando feste ai primi autogrill.

E io, stolta, rimanevo sola e mi rannicchiavo in me, o chiamavo chi davvero mi consolava, e chi davvero tentava di liberarmi dalle tue grinfie. Mentre tu godevi così e così stando lontano da casa nostra... Ed intanto io pregavo, scongiuravo, che il mio miglior amico era sveglio, per consolarmi. Ma dormiva profondamente o in alternativa era da Mario, il suo barista preferito, dove sarei scappata prima o poi per incontrarlo.

Non credevo di poter arrivare a questo punto. Non pensavo all’inizio che lui mi avrebbe fatto tutto questo. Non pensavo fosse fatto così!

E intanto di notte, quando tornava, entrava padroneggiando nella stanza, come se fosse un mondo tutto suo, raggiungibile solo di notte. Se non tornava, per fortuna scappavo dall’unico che era come me, bussando alla sua porta. Quando non ero fortunata, mi prendeva con violenza ogni parte del corpo, dicendo che per lui ero il suo “miglior passatempo”, facendomi fare la parte della porca! Ma io stavo male… sentivo male… Ma sapevo che lo stesso non potevo stare sempre sola! Soprattutto la notte… ma io sapevo accontentarmi per quel che riuscivo a tenere, godendo quel poco che potevo permettermi, insomma… così e così… Ma alcune splendide notte vorrei regalarle a te, tu, l’unico che mi capisce e l’unico che si allea con me da 15 anni e più. Ma tu forse non riesci a sentirmi, aspettando che prima o poi Bar Mario riapra.

E io certe notti, qui… non so cosa fare… terrorizzata dall’idea che lui torni… che lui possa avere in mente di usarmi, come sempre, come ogni giorno… e mi richiudo nella mia corteccia, senza muovere un muscolo… Fin quando tu non arrivi, amico mio, a consolarmi per quel poco che possono fare le parole. Per quel poco che un “ti porterò via con me, a costo di lottare con lui” possa fare… perché non c’è certezza che ne esci tu vivo…

E altre notti prego che la tua euforia non ti faccia divenire ingenuo, tanto da metterti nei guai. E in quelle notti in cui io prego, il mio dannato marito continua i suoi vizi, mentre tu tenti di proteggermi. Inutilmente, forse.

Ma non potendo rimanere sola, tu vieni con me, nella notte, a casa mia. E godo di questi momenti con te perché so che saranno per sempre pochi. E godo della tua presenza, accontentandomi come sempre. Come ho fatto per anni.

E quella notte tu lo andasti a cercare rimanendo sveglio. Lo trovasti in fondo a una strada, con una ragazza sconosciuta. Una delle tante.

-Davanti al Bar Mario, domani sera. Porta la bacchetta-

-Perché?-

-Perché sono stanco che Hermione venga maltrattata… certe notti… qui… ci sarà una vendetta… la seconda.-

-Ci sto… a domani Potter…- e Draco si allontanò sprezzante.

Certe notti... in quest’ultima, ti guardavo fuori dalla finestra... ti vidi in macchina... andavi via... deciso… avresti lottato per me… pensai solamente…

-Fatti ritrovare-

E alla fine, così fu.

Ok, finita. E’ una fic un po’ strana. Prima di tutto perché dovete leggerla passo passo con la canzone, e dovete aiutarvi un po’ con la velocità e le parole. Dovreste ritrovarvi. Poi perché è una triste con lieto fine… strano… cmq grazie a chi la leggerà e grazie a chi la commenterà! Bye!

  
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