Fatti ritrovare…
Titolo:
Fatti ritrovare
Unico
capitolo - Certe notti
Commento: Certe
notti... ti guardavo fuori dalla finestra... ti vidi
in macchina... andavi via... deciso… avresti lottato per me… pensai solamente…
-Fatti ritrovare-
Canzone
di sottofondo: Certe Notti, Ligabue
Categoria:
PG
Tipo:
One Shot
Protagonista:
Hermione Granger
Consiglio:
Il “play” della canzone si trova dopo l’intro. Se
incomincia subito stoppate e riprendete solo quando
finisce l’introduzione. Appena avete premuto play, aspettate 6/7 secondi e solo
dopo incominciate a leggere. E’ il miglior modo per essere perfettamente
sincronizzati. Ah, un consiglio che dovete seguire se volete davvero trovarvi
al passo. Tentate di ritrovare le parole della canzone nella storia. Quando c’è
la musica solamente dovreste leggere frasi tipo…
*spoiler*
… Volevi stroncarlo ma non ci riuscivi… sapevi solo
che dovevi andare lì. Punto. E basta. Senza discussione. *fine spoiler*. Comunque per leggere tutto perfettamente dovete
avere una buona dose di immaginazione… bè, ok… buona lettura.
Intro:
Iniziò
tutto ad Agosto… ero felice di essere a casa, nella mia stanza. Ero felice di aver
passato tutti questi giorni con te, amor mio… ma ora
so che svanirà tutto… so che il sogno non potrà diventare realtà… so che forse
era davvero tutto un sogno… quella notte, quella magica notte… mi rimane solo
un tuo fiore, una violetta, raccolta in quel campo fatato, dove hai vinto… quel
fiore che mi fa capire che non è sogno… ma prima o poi, i fiori appassiscono…
***
***
In
quelle notti, andavi via in macchina, sempre e solo dove volevi, senza una
meta, senza un arrivo. La strada non ti importava, girovagavi tranquillamente
ascoltando il mondo intorno a te, ogni singolo fruscio, ogni singolo sussurro.
Accendevi la radio sul tuo canale preferito ma ti
sembrava che si accendesse da sola, sapendo chi fossi. Ma forse era solo un
vizio… un brutto vizio che, dopo la tua sconfitta, non riuscivi a sopprimere…
Volevi
stroncarlo ma non ci riuscivi… sapevi solo che dovevi
andare lì. Punto. E basta. Senza discussione.
Arrivato,
uscivi dalla macchina, e già incominciavi a far confusione, sapendo che gli
altri ti accettavano per quello che eri, per quel modo di vivere che non avresti
cambiato mai. Sapevi che mi avresti tradito, con la prima trovata nei pub o nei
bar di giochi d’azzardo. E sapevi che tornando a casa, la tua innamorata ti
avrebbe curato le ferite, fatte chissà dove, chissà quando e chissà perché… E
piuttosto che dar spiegazioni, uscivi di nuovo dando feste ai primi autogrill.
E
io, stolta, rimanevo sola e mi rannicchiavo in me, o chiamavo chi davvero mi
consolava, e chi davvero tentava di liberarmi dalle tue grinfie. Mentre tu
godevi così e così stando lontano da casa nostra... Ed
intanto io pregavo, scongiuravo, che il mio miglior amico era sveglio, per
consolarmi. Ma dormiva profondamente o in alternativa era da Mario, il suo
barista preferito, dove sarei scappata prima o poi per incontrarlo.
Non
credevo di poter arrivare a questo punto. Non pensavo all’inizio che lui mi
avrebbe fatto tutto questo. Non pensavo fosse fatto così!
E
intanto di notte, quando tornava, entrava padroneggiando nella stanza, come se
fosse un mondo tutto suo, raggiungibile solo di notte. Se non tornava, per
fortuna scappavo dall’unico che era come me, bussando alla sua porta. Quando
non ero fortunata, mi prendeva con violenza ogni parte del corpo, dicendo che
per lui ero il suo “miglior passatempo”, facendomi fare la parte della porca!
Ma io stavo male… sentivo male… Ma sapevo che lo
stesso non potevo stare sempre sola! Soprattutto la notte… ma io sapevo
accontentarmi per quel che riuscivo a tenere, godendo quel poco che potevo
permettermi, insomma… così e così… Ma alcune splendide notte
vorrei regalarle a te, tu, l’unico che mi capisce e l’unico che si allea con me
da 15 anni e più. Ma tu forse non riesci a sentirmi, aspettando che prima o poi
Bar Mario riapra.
E
io certe notti, qui… non so cosa fare… terrorizzata dall’idea che lui torni… che lui possa avere in mente di usarmi, come sempre,
come ogni giorno… e mi richiudo nella mia corteccia, senza muovere un muscolo…
Fin quando tu non arrivi, amico mio, a consolarmi per quel poco che possono
fare le parole. Per quel poco che un “ti porterò via con me, a costo di lottare
con lui” possa fare… perché non c’è certezza che ne
esci tu vivo…
E
altre notti prego che la tua euforia non ti faccia divenire ingenuo, tanto da
metterti nei guai. E in quelle notti in cui io prego, il mio dannato marito
continua i suoi vizi, mentre tu tenti di proteggermi. Inutilmente, forse.
Ma
non potendo rimanere sola, tu vieni con me, nella notte, a casa mia. E godo di
questi momenti con te perché so che saranno per sempre pochi. E godo della tua
presenza, accontentandomi come sempre. Come ho fatto per anni.
E
quella notte tu lo andasti a cercare rimanendo sveglio. Lo trovasti in fondo a
una strada, con una ragazza sconosciuta. Una delle tante.
-Davanti al Bar Mario, domani sera. Porta la
bacchetta-
-Perché?-
-Perché sono stanco che Hermione
venga maltrattata… certe notti… qui… ci sarà una
vendetta… la seconda.-
-Ci sto… a domani Potter…-
e Draco si allontanò sprezzante.
Certe
notti... in quest’ultima, ti guardavo fuori dalla
finestra... ti vidi in macchina... andavi via... deciso… avresti lottato per
me… pensai solamente…
-Fatti ritrovare-
E
alla fine, così fu.
Ok, finita. E’ una fic un po’
strana. Prima di tutto perché dovete leggerla passo passo
con la canzone, e dovete aiutarvi un po’ con la velocità e le parole. Dovreste
ritrovarvi. Poi perché è una triste con lieto fine… strano… cmq
grazie a chi la leggerà e grazie a chi la commenterà! Bye!