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Autore: happy ending    24/06/2012    3 recensioni
A volte non ci rendiamo conto di quanto sia importante l'andare "oltre". Oltre le apparenze, oltre la superficialità... E ci perdiamo il gusto dello scavare a fondo nelle persone, che ci permette di scoprire in esse una profondità straordinaria.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Hermione era intenta a fissare il soffitto, amava l’idea di poter contemplare il cielo anche dall’interno del castello. Quel giorno grandi fiocchi di neve scendevano lentamente, rendendo l’atmosfera ancora più magica. A Hogwarts erano già iniziate le vacanze di Natale e la Sala Grande era addobbata come sempre al meglio, mentre i pochi studenti che non tornavano a casa per le feste si aggiravano per il castello con aria un poco malinconica. Aveva deciso di rimanere anche lei, per poter stare con i suoi migliori amici: Harry e Ron.
Ron… Proprio quella mattina alcune ragazze di Serpeverde l’avevano presa in giro con un’imitazione che, a parere proprio dell’amico, era lodevole. Lei era abituata a questo genere di cose, ma il fatto che Ron la vedesse esattamente come quelle serpi la fece rimanere male. Possibile che nemmeno lui riuscisse ad andare oltre il suo essere una studentessa modello noiosa ed irrilevante? Su Harry non aveva dubbi, lui aveva sempre dimostrato di apprezzarla per ben altre qualità; mentre per quanto riguardava il rosso, a volte credeva che stesse con lei solamente per il suo intelletto, che più di una volta era tornato utile negli anni precedenti, o semplicemente per compassione, dato che nessuno sembrava volerle stare veramente vicino a scuola.
“Hermione su quale pianeta sei?” le chiese Ron scrollandole una mano davanti agli occhi.
“Oh, stavo solo pensando” rispose lei scuotendo la testa per scacciare quei pensieri.
“A cosa?”.
“E’ una bella giornata, no?” sorrise Hermione.
Harry e Ron si guardarono confusi, ma decisero di non andare oltre.
In quel momento videro tanti gufi atterrare sui tavoli della Sala, tra cui un gufo particolarmente grasso e apparentemente stanco, che si posò di fronte ad Hermione e le porse la zampa. Lei lo guardò sorpresa e slegò la lettera dall’animale.
“Krum?” le chiese acido Ron.
“Non credo, non è il suo gufo”.
La ragazza lesse velocemente la lettera, sgranando di tanto in tanto gli occhi.
“Allora?” Harry cominciava a essere preoccupato delle espressioni dell’amica.
“E’… E’ un mio vecchio compagno di scuola” sussurrò lei ancora sconvolta.
“Un babbano?!” esclamò Ron.
“Sì”.
“E come fa a sapere che sei una strega? Come fa ad avere un gufo?” domandò Harry confuso.
Hermione gli porse la lettera e lui la lesse ad alta voce per far sentire anche a Ron, che era accigliato.
Cara Hermione,
so che l’arrivo di questa lettera ti sconvolgerà un po’, ma avevo bisogno di parlarti. Cinque anni fa hai lasciato la nostra scuola, sei letteralmente sparita! Tante volte, al pomeriggio, sono andato a casa tua, ma i tuoi genitori mi rispondevano sempre che eri andata in un collegio e che saresti tornata solo per le vacanze natalizie ed estive. Bene, ho provato a fare un salto anche in quelle occasioni, ma non contavo molto di trovarti, sapendo che vai spesso in viaggio con i tuoi. In questi anni ho sempre sperato di poterti rivedere… Sai che ci tenevo un sacco a te e il fatto che tu non ti sia mai fatta viva mi ha torturato per tutto questo tempo. Qualche giorno fa mi sono reso conto che se non ti avessi parlato almeno una volta ancora, sarei diventato pazzo. Così ho telefonato a tua madre e l’ho supplicata di darmi almeno un tuo contatto… Lei continuava ad inventare scuse che sì, potevano anche essere credibili, ma a me non interessava nulla, volevo sentirti e basta. E ha ceduto. Mi ha spiegato cosa sei e dove sei… Per un attimo ammetto di essere rimasto veramente sconvolto, non volevo nemmeno crederci. Poi però ho riflettuto e mi sono chiesto quale fosse il modo per poterti parlare date le circostanze. Chiamai di nuovo tua madre, povera si sentiva in colpa per avermi raccontato tutto, e mi disse che voi maghi comunicate a distanza tramite gufi. Acconsentì a prestarmi il vostro… Quindi eccomi qui. Mi dispiace se ho insistito tanto e se forse mi sono intromesso troppo in affari che tu non volevi che io sapessi, ma mi mancavi. E sì, ho faticato tanto, mi sono dato tanta pena per ritrovarti e alla fine tutto quello che volevo che tu sapessi è che mi manchi. Sono cambiate tante cose qui da quando te ne sei andata, ma io ti ho sempre pensata, sperando di vederti riapparire un giorno e di poter passare la giornata a chiacchierare come facevamo una volta. Probabilmente ora sarai arrabbiata con me per quello che ho fatto, ma ti prego rispondimi, anche per insultarmi. Un abbraccio forte streghetta.
Il tuo amico (spero ancora) Alex”.
I tre rimasero in silenzio a fissare la lettera, senza sapere bene cosa dire.
“Che cosa romantica” commentò infine Ron.
“Devo mandare una lettera a mia madre” disse Hermione massaggiandosi le tempie.
“A tua madre?”.
“Sì, sarà in pena per aver rivelato la cosa… Devo dirle di stare tranquilla” rispose lei, ed incominciò a scrivere proprio in quell’istante.
“E a lui non rispondi?” le chiese Harry.
“Di sicuro non qui davanti a voi due nasoni” rise lei.
Era ancora un po’ sconvolta per quello che aveva appena letto, ma realmente felice. Alex non l’aveva dimenticata! Era il suo migliore amico nel mondo dei babbani, ma dopo aver saputo di essere una strega aveva evitato di rivederlo per il timore di rivelargli la verità. A lui diceva sempre tutto, era decisamente impossibile che non gli avrebbe accennato alla sua natura magica.
Spedita la lettera alla madre, i tre decisero di fare un salto da Hagrid, che aveva anche lui addobbato la sua capanna. Ron osservò Hermione per tutto il tempo, mentre i quattro cantavano insieme canzoncine natalizie sorseggiando di tanto in tanto calda burrobirra. La vedeva particolarmente allegra quel giorno e sapeva bene che era per quello che il suo vecchio amico le aveva scritto. La cosa lo infastidiva… Insomma era stata strana tutta la mattina ed improvvisamente, per due parole di uno che ormai non sentiva da una vita, le era rispuntato il sorriso!
   
 
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