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Autore: cup of tea    24/06/2012    5 recensioni
Sirene e marinai smemorati
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa breve fiaba è dedicata a wuthering heights. Gliel’avevo scritta anni fa, e mi sono divertita a rileggerla e a rivisitarla un po’. Spero piaccia anche a voi.

Perdonate la trama elementare e il linguaggio forse un po’ poco curato, ma poiché per me ha un certo valore proprio così com’è, non me la sono sentita di modificarla troppo.

Se vi va, fatemi sapere che ne pensate.
Cup of tea

 





C’era una volta,
 tanto tempo fa, una bella sirena di nome Occhi di Luna.

Era chiamata così poiché fin da piccola amava spingersi in superficie e ammirare il cielo notturno, tanto che gli era rimasto riflesso negli occhi.

Con l’adolescenza e poi la giovinezza, scoprì anche quanto potesse essere piacevole per i suoi lunghi capelli assorbire il calore e il colore del sole, così ogni giorno si sdraiava a chiacchierare sugli scogli con le sue amiche Pinne Smeraldine e Piccola Conchiglia.

I loro scogli preferiti si trovavano vicino ad un’isoletta verdeggiante ed avevano una curiosa conformazione: il mare li aveva erosi nel tempo, così che assumessero la forma di una breve rampa di scalini.

Un giorno come gli altri, Occhi di Luna e le sue amiche furono raggiunte sugli scogli da una bella gabbianella loro conoscente e non persero occasione di farsi raccontare gli ultimi pettegolezzi del circondario.

Occhi di Luna, però, non riusciva a concertarsi: era come se fosse assorta in un mondo tutto suo.
Pinne Smeraldine e Piccola Conchiglia non ci fecero caso, poiché spesso capitava che la loro amica fosse distratta o cadesse un po’ dalle nuvole.

In realtà, questa volta la sua concentrazione era stata catturata da qualcosa in lontananza, che si avvicinava…

Dapprima piccola, poi sempre più grande e imponente.

Un’immensa nave, con una ciurma assai numerosa, si era stagliata sull’orizzonte per poi fermarsi in prossimità dell’isola.

Non era raro che delle navi facessero sosta da quelle parti, poiché la ricchezza di risorse dell’isola era utile per fare rifornimento. Ma sul ponte di questa c’era un marinaio, il più bello che Occhi di Luna avesse mai visto.

Capelli scuri e sguardo dolce: la sua vista le aveva fatto dimenticare tutto ciò che le stava succedendo intorno.

 Mentre lo osservava intento alle sue faccende, la sirenetta si sforzava di ricordare dove avesse già visto quel volto, così famigliare ma allo stesso tempo maledettamente estraneo.

Ma più ci pensava, meno riusciva a ricordarsi chi fosse.

D’un tratto, il marinaio alzò lo sguardo verso di lei, che, imbarazzata, nascose il viso dietro la sua folta chioma dorata. 

Il ragazzo, chiamato Adone, era rimasto affascinato da quella bellissima sirena sdraiata sulla scogliera e stava cercando di apparire il più naturale possibile mentre la osservava nascosto dalle spalle del compagno con cui stava parlando.
 




I giorni passavano e dalla mente del bel marinaio non spariva il viso della creatura magnifica che aveva visto.

Cercava nella memoria un volto simile al suo, ma l’unico che gli si avvicinava era quello che aveva visto una volta in sogno: si trovava in una città sottomarina e lì una bella fanciulla dai riccioli dorati gli aveva rivolto la parola.

Non poteva essere che lei, non c’era dubbio, e doveva assolutamente incontrarla di nuovo.

Lui e il resto della ciurma avrebbero prolungato la sosta ancora per qualche giorno, così Adone colse al volo l’occasione. Si faceva trovare sull’isola, o nuotava in prossimità degli scogli a gradini e gli bastava uno sguardo verso di lei per sentirsi rigenerato nel corpo e nello spirito.

Accadde poi un giorno che i due si scontrarono mentre nuotavano entrambi verso la riva dell’isoletta. I loro occhi si incrociarono la prima volta.

Nella mente di lei si fece subito spazio l’incontro, avvenuto tempo prima, che senza alcun dubbio aveva avuto con il quel ragazzo tempo prima. Finalmente capì chi fosse quell’Adone che di recente vedeva pavoneggiarsi quotidianamente sul ponte della nave: era il suo promesso sposo, diventato umano per una maledizione della Strega Murena, la terribile e gelosa fattucchiera marina, decisa a separarli per sempre. Aveva costretto lui ad una vita umana ed entrambi all’oblio.

Evidentemente qualcosa era andato storto per la strega, poiché Adone, che probabilmente sentiva ancora un forte bisogno di stare a contatto con l’acqua, aveva intrapreso la professione di marinaio.



 
 
Qualche anno più tardi…
 
“Mamma, mamma, come finisce la storia?”
“E’ tardi, Sirenetta mia, continueremo domani…”
“Oh, uffa! Io voglio sentire la fine!”
“E va bene… dunque, quando i loro occhi si incrociarono, i due riconobbero soro stessi e il loro passato. Nello stesso istante a lui ricrebbe la coda, poiché, nell’aver riconosciuto il vero amore, l’incantesimo si era spezzato.
“Uhh”
“...Più tardi si sposarono ed ebbero una bellissima figlioletta dagli occhi blu come il cielo notturno e i capelli corvini …”
“E vissero tutti felici e contenti?”
“Sì, tesoro, e vissero tutti felici e contenti.”


“Occhi di Luna, amore, puoi venire un momento???”
“Sì, Adone, arrivo! Ora dormi, è molto tardi. Buonanotte, angelo mio!”
   
 
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