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Autore: CrHacker98    24/06/2012    1 recensioni
E se un ragazzo trovasse un mazzo di carte speciale? Un mazzo di carte, capace di uccidere con una semplice partita? Che cosa succederà...?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lies'
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La via principale era affollatissima. I contadini urlavano mettendo in mostra le loro merci, mentre dei cani e dei bambini giocavano tra loro. Ryan era annoiato a morte, non ce la faceva più a stare dietro a sua madre che faceva la spesa domenicale. Non sapeva che fare, stava così a fissare il genitore che prendeva ed esaminava la frutta, per poi chiedere se era fresca. Stavolta si era anche dimenticato la nuova puntata del fumetto a casa, mentre oggi il suo migliore amico, con il quale spesso scambiava quattro chiacchiere, non si vedeva nella folla. Il mercato era una palazzina chiusa molto ampia che accoglieva le bancarella di decine di contadini. Ryan si appoggiò al pilastro dell’edificio, proprio vicino all’entrata, pensando ai fatti suoi. Si prese tra le dita una ciocca di capelli e la arrotolò intorno alle stesse: era una specie di passatempo, lo faceva ogni volta che stava pensando. Una vecchia attirò improvvisamente la sua attenzione. Lasciò andare la ciocca e si sistemò il berretto in testa. In fondo alla parete, non molto lontano da lui, stava una vecchietta con delle carte in mano. La sua bancarella non era altro che un tavolino con sopra delle carte da gioco, quelle che spesso vedeva nei negozi, ma ad un prezzo molto più irrisorio. Un gruppetto di ragazzi le stava intorno e la prendeva in giro. A Ryan non stavano simpatici gli sbruffoni, così intervenne subito. - Ehi, voi... fuori dai piedi – disse seccato. I ragazzi si voltarono verso di lui. Uno era slanciato come il giovane, mentre gli altri due erano leggermente più bassi. Il meno alto, con un fazzoletto intorno alla bocca, si rivolse al ragazzo alto :- Guarda chi è arrivato, capo- disse. - Vedo, che cosa c’è, ragazzino? Cerchi rogna?- esclamò facendo vedere i pugni e facendogli intendere che se non se ne andava sarebbe stato picchiato. La vecchia cercò di mandare via il ragazzo, ma quello rimase fermo e non batté ciglio :- Io no, e voi? Fuori dalle scatole e lasciate in pace questa povera signora- - Oh, ma è arrivato il bravo boy-scout, ce la fai vedere la medaglietta? – disse il capo del gruppo ridacchiando. Ryan si stava veramente arrabbiando, odiava essere preso in giro, però trattenne la calma. Il ragazzo con il fazzoletto si tirò indietro le maniche e si preparò a fare a botte. Il “capo” lo fermò. - Per questa volta chiuderò un occhio. Andiamo ragazzi, mi sto annoiando- disse andandosene. I due seguirono il giovane, guardando però male Ryan. Quando se ne furono andati la vecchia si diresse verso il ragazzo :- Ti devo ringraziare – disse con voce tremolante. L’adolescente sorrise :- Ma no, non c‘è bisogno. Non ho fatto niente di speciale – rispose. - Invece grazie a te quei ragazzacci mi lasceranno in pace. Tieni, prendi questo – disse porgendogli una scatoletta grigia e marrone. Ryan curioso la prese e la aprì. Erano delle carte da gioco, e anche piuttosto belle:- con queste sarai sempre al sicuro – continuò. Ryan era perplesso: come avrebbero potuto delle carte dargli una mano a fare botte? Le fece uscire tutte dall’astuccetto e le osservò bene. Era un mazzo davvero spesso, e sembrava ci fossero delle carte in più. Stava per chiedere alla vecchietta a che cosa gli sarebbero potute servire a parte per giocare, ma quella era sparita. Cercò allora la bancarella, ma sembrava volatilizzata nel nulla anche quella. Fece spallucce e tornò indietro, appoggiandosi di nuovo al pilastro. Contò le carte e si accorse che erano 79, mentre normalmente un mazzo a cui era abituato ad usare era di 52. Mise da parte quelle in più, ma una in particolare attrasse la sua attenzione. Non era sicuramente usata per giocare, dato che era una specie di manuale delle istruzioni in miniatura. “Questo mazzo di carte deve essere per forza ceduto alla fine o ad uno sconosciuto o ad un nemico, pena la morte; chi lo cede subito non subirà alcun cambiamento della propria vita. In caso che si usino queste carte per giocare, il vincitore otterrà l’anima del perdente. Le anime guadagnate giocando non possono essere vendute al diavolo in cambio della propria: in caso di sconfitta il proprietario delle carte è destinato a morire e a finire all’inferno. Nel caso che queste carte siano date ad un nemico affinché muoia, bisogna trattenere il tarocco della morte: le carte ritorneranno da sole al proprietario, che otterrà l’anima della vittima” “Che sciocchezze” pensò il ragazzo “ C’è ancora a chi crede a queste idiozie, ma la superstizione non finisce mai...”. Rimise le carte nella scatolina che mise nella tasca e riprese a pensare ai fatti suoi. La ciocca nera venne di nuovo attorcigliata intorno alle dita, quando sua madre lo chiamò per tornare a casa.Rimise le carte nella scatolina che mise nella tasca e riprese a pensare ai fatti suoi. La ciocca nera venne di nuovo attorcigliata intorno alle dita, quando sua madre lo chiamò per tornare a casa. Il ragazzo non pensò più al mazzo di carte fino a quando non si tolse i pantaloni. Questi cadde per terra con un tonfo e Ryan stette a fissarlo per un momento. Poi lo prese e lo mise sulla scrivania. Quando si fu rivestito si sedette e fece uscire il mazzo dalla fodera. Esaminò bene le carte: dietro a ogni carta vi era un disegno di un teschio nero e rosso, circondato da quattro diavolo nei rispettivi angoli. Era un disegno molto preciso e ben fatto, sembrava anche quasi lavorato a mano. Vi erano altre 22 carte, che però non aveva mai visto prima. Le prese e fece qualche ricerca in internet: a quanto pareva le carte che aveva in mano servivano ai chiromanti per prevedere il futuro. “ Di stupidaggine in stupidaggine, ma chi può credere ad una così idiota?” pensò. Però non voleva correre rischi, se poi le regole della carta 79 erano vere, ci avrebbe rimesso il suo avversario: doveva provare le carte con qualcuno che gli stava antipatico e che non contava nulla per lui. Pensò a tutte le persone che conosceva, e una cavia adatta a lui era il suo compagno di scuola Darren, un vero bullo che dava delle noie a tutti. Lo avrebbe sfidato ad una partita di scopa, nella quale era un campione, dopo aver però tolto le carte in più, che non potevano essergli utili nella partita.

   
 
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