-Non dovevi andare da lui, era roba mia e tu lo sapevi perfettamente cosa provavo per quel ragazzo.-

-Lo so, scusami, perdonami non so cosa mi sia preso, non voglio perderti per una cazzata del genere Krystal.-

-Una cazzata del genere? Ma porca troia ti ascolti quando parli? Ti sei portata al letto il mio migliore amico ed è anche il ragazzo che amo da morire e tu dici che è una cazzata? Vedi dove devi andartene non voglio proprio vederti più.- Detto questo presi le mie cose ed uscii da casa mia, cacciarla fuori non era un modo carino, quindi preferii uscire e distrarmi un po’.

 

Passarono tre giorni da quell’accaduto, parlai con mia madre, avevo bisogno di distrarmi davvero, vedere Christian in giro per la città o vederlo tra i banchi di scuola non mi aiutava molto, non riuscivo a dimenticarlo, così chiesi a lei di andare negli U.S.A da mio zio, inizialmente non volle saperne perché aveva paura di lasciarmi andare da sola dall’altra parte del mondo, ma capì che per me era importante e così poco dopo accettò. 

Sarei dovuta partire dopo pochi giorni, così iniziai a preparare tutto, sarei stata via un bel po’ di tempo, magari avrei continuato lì il liceo e sarei tornata dopo il diploma.. parlai con i miei amici di questa mia decisione e ci rimasero malissimo, avevano fatto di tutto per farmi restare ma senza nessun risultato, Christian non faceva altro che chiedermi scusa ma ormai il danno era stato fatto per questo decisi di non perdonarlo di nuovo e lo mandai a fare inculo senza fregarmi di una sua reazione. 

Finalmente il giorno della partenza arrivò, mia madre mi accompagnò all’aereo porto, continuava a ripetermi sempre e solo le stesse cose “stai attenta, chiamami ogni giorno, fai la brava”. 

Era arrivato il momento di salire su quell’aereo, così mi imbarcai e ripensai a tutti i momenti passati a Milano, speravo con tutta me stessa di rifarmi una vita e magari di dimenticare il ragazzo che amavo, mi sedetti al mio posto e presi il mio Ipod, la musica era l’unica cosa che mi faceva dimenticare tutte le cose brutte per dar via alle mie fantasie, riusciva a farmi tornare di buon umore anche solo premendo il tasto “play” era una cosa incredibile ciò che mi trasmetteva la musica, mi faceva sorridere anche se dentro di me qualcosa non andava.

Le dodici ore di volo fortunatamente passarono senza che io me ne accorgessi, mi diressi immediatamente fuori alla ricerca di mio zio, lo cercai per circa cinque minuti, quando lo vidi venirmi incontro, lasciai cadere le borse per terra e lo abbracciai fortissimo, mi era mancato tantissimo.

Era una delle persone più importanti della mia vita, avevo trenta anni, quindi sapeva capirmi anche solo guardandomi negli occhi, sapeva consigliarmi su tutto, su ragazzi, su amici, sulla famiglia e sulla scuola, mi aveva sempre chiesto di andare a vivere a Los Angeles, fin dal primo giorno che lui lasciò la sua città natale, purtroppo mia madre era contraria, così non sono mai potuta andare via da Milano per iniziare una nuova vita californiana.

-Piccola mia, quanto sei cambiata, sei sempre bellissima. Mi sa che dovrò stare attento alla mia nipotina.-

-Oh zio quanto sei bello, mh forse si sono cambiata, ma non accetto che tu dica cavolate.- gli dissi ridendo e prendendo le mie borse da terra.


Spazio Autrice: Ciao a tutte, ho scritto tante fan fiction ma non le ho mai pubblicate su questo sito, questa è la prima volta che condivido, per questo mi farebbe piacere sapere una vostra opinione.
Un bacio, recensite e ditemi cosa ne pensate come primo capitolo.
-Ylenia.