La pioggia nel pineto
La mattina si
prospettava molto lunga per tutti coloro che avevano
deciso di passare la loro giornata fuori, nel fresco parco della scuola, o come
qualcuno, al limitare della foresta proibita. La giornata si prospettava molto
allegra e il caldo sole distendeva i suoi raggi su tutto il parco, ma via via
che il pomeriggio si inoltrava, grosse e nere nuvole
presero il posto del serenissimo cielo andando ad oscurare quel bel sole che
aveva rivitalizzato tutta la giornata. Hermione e Harry decisero allora, credendola
solo una pazzerella pioggia pre-estiva, di rifugiarsi
un po’ più all’interno della foresta per sfruttare gli alberi come “ombrello
naturale”.
Taci.
Su le soglie
del
bosco non odo
parole
che dici
umane;
ma odo
parole
più nuove
che
parlano gocce e foglie
lontane.
Ascolta.
Piove
dalle
nuvole sparse.
Il rumore dell’acqua non mi permette di sentire le
tue parole, ma capisco perfettamente quello che mi stai dicendo. Nessuno di noi
parla, ma nonostante questo si sentono molteplici voci
pervenire dalla natura a noi circostante. Mi dici di ascoltare… si lo sento, sta piovendo… La natura rivive grazie a questa
pioggia e noi cosa facciamo? Restiamo qui a sentire il canto della foresta…
[…]
piove su le nostre mani
ignude,
su
i nostri vestimenti
leggieri,
su
i freschi pensieri
che
l’anima schiude
novella,
su
la favola bella
che
ieri
t’illuse,
che oggi m’illude,
o Ermione.
…Continua a piovere, incessantemente. Non credevi
continuasse così a lungo vero? Ma non importa, nonostante i miei vestiti,
candidi e leggeri ormai trasparenti, stiano trasudando acqua, io non sento freddo
perché so che tu sei qui accanto a me, in questo momento tu sei qui con me, i
miei pensieri vagano sulle onde del vento arrivando fin nel più profondo della
mia anima e mi fa ripensare alla mia vita, alla nostra vita… A quella favola
che un tempo ci illuse che ora, ancora oggi, ci
illude, con le sue dolci parole e sensazioni che derivano da piccoli gesti o
poche parole, ma in momenti come questi non servono ne gesti ne parole… Basta
ascoltare…
[…]
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre
d’arborea vita viventi;
e
il tuo volto ebro
è
mole di pioggia
come
una foglia,
e
le tue chiome
auliscono
come
le
chiare ginestre,
o
creatura terrestre
che
hai nome Ermione.
E’ così, non siamo mai stati così vicini come in
questo momento: ci stringiamo l’una all’altro per riscaldarci, ma nonostante
ciò il tuo volto è bagnato e ancora più morbido, i tuoi capelli si fanno sempre
più lisci sotto il tocco della mia mano, sei stanca…
Te lo leggo negli occhi, era una bella giornata, ma la pioggia non l’ha
rovinata anzi, l’ha migliorata… Mi ha permesso di trascorrere questo momento
magico con te, mia dolce Hermione…
[…]Piove su le tue ciglia nere
sì che par che tu
pianga
ma di piacere[…]
E tutta la vita
è in noi fresca
aulente,[…]
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or
disciolti
chi sa dove, chi
sa dove!
[…]
Cosa succede? Perché
ora piangi? O forse è solo la pioggia che riga il tuo bel viso da angelo… Mi dici che sono lacrime di gioia, ma io fatico a crederci… E’
tutta la vita che sogno qualcuno disposto a starmi accanto non solo per
ricoprire un ruolo definito da altri… è tutta la vita che sogno te, mia dolce
Hermione e ora non facciamo altro che avvicinarci e allontanarci di nuovo,
chissà dove la vita, questo infinito percorso tortuoso ci condurrà questa volta…
Chissà dove…
Quando la
pioggia cessò, ne Harry ne Hermione si resero conto di
quello che, per quei pochi istanti, quelle leggere gocce d’acqua, quel pianto
angelico, avesse significato per loro. Si presero per mano e uscirono dalla
foresta schermando gli occhi alla vista improvvisa del sole che tornava a
riscaldare il paesaggio, quasi a voler cancellare quello che per loro era stato
l’artefice di un sogno.