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Autore: cOstanza    24/06/2012    3 recensioni
Va bene, va tutto bene
Da quando sei arrivata
E prima di te
Non avevo alcun posto in cui correre
Niente a cui aggrapparmi
Sono quasi arrivato ad arrendermi
E mi domando se sai
Cosa si prova a lasciarti andar via

Stay_ Hurts
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'D&H *Songs of love*'
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Stay
Hurts
 
 
 
 
 
 



My whole life waiting for the right time 
To tell you how I feel. 
Know I try to tell you that I need you. 
Here I am without you. 
I feel so lost but what can I do?
 
 
 
La luce della candela illuminò la pergamena bianca, ancora vuota. 
Ero seduto alla scrivania, alla luce della Luna, e fissavo quel foglio vuoto, in attesa di qualche magica ispirazione che mi desse il coraggio di scrivere tutto quello che passava per la mia mente.
Come potevo, però, scrivere in poche parole tutto ciò che provavo? Quella pergamena quanto realmente avrebbe espresso i miei sentimenti. 
Ma alla fine cominciai:


"Cara Mezzosangue,
non ho idea di quanto tempo sia passato. Sto fermo qui, nella mia stanza ed aspetto, anche se non so neanche cosa aspetto. Non mi muovo, ogni mio muscolo è impegnato a restare immobile, nell'attesa, pensando che se resto fermo tutto tornerà come prima. 
Ci sto provando, Hermione. Ci sto provando davvero, ma tu non sei qui a vedere i miei risultati, a vedere i progressi che faccio. Ci provo a scriverti quello che tu vorresti sentire ma, sai, non ce la faccio. Mi butto, apro una nuova pergamena, prendo la penna in mano e aspetto che le parole fluiscano da sole fuori da me. Ma rimangono nella mia mente, immobili, fredde, senza sentimenti. E tu non le puoi ascoltare, ma ti assicuro sono le più belle del mondo. 
E quindi, sono qui, da solo. E mi sento solo. Non ho nessuno, nessuno attorno a me. Ma a me poco importa. Non voglio avere nessuno che non sia tu. E sono qui, da solo senza di te. 
E muoio dentro."

 


Quelle parole non erano mai state più vere. Non solo erano la più crudele verità, ma anche la più grande dichiarazione che avessi mai pensato e fatto.





'Cause I know this love seems real 
But I don't know how to feel. 

 

Mentre staccavo la penna dalla pergamena, mi ritornarono in mente molti ricordi, ricordi che non potevo dimenticare. 
 



Hogwarts, 18 maggio 1999
 



Hogwarts era immersa nel più totale silenzio. Non solo perché erano le due di notte ed il giorno dopo era il primo giorno degli esami, ma perché, nascosta in biblioteca per l'ultimo ripasso dell'anno, Hermione Granger richiedeva all'intera scuola la massima tranquillità. 
Avevo deciso di non darle retta, di seguirla ed aspettarla fino alla fine. Ero fuori dalla biblioteca, seduto per terra con la schiena appoggiata al muro, con addosso il Mantello dell'Invisibilità, 'gentile' prestito del migliore amico della mia ragazza, Harry Potter.
Con un sorriso sul viso, la aspettai tutta la notte.
Quando alla fine, decise che forse era ora di andare a dormire, Hermione uscì dalla biblioteca e io mi tolsi il Mantello proprio davanti ai suoi occhi.
Sobbalzò dalla paura.
Immaginai che fosse per il fatto che fossi apparito davanti a lei in un secondo, vestito con solo i pantaloncini del pigiama e una canottiera. Infatti, mentre si metteva una mano sul cuore, quasi a calmarlo per lo spavento, mi sorrise.
-Che ci fai qui?- domandò Hermione, avvicinandosi a me.
Mi diede un rapido bacio e poi si allontanò da me. Per quei pochi secondi che le labbra erano state incollate alle mie, pregai che il tempo si interrompesse o che almeno rallentasse. Ma lei si staccò ancora troppo in fretta.
-Ho una sorpresa per la mia ragazza- le risposi, sorridendole e mettendole un braccio intorno alle spalle. 
Lei sbadigliò, con la mano davanti alla bocca.
Era bellissima.
-Possiamo rimandare a domani dopo gli esami? Sono distrutta!- bofonchiò lei, stropicciandosi gli occhi.
Scossi la testa e la spinsi verso la mia sorpresa.
-Assolutamente no! Hai bisogno di un attimo di distrazione, Hermione. Domani rischi di cadere sulla pergamena.-
Lei sgranò gli occhi, allarmata.
Io risi della sua espressione così preoccupata.
-Insomma, non dormi da giorni per ripassare ed anche il giorno prima degli esami continui a studiare. Sei bravissima, non hai bisogno di tutto questo studio.-
Hermione mi guardò con odio.
-Lo sai perché lo faccio.-
La sua mania di eccellere in ogni corso era nato per il semplice intento di dimostrare che anche una Nata Babbana poteva essere Eccezionale in campo magico. Le sorrisi. Mi aveva rivelato questo suo segreto con le lacrime agli occhi, per paura di far riaffiorare in me elementi di odio verso i Mezzosangue. Ma non successe.
Baciandole il capo e stringendole la spalla, le sussurrai:
-Non hai bisogno di giustificarti. Il tuo è un atto giusto e non hai bisogno di dimostrare niente a nessuno.-
-Oh, sì invece. Mi sembra di essere sempre sotto esame e sempre impreparata ad affrontare ogni sfida.-
La guardai, sconvolto.
-Hermione, tu hai aiutato Potter ad uccidere il Signore Oscuro, non hai bisogno di essere sotto esame. Sanno tutti che sei una strega eccezionale.-
-Non abbastanza...- sussurrò.
Non aggiunsi altro.


 
"Ti ricordi quella volta, il giorno prima degli esami che ti ho portato al Lago Nero e ti ho fatto trovare un... come si chiama... pic-nik? Eri cosi entusiasta e ti sei scrollata di dosso tutta la tensione che avevi accumulato per gli esami?
Beh, avrei voluto dirti anche un'altra cosa quella notte. Avrei voluto dirti che tu non avrei mai dovuto permettere agli altri di metterti sotto pressione, di vivere la vita che ti meriti, con l'uomo che realmente ti ama, fregandotene del giudizio, negativo o positivo che sia, delle altre persone. Avevi solo bisogno di un bacio, un abbraccio e delle parole di conforto.
Scusa il ritardo, ma eccole qui. Volevo dirti che il mio amore non è cambiato, che è reale come prima, che non è mai stato un bugia. Che ti ho amata per tutto quel tempo e che ti amo tuttora, nonostante i nostri sbagli."



Di nuovo, interruppi la mia lettera perché i ricordi cominciarono a tornarmi alla mente. 

 



We say goodbye in the pouring rain 
And I break down as you walk away. 
Stay, stay
'Cause all my life I felt this way 
But I could never find the words to say 
Stay, stay




-Come hai potuto?-.
Le sue urla entrarono nella mia mente con prepotenza. Cercai di restare calmo, ma come potevo se la donna che amavo mi stava urlando in faccia?
-Tu non sei stata da meno!- urlai io, alzandomi in piedi. 
-Oh, andiamo, Draco, io sono uscita con Josh solo per prendere un drink. E poi è il mio collega!-.
-Ma poi sei andata a casa sua!-.
-Non ci sono andata a letto, te l'ho detto un milione di volte. A differenza tua, con Josh non c'è stato niente.-
-E io dovrei crederti?-.
-Si, dovresti! Anche perché l'ultima volta che ho controllato quella che è stata tradita sono io e non tu!-.
-Ero ubriaco...- cominciai abbassando la voce, per la vergogna.
-NON E' UNA BUONA SCUSA!- urlò Hermione, con tutto la voce che aveva in gola. 
Stetti in silenzio. Mi fece male, molto male, vederla così arrabbiata per una cosa che, sì, avevo fatto.
Poi, le sue parole mi spezzarono il cuore, come se lo avesse colpito con un martello e ci fosse saltata sopra.
-Me ne vado.-
Fece uno strano gesto con la mano e andò in camera a prendere le sue cose.
Avevamo deciso di convivere da due anni. Dopo Hogwarts eravamo diventati entrambi Auror, nonostante le lamentele del Mondo Magico sulla mia nomina, ma Hermione, la mia Hermione, garantì per me. Si prese la responsabilità della mia carriera e non fu per niente facile per lei.  Avevamo deciso che era ora di dimostrare a tutti che il nostro amore veniva prima di tutto, che era la cosa fondamentale per le nostre vite. Eravamo pronti al matrimonio.
Ma ora, con quelle parole, non solo la mia carriera si sarebbe distrutta, ma anche la mia intera vita, perché era costruita tutta interamente intorno ad Hermione. 
La guardai correre verso la nostra camera. La osservai afferrare con forza e velocità le sue cose, ogni tanto passandosi la mano sugli occhi, quasi a volere cancellare quelle lacrime che ancora la legavano a me. Io restai lì, sulla porta della nostra camera, con il cuore che non batteva più ed il cervello fermo, in black out. 
Distrutto.
Ecco come mi sentivo.
Distrutto.
Avrei voluto solo tornare indietro e dimenticarmi di quello che avevo fatto, o meglio ancora, non farlo proprio. Rifiutare l'invito ad entrare a casa di Felicia, rifiutare l'ennesimo alcolico, rifiutare il suo bacio. 
Rifiutarla.
Rivelare alla mia ragazza il mio tradimento fu terribile. Lei cominciò ad urlare e a spaccare ogni cosa trovasse a portata di mano, sino a quando non la presi tra le braccia e la feci calmare. La cullai dolcemente e la baciai, asciugando ogni lacrima che stava versando.
Ma erano passati sei mesi da allora ed ancora lei non se ne scordava. 
L'uscita con Josh non aveva migliorato la nostra situazione, anzi ci aveva spinto sull'orlo del baratro. 
-Cosa stai facendo?- le domandai con il cuore in gola, mentre chiudeva la sua borsa.
-Te l'ho detto, me ne vado, Draco. Non posso continuare così...-. Fu scossa da un singhiozzo. -Non posso far finta che non sia successo niente, non posso. Non sono così....-. Sospirò e si asciugò una lacrima. -Non sono così forte. Speravo di esserlo, pensavo di esserlo e per un momento ci ho anche creduto. Ma mentivo. Ho mentito a te e a mé stessa. Non sono forte. Non lo sono...-. 
Prese la borsa e si avvicinò alla porta, ma la bloccai sbarrando l'uscita con un braccio. 
-Draco, per favore, non puoi chiudermi qui. Non provare a fare niente per impedirmi di andare...-.
La sua voce era rotta da continui singhiozzi e sembrava fosse sul punto di crollare. 
La guardai e la mia forza venne meno. I suoi occhi così luminosi brillavano per le lacrime ed erano diventati rossi. Le sue guance erano rigate da lacrime e rosse. Le sue labbra martoriate dai suoi denti erano gonfie. 
Non avrei mai voluta vederla così e ciò che mi faceva stare peggio era pensare che ero stato io a ridurla in quello stato. 
Questo mi fece abbassare il braccio, per permetterle di uscire dalla stanza e dalla mia vita.
Hermione aveva bisogno di un ragazzo che non la facesse soffrire come avevo fatto io, che l'amasse davvero.
Per questo la lasciai andare.
La guardai correre lontano, uscire dalla mia casa e correre sotto la pioggia, mentre una sola parola aleggiava nella mia mente.
Resta.



 
"Avrei voluto dirti tante cose quella notte. Avrei voluto prenderti tra le braccia e stringerti come solo io sapevo fare, farti smettere di piangere e dirti che ti amavo e ti ho sempre amata; che gli errori, al contrario di quello che credevi, ci rendono forti; che nonostante tutto, tu saresti sempre restata con me. Avrei voluto dirti che solo il pensiero di un tuo addio mi distruggeva, che l'idea che tu andassi via mi trascinava nel più profondo abisso di disperazione. 
Io non sono niente senza di te, e l'unica cosa che avrei voluto veramente dirti era: Resta."



Alright, everything is alright 
Since you came along 
And before you 
I had nowhere to run to 
Nothing to hold on to 
I came so close to giving it up. 
And I wonder if you know 
How it feels to let you go? 
 


 
"Sai che c'è? Che avrei voluto pensare che tutto, dopo la caduta del Signore Oscuro, sarebbe andato bene. Finalmente sarei stato libero. 
Ed invece no.
Tu mi hai di nuovo incatenato ad un ideale che io non credevo di poter seguire. Nel momento in cui tu sei entrata nella mia vita in punta di piedi, mi sono reso conto che effettivamente tutto era migliore. Tutto risplendeva quando le tue labbra toccavano le mie, quando la tua mano dolcemente mi sfiorava. Tutto andava bene. Perché c'eri tu. E mi sono reso conto che prima di te non avevo niente, non c'era niente di bello nella mia vita, nessuno da cui andare e nessun luogo dove nascondermi. Invece, tu eri il mio luogo preferito dove rifugiarmi ed eri la persona da cui andare nel momento del bisogno. C'eri sempre, per me. Come io c'ero per te. Ero con te, pronto ad arrendermi completamente al tuo amore.
Ora, non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe stata la mia vita senza di te. Dove sarei andato, se avessi fatto le stesse scelte e se mai ti avrei rincontrato. Ma soprattutto mi chiedo quanto possa essere difficile pensare di lasciarti andare. Tu lo sai quando si sta male a lasciarti andare? Sai quanto non riesco a vivere perché tu mi hai lasciato? Lo sai?
Non lo puoi neanche immaginare."

 

You say goodbye in the pouring rain 
And I break down as you walk away. 
Stay, stay
'Cause all my life I felt this way 
But I could never find the words to say 
Stay, stay





 
So you change your mind 
And say you're mine. 
Don't leave tonight 
Stay

 


"Ci deve pur essere un modo per tornare indietro nel tempo e dirti:
Resta
Ci deve essere. Non posso pensare di averti persa per sempre.
Tu sei la mia vita.
Non posso crederci, perché se ho perso la mia vita, ormai sono alla deriva della mia esistenza. 
Senza te non posso niente. Quindi, ti prego, cambia idea, torna da me, dì che sei mia. Dì che non mi lascerai mai, dì che staremo insieme qualunque cosa succeda. 
Dimmi che resti."


 
Say goodbye in the pouring rain 
And I break down as you walk away. 
Stay, stay
'Cause all my life I felt this way 
But I could never find the words to say 
Stay, stay



 
Stay with me, stay with me, 
Stay with me, stay with me, 
Stay, stay, stay, stay with me.

 
Sigillai la busta con la magia e decisi di prendere una nuova via. 
Presi le chiavi della mia macchina Babbana preferita, un'Audi R8, ed uscii dalla casa. Mi diressi verso la piccola depandance che ospitava le mie macchine e salii sopra l'Audi, con la busta sempre in mano. 
Percorsi in fretta la strada, sicuro di trovarla a casa dei genitori. Sicuramente si stava leggendo un romanzo d'amore, dove la protagonista combatte per il proprio amore. Beh, io sono un uomo e avevo intenzione di combattere per il mio amore.
Quando arrivai davanti casa sua, mi resi conto di essere molto nervoso.
E se mi avesse chiuso la porta in faccia?
E se avesse riso di me e delle mie parole?
E se avesse già trovato un altro?
Sbattei un pugno sul volante. Dovevo darmi una calmata. Dovevo rischiare. Tutto, per lei.
Scesi con passo indeciso dalla macchina e mi avvicinai verso la porta di casa. Con il cuore che batteva fuori dalla cassa toracica, bussai.
Dopo pochi secondi, lei mi aprì la porta.
Non mi chiuse la porta in faccia. 
Non rise di me.
Rimase semplicemente, lì, a guardarmi, con i suoi occhi tormentati dalla tristezza. La conoscevo benissimo. 
Era bellissima, anche solo con una maglietta lunga che le copriva parte delle cosce e un paio di pantaloncini corti.
-Che ci fai qui?- domandò con voce bassa, cercando di interrompere il contatto con i suoi occhi.
Mi ricordo solo una cosa di quella sera, perché poi il resto è molto confuso ed annebbiato.
Io che le tendo una lettera, dicendole:
-Resta con me.-











 
*******
 
Spazio autrice:
 
Ciao a tutti!
Non sono morta, come potete ben vedere, sono solo moooolto occupata. Però mi piacerebbe ritagliare molto più tempo libero alla mia scrittura, la mia ragione di vita ;)
Non sono riuscita a fermarmi quando ho sentito quella canzone (Stay - Hurts). Sentivo il mio cervello in movimento, pronto per scrivere qualcosa, per l'ennesima volta, su Draco e Hermione. Ormai sono diventati una parte fissa della mia scrittura e non riesco a lasciarli andare.

Questa volta, ho voluto che Draco diventasse più sentimentale possibile, guidato ovviamente dalle parole della canzone. Lo rispecchiavano totalmente. 


Ringrazio chiunque leggerà questa song-fic.

Ringrazio chiunque la sceglierà come seguita, preferita o ricordata ;) 

Ringrazio chiunque la recensirà.

Grazie, grazie, grazie.

C.




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