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Autore: M4RT1    24/06/2012    2 recensioni
James, Sirius e James Sirius. Uno specchio speciale, incontri, scontri, frasi incise e paragoni. Il tutto sulle note della canzone: “La notte dei desideri” di Jovanotti
Storia arrivata prima (*__________*) al Contest "Generzioni a confronto" indetto e giudicato da Always89 e GiulyHermi96 che ringrazio *.*
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, James Sirius Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Nuova generazione
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È una notte come tutte le altre notti 
È una notte con qualcosa di speciale 
Una musica mi chiama verso sé 
Come acqua verso il mare 

Era stato più forte di lui. Quella notte, mentre i suoi amici dormivano, era sgattaiolato lì, al corridoio del terzo piano.
Lo specchio era sempre al solito posto, sotto il grande telo grigiolino e consunto.
James lo aveva scoperto qualche giorno prima, mentre girovagava in cerca di qualcosa da fare.
Lo aveva trovato e ci si era specchiato, come d’altronde faceva in ogni superficie che potesse rifletterlo. Sirius diceva che era narcisista. Lui diceva di essere bello.
La superficie rifletté, dapprima, solo la sua immagine: un bambino di dodici anni appena compiuti, dai capelli corvini spettinati e dagli occhi nocciola circondati da lenti con montatura in ossa di drago. E un pigiama rosso e oro, tinto con la magia.
Poi, pian piano, affiorò l’immagine di una bambina dai capelli rossi. Un boccino svolazzante. Infine, la McGranitt che lo lodava.
Il bambino rise: quello era davvero un sogno impossibile.

Vedo un turbinio di gente colorata 
Che si affolla dietro a un ritmo elementare 
Attraverserò la terra desolata 
Per raggiungere qualcosa di migliore 

Il cielo era illuminato dalla Luna. La sua luce filtrava attraverso le finestre, rischiarando il corridoio. Due ragazzini in pigiama attraversavano il castello deserto. Tutti gli studenti erano nelle rispettive Sale Comuni: i Serpeverde nei sotterranei, i Tassorosso accanto alle cucine, i Corvonero nella loro torre e i Grifondoro a fare casino. Come sempre. E in genere James Potter era il primo, lì in mezzo. Ma non quella sera. Perché Sirius doveva vedere. Vedere qualcosa di migliore che qualche bottiglia di Idromele illegale.

Un po' oltre le miserie dei potenti 
E le fredde verità della ragione 
Un po' oltre le abitudini correnti 
E la solita battaglia di opinione 

Sirius rimase lì per forse un’ora. Suo fratello, sua madre, suo padre, erano tutti lì, sorridenti. Regulus indossava la divisa dei Grifondoro. Parlavano allegramente. Kreacher portava loro del the. Niente litigi. Niente sfuriate rabbiose. Solo una famiglia.
-Ehi, Sir? Cosa vedi?
James era accanto a lui, ma non vedeva niente. Niente a parte due bambini in pigiama.
-Vedo… me con la coppa del Quidditch.
No, non voleva condividere quel desiderio con nessuno.
-Oh, peccato, perché quella è mia!- gridò James, sfuggendo allo scappellotto dell’amico.
E la serata finì così. Gettando un’ultima occhiata, Sirius si vide con la divisa verde e argento.
 
Vedo gli occhi di una donna che mi ama 
E non sento più il bisogno di soffrire 
Ogni cosa è illuminata 
Ogni cosa è nel suo raggio in divenire 

Il ragazzo era accovacciato di fronte allo Specchio delle Brame. Non ci era mai tornato da quella notte, al Primo anno. Ora era al Settimo, all’ultimo giorno della sua carriera scolastica. Una ragazza dagli occhi verdi, una ragazza vestita di bianco, gli stava accanto. Accanto al lui del sogno.
-I sogni son desideri…- mormorò James, ricordandosi di una canzone che Lily gli cantava spesso. Aveva preso l’abitudine di insegnargli le fiabe Babbane.

Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri 
Il ragazzino guardava lo specchio a bocca aperta. Non aveva mai visto una cosa simile.
Era lui. Ma non lui semplicemente. Non il lui dai capelli neri, dagli occhi castani e dal pigiama stropicciato. Quello era in un angolo, con accanto suo padre e sua madre. Solo loro tre. Senza paragoni. Senza duri commenti e confronti con James Potter e Sirius Black. Perché non poteva farci niente, se non era come i due Malandrini.

Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri 
James Sirius Potter restò lì per una notte intera. Lì, a osservare la sua vita normale. Lì, a osservare come sarebbe stato se si fosse chiamato Jack o John. Lì, a osservare quel James Sirius che assomigliava di più a Remus. Glielo dicevano spesso.

Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri 
E desiderava essere solo se stesso, ma non poteva. Desiderava andare bene a scuola e sedere sugli spalti, guardare la partita di Quidditch senza vergognarsi di non giocare.
Ma non poteva. Ed era colpa di James Potter.

Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri
Voleva solo che i suoi numerosi parenti fossero contenti di com’era. Non di come sarebbe dovuto essere. Perché i nomi non sono niente. E la rabbia per quei due sconosciuti aumentò.
 
È una notte come tutte le altre notti 
È una notte che profuma di avventura 
Ho due chiavi per la stessa porta 
Per aprire il coraggio e la paura 

A sedici anni e mezzo, James Sirius non aveva ancora baciato una ragazza. Fu per questo che portò Mary Bourbage in un posto speciale. Voleva fare bella figura. Era una ragazza dai lunghi capelli biondi, che portava sempre legati. Una Corvonero. Le mani del ragazzo tremarono appena quando prese la lunga chiave, sottratta dall’ufficio della Preside. Aveva paura. Paura di rendersi ridicolo. Perché i Malandrini avevano di sicuro baciato molte ragazze, a sedici anni.

Vedo un turbinio di gente colorata 
Che si affolla dietro a un ritmo elementare 
Attraverserò la terra desolata 
Per raggiungere qualcosa di migliore

Avevano lasciato la Sala Comune insieme, James Sirius e Mary. L’avevano lasciata dopo una serata di festeggiamenti. Avevano vinto la Coppa del Quidditch, per la terza volta di fila. Grazie a Hugo Weasley.
-Vieni, guarda cosa ho trovato al Primo Anno!- esclamò il ragazzo, correndo nella grande stanza.
-Cosa dovrei vedere?
Lo Specchio non c’era più.
 
Vedo gli occhi di una donna che mi ama 
E non sento più il bisogno di soffrire 
Ogni cosa è illuminata 
Ogni cosa è nel suo raggio in divenire

Si erano baciati ugualmente. Anche senza Specchio. Era stata una sensazione strana, ma dolce. Avevano riso, si erano rincorsi per la stanza, poi erano tornati a dormire.
Il letto a baldacchino di James Sirius era quello più vicino alla porta. I primi giorni aveva dato parecchie testate sotto l’architrave, poi ci aveva fatto l’abitudine. Quella sera si stese, come al solito. Puntò lo sguardo al soffitto, come al solito.
Ma fu solo allora che si accorse di qualcosa di strano. Balzò in piedi, la candela nella mano sinistra, e guardò meglio: erano scritte. Scritte incise nel legno.
James Potter e Sirius Black spaccano.
Spalancò gli occhi, meravigliato.

Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri 
Era il suo ultimo desiderio lì a Hogwarts.
Aveva diciassette anni e quella era l’ultima nottata che avrebbe trascorso in quel letto. Per sempre.
Impugnò la bacchetta e salì in piedi sul letto, come aveva fatto l’anno prima: sul soffitto, appena prima che la visuale fosse coperta dal baldacchino, la scritta: James Potter e Sirius Black spaccano era ancora lì, invisibile per chiunque tranne che per il proprietario di quel letto.

Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri 
Era il suo ultimo desiderio e decise di farlo avverare.
James Potter e Sirius Black spaccano.Ma anche James Sirius non è male.
Questo recitava la scritta, quando il ragazzo, il mattino seguente, chiuse per l’ultima volta quella porta. La porta del Dormitorio, sì, ma anche quella della sua infanzia, adolescenza. Della sua vita fino ad allora.
Da quel giorno in poi non sarebbe più stato protetto.
Da quel giorno in poi, però, iniziava la sua vita.

Vedo stelle che cadono nella notte dei desideri
-Ehi, Ramoso! Non pensi che dovremmo lasciare un segno del nostro glorioso passaggio? 
Il ragazzo dai capelli più lunghi era in piedi sul letto dell’amico.
-E dai, Felpato! Non vedi che sto cercando di studiare?
-Non trovi che sia un po’ troppo tardi? In sette anni, hai deciso di studiare proprio adesso?
James Potter chiuse il libro, rassegnato. Se gli amici si vedevano nel momento del bisogno, beh… lui aveva bisogno di non studiare.

Vedo stelle che cadono è la notte dei desideri 
-Ma guarda che brutta scritta!
-Scusa, eh! Se mi avessi fatto studiare, a quest’ora la saprei fare meglio!
Scesero entrambi dal letto, con un balzo.
-Almeno i nostri posteri avranno qualcosa di noi!
 
James Sirius alzò le spalle: aveva lasciato un segno per il prossimo ragazzo che avrebbe dormito in quel letto.

N.d.A.: ecco i giudizi!

“Di nomi uguali, specchi e confronti” di M4RT1 

Grammatica 9.75/10 

Quasi nessun errore, complimenti, solo quel “ci era” da un po’ fastidio alla lettura, anche se, materialmente, non è sbagliato, come scorrevolezza è meglio scrivere “c’era”. 

Stile e lessico 10/10 
Originalità 9.5/10 
Caratterizzazione dei personaggi 8.5/10 
Giudizio personale 9.25/10 
Utilizzo del prompt 8/8 
Punti Bonus 2/2 
Totale 57/60 

Always89: 
Inizio col dire che la tua storia è stata una delle mie due preferite :) c’era davvero tutto quello che volevo vedere! 
La grammatica quasi perfetta, lo stile scorrevole ed il lessico ricco. 
L’originalità….anche qui perfetta!! Perché siamo tutti abituati a leggere di un James Sirius che segue le orme dei due malandrini di cui porta il nome, un James Sirius spavaldo e che ha successo con le donne. Mentre qui scopriamo un ragazzo dolce, che si sente solo ed è vulnerabile…che sogna solo di essere normale. E mi è piaciuto tantissimo. 
I personaggi sono caratterizzati bene e hai inserito in maniera adatta la canzone nel testo guadagnandoti tutti e due i punti bonus. Brava, un primo posto meritatissimo! 

GiulyHermi96: 
Niente da dire, uno stile impeccabile e un lessico ricco…mi piace ^^ 
James Sirius è sempre visto come suo nonno ai primi sei anni ad Hogwarts, pieno di se, un po’ spaccone e affascinante. Qui, invece, il tuo Jamie è timido, non troppo bravo con le ragazze e impaurito da non essere abbastanza…mi è piaciuto un sacco uscire un po’ dagli schemi =) 
I personaggi sono caratterizzati piuttosto bene. 
Mi è piaciuta molto, tutto sommato, anche se di solito non scrivo mai di James Sirius perché è un personaggio che trovo meno versatile di altri… 

Grazie per aver partecipato al nostro contest :) 
  
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