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Autore: clarymallon    25/06/2012    2 recensioni
La prima Frerard che scrivo... i personaggi non mi appartengono,anche se lo vorrei disperatamente *piange in un angolo* comunque vi auguro buona lettura :)
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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oih

Ma perché diamine dovevano sempre accadere a lui queste cose? Cazzo! Si trovava in una strada abbastanza isolata lontana da casa sua chissà quanto per una fottuta litigata! 

Si accese una sigaretta e si guardò in giro per vedere se qualche cespuglio gli ricordava in qualche modo la sterpaglia del cazzo che stava vicino casa sua,ma nulla,non riconosceva nulla,era nel nulla più profondo. Effettivamente aveva camminato per molto tempo,per fuggire anche fisicamente dalle urla della band che volevano convincerlo a smettere di bere,ma insomma,un uomo libero non può fare tutto ciò che vuole e aspettarsi solamente che gli amici lo sostengano SE ne ha bisogno? Forse effettivamente aveva un problema abbastanza serio,forse era anche giusto che i suoi amici si preoccupassero,ma non era giusto che durante la festa per il loro primo pezzo dovessero iniziare a guardarsi in uno strano modo dopo la sua terza birra: che problema avevano,hm? Avevano discusso a lungo e Gerard aveva deciso che era arrivato il momento della sua sigaretta,altrimenti per la delusione avrebbe potuto prendere un coltello e tagliarsi di netto il polso per smettere la piega che stava prendendo la discussione. Era uscito dalla porta del retro ed aveva iniziato a camminare consumando la maggior parte delle sue amate sigarette. Mentre camminava si era accorto che c’era un camion bianco e leggermente graffiato qua e là per qualche tamponamento che sembrava seguire piano piano il suo cammino,aveva fatto finta di niente perché era assurdo che a quell’ora della notte ci fosse un camion a seguirlo,così aveva continuato a camminare facendo mente locale per quanto riguardava i suoi nuovi progetti e poco dopo si era trovato in quella strada di merda,a cercare di capire come cazzo ci era arrivato,anche se complici quelle birre e qualche altro alcolico non era riuscito subito a raccogliere le informazioni necessarie,ora guardava quella stretta stradina che lo aveva portato lì. Con i suoi occhi verdi osservava ancora quando la strada improvvisamente era stata percorsa dallo stesso camion che aveva osservato prima,che guarda caso ora stava accostando proprio vicino a lui,in quel tratto di strada dimenticato dall’uomo e incuriosito da quel camion si era avvicinato per vedere se tante volte quel camion dovesse appartenere per caso ad un amico della band che aveva deciso di andarlo a cercare,quando si avvicinò tuttavia completamente poté scorgere solo un volto da uomo con occhiali da sole e una brutta cicatrice che deturpava parte della guancia destra che stava fermo al suo posto di guida senza degnarlo di uno sguardo ma guardando solo alla strada. Si avvicinò ancora qualche passo e si accorse di un altro uomo dalla corporatura massiccia che era occupato a fare qualcosa che Gerard non riusciva proprio a vedere,ma doveva essere un fazzoletto l’oggetto di una così grande concentrazione. Mentre pensava a cosa dovessero farci due uomini così in quel camion su quella stradina di merda, improvvisamente l’uomo che stava trafficando con il fazzoletto lo vide,assottigliò lo sguardo ed iniziò a scendere dalla macchina con quello stesso fazzoletto in mano, si avvicinò ad un Gerard ancora incuriosito e disse:-lei è signor Way,vero?- Gerard,ovviamente incuriosito da quelle due figure attese un po’ prima di rispondere –sì sono io,ma chi sei tu?- -oh,di questo non si deve preoccupare signor Way,tra qualche ora non avrà nessuna importanza,mi creda- e mentre Gerard osservava il sorriso arcigno dell’uomo non si accorse che il secondo uomo che stava sul camion era sceso e dopo aver preso il fazzoletto dalla mano del compare lo aveva avvicinato al naso di Gerard. Il ragazzo si era reso conto troppo tardi dell’assurdo odore di cloroformio presente sul fazzoletto imbevuto ed era svenuto in meno di un minuto. Dopo aver posato il suo corpo su un camion,l’uomo che aveva scambiato qualche parola con Gerard pensò che per il suo piano era necessaria la presenza di quella persona,perché con il suo primo ostaggio stava terminando la sua pazienza e non vedeva nessuna soluzione se non quella di ucciderlo. Con questi pensieri disse al secondo uomo di partire e di arrivare il più in fretta possibile in quel posto e osservando l’ostaggio passarono i dieci minuti necessari ad arrivare nella casa dove,dentro lo scantinato,tenevano un posto più separato per il loro ostaggio.

                                                                ******************

Dopo alcune ore Gerard si era ripreso dallo svenimento e adesso stava piano piano aprendo gli occhi per fare mente locale e capire perché ci fosse bisogno di lasciare una fottuta luce al neon accesa nella stanza dove una persona stava riposando e perché ci fosse un dannato rumore di gocce d’acqua che scendevano da un muro. Si tirò a sedere da un pavimento lercio e scomodo e all’improvviso ricordò tutto dell’aggressione e gli vennero le lacrime agli occhi a pensare che non sapeva nulla di quello che stava succedendo. Dal momento che si trovava a dover pensare a tutte quelle cose non si era accorto del piccolo ragazzo seduto in un angolo con lo sguardo puntato su di lui che piangeva. Lo stesso ragazzo osservava con apprensione  le reazioni del ‘nuovo arrivato’ senza poter dire o fare nulla perché sapeva che in quel momento non si voleva nessuno vicino. Appena il ragazzo dai capelli neri finì di singhiozzare il secondo ragazzo,con un tono così basso da sembrare un sussurro gli disse –è meglio se ti calmi,se sentono che fai troppo rumore poi ti portano dall’altra parte della cantina e fidati che non è affatto piacevole essere picchiati con le mani legate dietro a una sedia senza poter dire niente- Gerard fissò a lungo gli angoli della stanza ma non riuscì lo stesso ad individuare la persona che aveva parlato,così pensò fosse solo la sua paura e la sua fottuta passione per gli Horror ad averlo catapultato lì a sentire delle voci,così ricominciò a piangere,certo che prima o poi sarebbe successo qualcosa,tipo Batman che lo portava via da quel luogo,ma andava bene anche quell’addormentato di suo fratello Mickey. Dall’altra parte della stanza il ragazzo di nome Frank fissava intenerito le lacrime del nuovo ragazzo e decise di avvicinarsi,riuscendo a fatica a gattonare verso di lui visto che le botte precedenti non gli permettevano bene di camminare. Quando arrivò finalmente all'angolo del ragazzo che piangeva piano inizi ad accostarsi a lui,attento a non occupare i suoi spazi,e iniziò ad osservarlo con la luce al neon che da quell'angolatura aiutava parecchio. Osservò che il ragazzo aveva un naso dritto e dei capelli neri,ma dopo questi particolari riuscì; a osservare soltanto gli occhi verdi terrorizzati per essersi accorto dell'altra persona e iniziò a chiedere a voce alta -chi sei tu e come sei arrivato qui?- Frank sospirò grave; afflitto e cominciò ad esporre -mi chiamo Frank,tutti mi chiamano Frankie,sono stato preso come te ma non so ancora cosa abbiano in mente di farci quindi non chiederlo,sono venuto vicino a te perchè ti ho visto in difficoltà e shock,scusa se mi sono intromesso,non volevo essere indelicato- e guardò in basso. Gerard stupito da tanta cura in una situazione comequella,ricollegò la voce che aveva sentito rassicurarlo prima a quella che aveva sentito poco fa e improvvisamente si sentì veramente uno stupido ad aver trattato così male l’unica persona che si era sforzata di essergli amica e buttando tutti i suoi sospetti all’aria pose la mano ad un incredulo Frank e disse- piacere di conoscerti,sono Gerard e ora troviamo un modo di trovare una fottuta soluzione per questo incidente ok?- Frank strinse la sua mano e con gli occhi che sorridevano entrambi si misero a pensare alla via più rapida per uscire di lì evitando di essere picchiati e uccisi in un angolo di quella buia cantina
  
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