Stadio Fausto Cecconi. Tutte le sedie occupate dai tifoni che fissano, con il fiato sospeso, il maxi schermo montato apposta per la semifinale Inghilterra-Italia.

Lucy era aggrappata al sedile vuoti avanti a lei e accanto, la sua amica Vittoria. Entrambe ferme, a sperare che quell'ultima palla entrasse e ci facesse passare in semifinale. I minuti sembravano essersi immobilizzati.

Lucy, puntò gli occhi quel pallino bianco che era palla. La vide calciare, alzarsi in volo ed entrare in porta. L'Italia passa in finale, contro la Germania.

Un millesimo di secondo dopo, tutti i tifosi presenti, si alzarono dalle sedie e cominciarono ad esultare come pazzi, a strillare, a sbandierare il Tricolore e a far suonare le trombette ad aria.

Le due file occupate da Lucy e i suoi amici, vennero svuotate e i compagni della ragazza, cominciarono a saltare sul posto e ad abbracciarsi con voga.

Lucy guardò l'amica, entrambe urlando. Si abbracciarono, poi Vittoria si girò alla sua sinistra, per festeggiare con il suo amico. Lucy si voltò a destra, gridando:"Siamo grandi!!!"

Marcello cominciò a saltare con lei e a prenderle le mani, alzandogliele in aria. D'un tratto però, posò le sue calde labbra su quelle della ragazza che sia arrestò.

Così come era successo, finì all'istante con gli sguardo l'uno negli occhi dell'altra. Lucy fece una risatina e, cercando di far finta che non fosse accaduto nulla, continuò ad esultare per la vittoria della Nazionale.

Dopo un pò i tifosi, all'interno dello stadio, si placarono. Sicuramente, si erano diretti chi verso le proprie macchine, chi in sella al suo motorino, a strimpellare i clacson e a sventolare le bandiere per la città.

Lucy, si era allontanata dal suo posto per andare da Gianmarco, il suo migliore amico, a festeggiare la vittoria, insieme all'amica. Quando rivolse lo sguardo verso il posto in cui, poco prima, era seduta, Marcello non c'era più. Scosse la testa e continuò a chiacchierare con i suo amici e a scambiarsi la felicità l'un l'altro.

Gianmarco prese il suo cellulare dalla tasca e, con volto stupito, disse:"Ma...Marcello mi ha chiesto il tuo numero. Mi ha mandato un messaggio..."

"Ah si? Beh...puoi anche darglielo se vuoi, non è un problema."

Gianmarco non sembrava aver capito bene la situazione, ma fece quanto detto dall'amica, e mandò il numero via sms. Subito dopo, gli arrivò la risposta di Marcello, che diceva:"Grazie! Devo parlargli un attimo."

L'amico riportò l'ultimo sms a Lucy e a Vittoria, la quale s'interrogava del motivo improvviso di chiedere il numero dell'amica.

"Ragazzi, forse la partita, gli ha smosso qualcosa dentro!"

"Si, nell'intestino! Ragazzi, io ho strippato sta sera!!" rispose ironica Lucy.

Qualche minuto dopo, arrivò una chiamata sul cellulare della ragazza. Vide lo schermo "Sconosciuto", rispose.

"Pronto?"

"We Lucy! Sono Marcello! Scusa, mi sono fatto dare il numero da Gianmarco!"

"Tranquillo, dimmi!"

"Senti...sei ancora lì dov'eravamo seduti?"

"Si, perchè?"

"...potresti venire qualche secondo qua giù? Se non ti dispiace, non voglio disturbarti!"

"Ma no tranquillo! No problem! Fatti vedere, sventola il braccio!"

"Mi vedi?"

"No....eccoti! Ora si!! Arrivo!!"

Riattaccò e disse agli amici di aspettare lì, sarebbe tornata tra qualche minuto, poi prese e si avviò verso la fine del campo.

Quattro mesi prima, Lucy era andata da Marcello a rivelargli l'interesse che provava nei suoi confronti, ma Marcello gli rispose con un:"Per ora no...non voglio farti soffrire. Ci sono passato e non voglio che tu soffra per me." Una risposta piuttosto vaga.

Da allora, Lucy, si era detto che sicuramente quest'interesse gli sarebbe passato nei giorni dopo, ma non fu così. Il sentimento aumentò, ma lei non glielo diede a vedere.

 

La ragazza, arrivò davanti a Marcello con disinvoltura e con un grande sorriso, il suo sorriso, quello che aveva sempre.

"Eccomi!! Dimmi tutto!!"

"Ehi! Scusami se ti ho fatto venire qui..."

"Ahahah! Dai, tranquillo!"

"No, è che...io volevo...volevo chiederti scusa per prima..."

Lucy non capiva.

"Per prima...per...per quello che è successo..."

"...che è successo?" forse, faceva finta di non capire.

"...il bacio...Io...non...be, scusami è che..."

"Ma dai, tranquillo! Era l'euforia del momento!" continuò a sorridere. "E' stata una bella sorpresa per tutti, sta vittoria!!"

"Si, sicuramente..."

Silenzio.

"Beh...che fai, vai via o rimani un pò a sentire musica con noi?"

"No, io credo che vado..."

"Ok, allora buona notte!"

"Ok...grazie, anche a te..."

Lucy si girò per tornare dai suoi amici, ma Marcello lo fermò chiamandola.

"C'è?" chiese, sorridendogli gentilmente.

"Ascolta...ok, ho sbagliato prima a baciarti così, ma...non è stato involontario..."

Lucy non parlò.

"Io...porca vacca, tu mi piaci, Lucy! Mi piaci davvero e...e sò che forse, quella volta...con quella risposta assurda, ti ho fatta soffrire..."

"Per niente!"

"...!"

"Non mi ha fatto soffrire, ho solo capito delle cose."

"Q...questo significa che...io...non ti piaccio più?"

"Bella domanda...uhm...sinceramente, non saprei. Da quella volta, non c'ho più pensato."

"E se io, ti facessi riflettere?"

"E come?"

"Così!"

Marcello, le prese tra le mani il viso e lo portò al suo, baciandola. 

"C'hai pensato?"

"Credo, di non avere ancora le idee chiare."

Il ragazzo sorrise e la baciò di nuovo, stringendola a sè dolcemente. 

Intanto, Gianmarco e Vittoria, se la ridevano da lontano.