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Autore: CrHacker98    25/06/2012    2 recensioni
Dave, un ragazzino come tanti, deve stare per un po' con sua nonna in una cittadina campagnola. Incontra un altro ragazzo come lui che gli fa un regalo: un carillon. Solo che quell'oggetto nasconde molte più cose di quanto sembra, ma Dave se ne accorgerà molto presto.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lies'
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Dave era appena tornato dalle vacanze. Era stato due settimane in una grandissima metropoli, un posto bellissimo dove si era svagato davvero tanto. Purtroppo però solo dopo era venuto a conoscenza della notizia: sarebbe dovuto, al ritorno, stare con sua nonna. Lui odiava quella vecchia bisbetica, con i capelli bianchi arruffati raccolti nel suo solito chignon e quegli occhi grigi vacui. Insomma, aveva 13 anni, e gli sembrava davvero un’idiozia passare ancora il tempo con quel rifiuto umano. Purtroppo però non poteva dire di no alla mamma, lei invece era molto buona con lui. Poi, secondo lei, la vecchia aveva pure un nuovo vicino: un ragazzo, come lui, più o meno della stessa età. Dio, era sicuro che avrebbe benedetto quel ragazzo.

La strada era tutta piena di buche e la macchina saltellava sulla polvere come impazzita.
Dave osservava come suo solito fuori dalla finestra, immaginando di star andando a casa con i suoi genitori, lontano da quel posto sperduto da Dio. Era tutto sudato e avrebbe dato chissà che cosa solo per farsi una doccia, era Luglio e faceva un caldo incredibile. La casetta in legno e muratura, ancora con il tetto mal messo, spuntò fuori dal paesaggio all’improvviso, seguita poi da altre file di case. Neanche un cartello per dare il benvenuto alla città.
- Dave caro, non sei contento...siamo arrivati!- gli sorrise la madre. Lui sbuffò.
- Siiii...sono contentissimo- rispose ironicamente. La macchina si bloccò di fronte al cancello. Il ragazzo insieme alla madre fece uscire dal bagagliaio la valigia. Suonarono il campanello, una, due, tre volte. Fino a che non uscì urlando la nonna. Era vestita con una veste lunga fino al polpaccio rosa. Dave ebbe un brivido d’orrore solo nel vederla, figurarsi a passarci addirittura tempo insieme. Era sicuro che appena ne avrebbe avuto l’occasione, sarebbe sgusciato via per conoscere il “vicino”.
- FI...poffo tenere il mocciofo per qualfche fettimana- rispose alla madre la vecchia con la dentiera stretta in bocca. Altro orrore, se lo sarebbe sognato la notte. Mentre le due donne parlavano entrò in casa con la valigia senza farsi vedere. Si ricordava ancora dove fosse la “sua “ camera, quella che un tempo era stata di suo padre. Salì le scale in legno pericolanti e si avviò per il corridoio. Spalancò la porta in legno con uno scricchiolio sinistro. Era come l’aveva lasciata l’estate precedente: un letto a destra, un tavolino sul lato opposto con i fumetti che lui aveva lasciato. Lasciò la valigia accanto al letto e poi si tolse la maglietta, restando a torso nudo. Anche così aveva un caldo incredibile, forse non era stata una buona idea entrare in camera, era come in un forno. Si rimise la T-shirt ed uscì in giardino. Fece una passeggiata ed arrivò sotto ad un albero all’ombra. Qui una leggera brezza gli scompigliò i capelli rossicci, dandogli un po’ di sollievo dall’afa.
- Ciao...- disse una voce dietro a lui. Si girò. Un ragazzino della sua età. Capelli neri con frangia, occhi verdi, sorriso malizioso, maglietta corta grigia con un teschio sopra.
- Ciao...- gli rispose stupito. Ma quando era arrivato? - Mi chiamo...Alex - gli disse il moro, con una pausa quasi come se stesse pensando su come si chiamasse.
- Io Dave... tu sei il mio vicino di cui ho sentito parlare...?- chiese sorridendo. Lui annuì.
- Già. Anche a me avevano detto del tuo arrivo. Sai, io sono l’unico ragazzo della tua età in questo isolato. Quindi l’arrivo di un altro adolescente era una notizia di prim’ordine. So che sei appena tornato da una vacanza, giusto?- spiegò Alex.
- Esatto...- Ma come faceva a sapere tutte quelle cose? Forse gliele aveva dette sua nonna, dato che era un pettegola.
- Ho un regalo, per darti il benvenuto nel quartiere. E’ solo per te- disse dandogli un pacco preso chissà da dove. Dave era sorpreso, ma con un sorriso lo accettò. - Non vedo l’ora di sapere che cos’è...- rispose contento.
- DAAAVE...- gracchiò la nonna chiamandolo. Lui sbuffò mentre Alex rise di gusto. - Tranquillo...puoi andare. Io mica scappo- disse sorridendo al rosso. Lui annuì correndo via. Il moro restò un attimo a contemplare le fronde dell’albero muoversi al vento. Macchie di sole andavano e venivano, creando mosaici sull’erba mai visti. Alex tirò un sospiro e poi guardò il ragazzino dai capelli rossi che entrava in casa, mentre la nonna gli urlava ordini a squarciagola, quasi fosse lui quello che non sentisse e non lei. Il moro sogghignò ridacchiando. - Proprio un bel regalo, Dave. Trattamelo bene, mi raccomando. Non sarai mica l’unico ad averlo. Del resto, sono o non sono un bugiardo...?- disse infine tornando indietro sui suoi passi.


Commento dell'autrice
Uh.uh. Chi sarà mai il giovane Alex? E il misterioso regalo? A voi il giudizio. 
Tipo che mi sveglio alle sei con in mente questa storia, non riesco a prendere sonno così mi metto al pc ed inizio a scrivere, cose che solo io posso fare.

P.s. Per ora è un contenuto verde, ma tra poco diventerà giallo o arancione.

   
 
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