Era un giorno freddo di Settembre, le foglie piovevano dagli alberi ingiallite e il sole giocava a nascondersi tra le nuvole del cielo. Ero più che sicura che sarebbe scoppiato un temporale. Non ci pensai due volte: iniziai a correre per raggiungere la libreria e ripararmi dal freddo. Raggiunsi lo scaffale della mia sezione preferita e iniziai a scorrere con gli occhi per leggere ogni titolo dei libri. Finalmente potevo permettermi di comprare un libro modesto.
A quei tempi avevo molti problemi economici avendo solamente sedici anni ed ero fuggita di casa. Nemmeno io so come ho fatto a sopravvivere per così tanto tempo pur avendo sedici anni, so solo che ero infuriata e per fortuna una cara donna anziana mi offrì ospitalità trovandomi perfino un lavoro modesto. Passati dei mesi accumulai molti soldi che mi permisero di abbondare la donna e di essere indipendente. Vivevo in un piccolo appartamento, una specie di monolocale. Non c’era molto posto, non possedevo soprammobili di alcun genere né mobili. L’unica cosa che tenevo in quel misero posto erano molti libri che erano sistemati in un caos sotto il letto.
I soldi non bastavano mai…
Trovai finalmente un libro che potevo permettermi, in edizione economica. Era formato da una costola piccola, pochissime pagine e soprattutto il carattere della scrittura era grande. Era in alto e non riuscivo a prenderlo, chiedevo ad alcune persone che passavano davanti al mio scaffale di aiutarmi ma nessuno si fece avanti. “Ora che ho i soldi per un libro nessuno vuole aiutarmi a prenderlo” pensai. Feci vari tentativi tra cui saltare come un’idiota davanti a tutti senza risultato. Il paese nel quale mi ero rifugiata era molto riservato. Ognuno faceva i fatti suoi e nessuno disturbava nessuno, nel vero senso della parola. Pensavo sempre che fosse una città addormentata dove non regnava la criminalità ma dominava il silenzio assoluto. All’inizio per una nuova persona viaggiare per le strade di Forest lo troverebbe inquietante, abituato alla confusione della città, ma con il tempo, come successe a me, si sarebbe abituato velocemente.
Cercai ancora una volta di prendere quel libro e giurai che se non sarei riuscita nuovamente a recuperarlo sarei ritornata l’indomani per nuovi tentativi.
“Tieni.” Una mano si allungò per lo scaffale estraendo il libro da me scelto. Il ragazzo me lo porse. “Tieni. Davvero vuoi spendere dei soldi per un libro del genere? Se posso definirlo LIBRO..”
“E’ l’unico libro che posso permettermi con quello che guadagno” dissi freddamente.
“Scegline uno e aggiungo io dei soldi per te, almeno spendi dei soldi per un libro piacevole da leggere, vieni te ne consiglio alcuni” continuò il ragazzo. “No non mi piace essere in debito con le persone” “Non serve che tu me li restituisca, prendila come un regalo.” Insisté il ragazzo. Restammo in libreria per due o tre ore, forse anche di più. Quando decisi il libro lui tirò fuori i soldi e li mise nella mia tasca del giubbotto verde militare. “Scusa ora devo proprio scappare, ciao.” Il ragazzo corse via, non mi diede nemmeno il tempo di salutarlo, non so chi sia, il suo nome… so solo che mi ha prestato dei soldi e che abbiamo una passione in comune. Pagai il libro e mi avviai a piedi per raggiungere casa.
Arrivata a destinazione, ormai tarda sera, mi cambiai e mi ricoprì di vari strati di coperte di lana addormentandomi al pensiero di quel ragazzo con gli occhi color nocciola, pensando che, forse, lo avrei rivisto solamente in uno dei miei sogni.