Iniziamo
con le dediche!
Vorrei
dedicar e questo capitolo
alle mie cuginette Maria Laura e Maria Francesca, che oggi compiono un
anno (Siete
tutta la mia vita angeli miei ! <3).
E
poi vorrei dedicarlo anche a lily976
e alessa7perchè hanno recensito ogni capitolo. Grazie
<3.
E
dato che oggi è il 25 giugno
vorrei dedicare il capitolo anche al re del pop Michael Jackson
perché precisamente
3 anni fa è morto lasciando un vuoto incolmabile nella
storia della musica. L
.
Ho
finito con le dediche. Godetevi
il capitolo
Il
volo della civetta bianca
Capitolo 6
Trovare
l’assassino
***
Quel giorno
Rachele andò a casa a piedi, aveva bisogno di un
po’ di tempo da sola per
pensare. Lo schema era stato d’aiuto ma non aveva risolto la
situazione; aveva
appena scoperto che non conosceva gran parte della vita della sua
migliore
amica
Come si fa a
risolvere tutto questo?
“Trovando
l’assassino” pensò
Infatti
proprio mentre camminava aveva realizzato che per mettersi
l’anima in pace
doveva scoprire chi aveva ucciso Daria. Sua madre aveva chiamato
moltissime
volte la madre dell’amica, ma quella diceva sempre che la
polizia non era
riuscita ancora a scoprire niente. Adesso toccava a lei. Oramai non si
poteva
fare più niente per il suo rapporto con Daria, non poteva
certo tornare
indietro nel tempo per essere più presente nella sua vita.
Ma se c’era una cosa
che poteva fare era quella di aiutare la famiglia di Daria e Massimo e
poteva
farlo solo scoprendo l’assassino.
Si
ritrovò
velocemente alla porta della sua casa, questa era socchiusa,
evidentemente sua
madre era appena arrivata a casa.
<<
Mamma?
>> la chiamò Rachele
<<
Sono
in cucina >>
La figlia
andò nel posto indicato e si sedette sul tavolo.
Appoggiò lo zaino su una sedia
e guardò la madre mentre cucinava il pranzo.
<<
Mamma
ti devo parlare >>
Veronica si
girò, guardò la faccia triste della figlia e si
sedette su una sedia.
<<
Cos’è
successo? >> chiese
Rachele la
guardò negli occhi << Tu che cosa faresti se
scoprissi che qualcuno che
amavi, che amavi molto, aveva una vita segreta? >>
<<
Cercherei
di scoprire il più possibile sulla sua vita segreta
>> rispose Veronica
con naturalezza.
<<
E
perché? Era una vita dove non c’eri
>> esclamò Rachele guardandola
stranita
<<
Se
amavi veramente quella persona ti interesserà anche quella
parte della sua vita
dove non sei presente >> ormai Veronica l’aveva
capito che si parlava di
Daria, ma voleva aspettare ancora un po’ per dirlo alla
figlia. Questa era
rimasta un po’ delusa dalla risposta della madre,
perché se ci pensava
veramente quella parte di Daria non le interessava, anzi voleva del
tutto
dimenticarla o perfino distruggerla. Tutte le cose che
l’amica le aveva
nascosto erano la prova che loro due non si conoscevano bene come
credevano.
Ma Rachele
voleva dimostrare il contrario.
“Ti
voglio
tanto bene Daria. Te lo dimostrerò”
pensò la ragazza prima di andarsene in camera
sua.
Lasciando la
madre con molte preoccupazioni per la figlia.
***
Per
l’incontro con Massimo la ragazza aveva optato per un
semplice jeans e una
camicetta rossa. Aveva ricevuto un messaggio da lui dove diceva che
sarebbe
passato a prenderla alle sette e mezza.
Rachele
guardò il display del suo cellulare che segnava le sette in
punto. Poi guardò
la sua cartella lasciata sulla
scrivania
della sua stanza e si ricordò di aver messo il diario
proprio lì. Era già
truccata e aveva anche sistemato i capelli in una treccia laterale,
quindi
pensò di leggere qualche pagina nella mezz’ora che
le rimaneva.
Si mise sul
letto e prese il diario con molta cautela, aveva la strana paura che
quell’oggetto potesse da un momento all’altro.
Quel diario
era l’unica occasione che aveva per farsi perdonare da Daria,
l’unico modo per
“comunicare” con lei. Per questo aveva paura.
Rachele
notò
che non c’erano cuoricino o disegni del genere, ma solo
scritte e date; pensò a
quale pagina avrebbe potuto leggere per prima, ma poi decise di leggere
dall’inizio.
25
Febbraio 2012
Caro
diario,
mi
sei stato regalato da almeno un mese, ma non ho mai
sentito il bisogno di scriverti fino ad oggi. Ammetto che
però quello che provo
adesso non è proprio un “bisogno”, la
verità è che voglio scrivere quello che
è
successo per non perderlo. Mi sembra ancora un sogno!
Il
fatto è questo:
Non
sono stata ammessa alla scuola Holden, è la scuola
fondata da Alessandro Baricco, il mio scrittore preferito dopo
J.K.Rowling. Però
per esprimere meglio
la mia collera devo tornare indietro di qualche mese: precisamente il
25
ottobre la mia professoressa di italiano mi ha parlato un po’
di questa scuola
e quindi appena sono tornata a casa ho cercato un po’ di
informazioni sul sito.
Per me è stato amore a prima visto. Ho subito pensato che
quella scuola fosse
tutto quello che cercavo dalla vita. Pochi giorni dopo
è stato pubblicato sul sito
l’annuncio di un
corso di scrittura creativa a Napoli, per entrarci bisognava scrivere
una
storia di 3000 parole in cui si parlava della propria passione per la
scrittura. Io l’ho fatto e mi sono impegnata tantissimo. Era
una storia fatta
benissimo. Era il meglio che potessi fare.
Poi
stamattina ho ricevuto la lettera dalla scuola, non l’ho
aperta fino al pomeriggio. Ed è allora che mi è
crollato il mondo addosso. Ho
pensato che se quella storia era il meglio che potessi fare e non sono
stata
accettata vuol dire
che non sono brava a
scrivere. Vuol dire che l’unica certezza della mia vita
è svanita. Oggi ero
letteralmente nel panico e sono andata a scuola con la lettera in mano.
L’unica
cosa a cui pensavo in quel momento era che potevo buttarmi dalla
ringhiera
delle scale.
Non
sono stata stupida, sicuramente non avrei tentato il
suicidio se di negativo ci fosse stata
solo la mancata ammissione, quella è stata la goccia che ha
fatto traboccare il
vaso. Ho tantissimi problemi con la mia migliore amica e il mio
fidanzato, di
cui non voglio parlare, perché non ce la faccio
più. Devo smetterla di elencare
i problemi e iniziare a trovare delle soluzioni!
E
credo di averne già trovata una...
Se
adesso sono qui a scrivere queste righe è solo grazie ad
un ragazzo che si trovava a scuola per caso
(o destino J)
Si chiama
Alessandro e ha degli occhi verdi belli da morire. Mi ha salvato la
vita
convincendomi a non buttarmi, per farlo ha promesso di diventare il mio
migliore amico. Spero con tutto il cuore che mantenga la promessa. Ho
bisogno
di un amico.
Ho
bisogno di non sentirmi sempre così sola. L
Rachele
era sconvolta.
“Scusami
Daria” fu l’unica cosa che riuscì a
pensare.
Si
alzò per sistemare il trucco e poi nascose il diario.
Non voleva mai più vederlo quello stupido oggetto.
Massimo
arrivò qualche minuto dopo.
Il
cuore di Rachele accelerò
di 10 volte il battito appena lo vide sulla
moto. Aveva ancora il casco, ma si vedevano comunque i suoi bellissimi
occhi
azzurri. Lui scese dalla moto e le porse un casco nero identico al suo,
la
ragazza se lo mise senza problemi e poi salì sulla moto con
il cuore che le
batteva a mille. Perché aveva appena realizzato che non
poteva non abbracciarlo
per stare su quel mezzo. E’ vero che aveva deciso di non
odiarlo più, ma
stringerlo le sembrava davvero troppo.
Massimo
fece un sorriso malizioso.
<<
Tieniti
forte. Io vado molto veloce >>
Rachele
seguì il consiglio e nella sua mente non faceva
che pensare: “Sa leggere il pensiero?”
Rimasero
senza parlare per alcuni minuti, Rachele si
godeva il panorama cercando di non pensare a quanto avesse paura della
velocità
della moto.
<<
Dove andiamo? >> chiese alla fine
<<
Al mare >> rispose lui con naturalezza.
La
ragazza avrebbe voluto tempestarlo di domande sul perché
avesse scelto proprio quel luogo. Ma rimase zitta.
Arrivarono
a destinazione qualche minuto dopo, Massimo
parcheggiò vicino a un lido chiamato
“L’aragosta”e mise nel cruscotto del
motorino i due caschi.
Poi
si incamminarono per il lungomare.
<<
Perché mi hai portato proprio qui? >>
chiese lei rompendo il silenzio
<<
Perché è qui che ho portato Daria la prima volta
che siamo usciti >> riespose Massimo <<
Rachele tu puoi capirmi,
lei mi manca tantissimo. Non so più che devo fare
>> singhiozzò << Pensavo
che tutto questo... dolore sarebbe diminuito col tempo >>
Lui
si sedette su una panchina e affondò il viso nelle
mani.
Rachele
si sedette vicino a lui e iniziò a parlare
guardando il vuoto << Il dolore viene adesso,Massimo.
Quando devi
iniziare una vita senza di lei, quando l’unica cosa che
riesci a vedere è la
sua assenza. I primi giorni non si soffre veramente perché
ancora non si è
elaborato il lutto >> lei gli tolse le mani degli occhi
costringendolo a
guardarla << E’ da adesso che soffrirai
più che mai... >> gli
strinse le mani
I
due si guardarono, entrambi con gli occhi gonfissimi.
<<
... ma io ti aiuterò a superare tutto questo.
>>
La
ragazza gli regalò un piccolo sorriso per
tranquillizzarlo e lui l’abbracciò
<<
Grazie Rachel >> le sussurrò mentre la
stringeva
<<
Figurati Max >> disse lei prima di
lasciarsi andare a quel bellissimo abbraccio.
Angolo
della civetta :D
Scusaaaaaaaaaatemi
se il capitolo è
troppo corto L.
Non ho mai avuto un capitolo così breve. Spero di farmi
perdonare con il prossimo perché si prevede un bel colpo di
scena che vi farà
capire chi sarà l’assassino(anche se poi che ne
sarà un altro che vi farà di
nuovo cambiare idea)
COMUNICAZIONE
DI SERVIZIO: Ho creato
una pagina!
Ho
creato una pagina dedicata alla
storia, così posso farvi vedere le foto e i link delle
canzoni (sto dicendo
troppo!),
Ecco
il link --à
http://www.facebook.com/IlVoloDellaCivettaBianca.
Ho
messo i capitoli in un album
E...per
chi ha già visto l’album, se
vi state chiedendo se il tizio della foto 4 è Darren Criss,
Bhe....AVETE
RAGIONE xD
E’
a lui che mi sono ispirata per il
personaggio di Alex. :3
So
che avevo promesso di dirvi come mi
è venuta in mente la storia, però vorrei dirvelo
nel prossimo capitolo. Spero
che possiate perdonarmi anche per questo J.
Buon’estate
a tutti!
E
per favore Recensite! xD