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Autore: xbijoux    25/06/2012    0 recensioni
Guardavo i suoi enormi occhi color nocciola,il sorriso appena accennato sul viso ancora da bambino impaurito,i capelli castani scompigliati sul viso che gli ricadevano dolcemente davanti gli occhi. Il suono della voce,le sue mani sulla mia schiena. Tutto mi portava a lui,mi faceva venire i brividi solo con un 'ciao',mi faceva impazzire. Non era come tutti gli altri,era diverso. Non andava raccontando favole in giro,era fottutamente speciale. Non mi sarei mai permessa di averlo lasciato andare via ora che mi apparteneva.
“Tutto ha una fine,tu sei la mia.” Mi disse con una dolcezza incredibile,accarezzandomi il viso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Che cos'altro è l'amore,se non una pazzia molto discreta,
un'amarezza che soffoca
e una dolcezza che fa bene?”
William Shakespeare, Romeo e Giulietta.


Se c'era una cosa che non sopportavo proprio era il giudicare dalle apparenze senza sapere la storia di una persona. Volevo conoscere nuova gente,sbandata,ribelle,buona,innocente,tossico-dipendenti,fumatori,tutti i tipi di persone più squallide o no esistenti all'universo. Semplicemente avevo bisogno di sentirmi apprezzata,di sentirmi “amata”. Era da troppo tempo che quella sensazione non s'impossessava di me e per far si che questo sarebbe accaduto avevo bisogno di un'amica abbastanza popolare e figa che mi presentasse a qualcuno ed io ne conoscevo una che faceva proprio al caso mio.
-          Chiara,dai calmati.
-          Ma che calmati. Ricordati che non stanno ad aspettare a noi e poi dovresti ringraziarmi,ti sto facendo un enorme piacere.
-           Si,ok,hai ragione ma rallenta. Ah,e grazie.
Girai l'angolo e mi guardai attorno,disorientata. Non ero mai stata in quel posto,ne avevo sentito parlare più e più volte ma non aveva una buona nomina,anzi,era considerato un luogo per drogati. Non era male,c'era uno spazio verde,alcuni muretti ai lati e delle panchine sfasciate dove comunque potevi poggiare il culo.
Due ragazzi stavano seduti intenti a fare non so cosa,con il viso basso. E' come se stessero in una fase di torpore,erano talmente concentrati che non s'erano accorti della nostra presenza nonostante io e la mia amica portassimo i tacchi. Chiara schioccò più volte le dita ma loro sembravano non sentire così gli si mise davanti a gambe conserte sbattendo le scarpe a terra con aria nervosa.
-          Oh,ciao Chiara.
-          Finalmente ti sei accorto che sono arrivata,eh.
-          Esatto.
-          Potresti mostrare un minimo d'interessamento.
-          Siamo occupati,non vedi?
-          Non me ne fotte un cazzo,a maggior ragione non sono invisibile.
-          Vuoi un euro?
-          Lascia stare,con voi non ci si può parlare.
La riccia sbuffò e si sedette accanto al moro,che,da come mi aveva spiegato,si chiamava Niccolò. Feci due passi verso di loro e osservai la scena con aria curiosa. Drum? Si,stavano costruendo delle sigarette. Non avevo mai visto una cosa simile. Il ragazzo castano con i capelli alla bieber alzò lo sguardo verso di me puntandomi con i suoi occhioni color nocciola. Rimasi ipnotizzata dal suo sguardo finchè non mi rivolse un sorriso e istintivamente ricambiai,senza un vero motivo.
-          Sei nuova?
-          Vedendola sotto questo punto di vista,si,direi di si.
Chiara s'intromise e squadrò prima lui e poi me.
-          Cesare lei e' Anastasia.
Il ragazzo tornò a fissarmi con aria curiosa e si alzò per stringermi la mano.
-          Cesare.
-          Anastasia.
-          Sei amica sua?
-          Se sono qua evidentemente si.
-          Oh,grande.
-          Già.
Ci guardammo per un istante negli occhi. Il ragazzo infilò una mano nei jeans e ne estrasse un pacchetto di sigarette Winston blu. Lo allungò verso di me.
-          No,grazie.
-          Non fumi?
-          No.
-          Allora devi essere proprio una santarellina,mh.
-          E chi te lo dice?
-          Di solito funziona così.
-          Non mi conosci.
-          Ah,si? Beh,allora dimostramelo.
Risi e lo guardai con un'aria di sfida,m'avvicinai e gli sussurrai una cosa all'orecchio. Il ragazzo si morse le labbra ridendo.
-          Ragazzi,noi andiamo.
-          Dove?
-          La porto a fare un giro.
-          Tornate?
-          Non penso.
Cesare mi strinse per il polso e mi tirò in direzione del suo motorino,facendomi segno di salire. Mi strinse il casco sotto il viso e montò sopra il veicolo,sfrecciando veloce verso la strada di casa sua.
  
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