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Autore: irelaw    10/01/2007    4 recensioni
Una ragazza e il suo passato... un momento, un attimo, un secondo... immortalato per sempre in una pagina di testo...
Genere: Generale, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta su un banco, guardando fuori dalla finestra, la sua mente vagava sulle vette dell’Himalaya, in un centro commerciale mentre comprava vestiti, a Napoli in una pizzeria

The died

Seduta su un banco, guardando fuori dalla finestra, la sua mente vagava sulle vette dell’Himalaya, in un centro commerciale mentre comprava vestiti, a Napoli in una pizzeria. Sentì una voce, sembrava provenire da un luogo così lontano, si svegliò dal suo torpore e si girò verso l’amica che la chiamava. Ma che cavolo voleva?!? Giunse presto la risposta al suo quesito. “Mi dai i compiti per domani?” chiese sfacciatamente l’altra. I compiti?!? Quella tipa la stava distraendo per una cosa così insignificante come i COMPITI?!? Maneggia alle papere! Si alzò di malavoglia e prese i libri dallo zaino, porgendoli a quella svampita. Si risedette sullo stesso banco di prima e ricominciò a vagare per il mondo, lasciandosi alle spalle tutte le preoccupazioni. Dopo circa un’ora di completa inerzia, finalmente suonò la campanella della fine delle lezioni, non un gran cambiamento per Elisa: a casa sua non c’era nessuno e lei non aveva voglia di mangiare. Si sarebbe semplicemente sdraiata sul letto, avrebbe fumato una sigaretta e poi sarebbe entrata nel suo solito stato di semi-incoscienza. Vagava ancora nei suoi pensieri, quando attraversando la strada una macchina la investiva, facendola volare di molti metri. Ricadde in maniera scomposta sull’asfalto: una gamba piegata in una posa innaturale, la bocca spalancata in un muto urlo di dolore, gli occhi tristi di chi vuole ancora vivere e le braccia avvinghiate al corpo, cercando di lenire il dolore che in quel momento provava. Alcune macchine sbandarono per evitarla, senza capire l’inutilità di quel gesto. Chi l’aveva investita era fuggito, una donna, forse un insegnante, aveva chiamato un’ambulanza, ma la ragazza arrivò già morta in ospedale. Le infermiere cercarono inutilmente i suoi genitori: erano partiti per le Hawaii disinteressandosi completamente della figlia.

Dopo la notizia del suo decesso, qualche compagno si rattristò per lei, o perlomeno finse piuttosto bene. Dopo neanche qualche settimana tutti se ne scordarono, lei, l’isolata utile solo per farsi passare i compiti d’italiano, unica cosa in cui si poteva dire fosse veramente brava. Certo, i genitori, al ritorno dal loro viaggio, la piansero, ma soprattutto si erano tolti un peso. Bruciarono ciò che lei aveva scritto, cercavano di cancellarla dalla loro mente, volevano ricominciare una nuova vita, senza un impiccio creatosi tra loro troppo presto.

Così il ricordo di quel piccolo genio si perse nel vento, mentre il suo corpo veniva sepolto sei metri sotto terra, con una dedica terribilmente ipocrita sulla lapide. Questo il destino già scritto di una giovane scrittrice.

Questa storia l’avevo già pubblicata con un altro account, ma ho deciso di ripubblicarla!

Grazie a chi ha letto! E mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!

  
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