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Autore: _Branwen_    25/06/2012    20 recensioni
Pinocchio ed il caro Grillo Parlante -ossia le mie voci narranti preferite (specialmente il Grillo) per far satira- sono tornati!
Qui Pinocchio, fanwriter in erba, confessa alla sua Coscienza cosa voglia dire per lui scrivere, ma soprattutto come secondo lui ci si dovrebbe comportare in veste di recensori.
Spero possa piacervi e divertirvi, grazie per l'attenzione.
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il Grillo Parlante insegna...'
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Decalogo del buon recensore.


  1. Essere sempre sincero con lo scrittore: una recensione falsa non vale nulla, perché non è costruttiva.

  1. Leggere con cura e non fermarsi alla trama in senso scialbo.

  2. Stare attenti ad ortografia e grammatica (è il mio pallino).

  1. Non cercare sempre la "scena rossa": uno scritto può essere bello anche senza eccedere, perché lo scrittore trascrive emozioni e non 'porcherie' che non pensa o concepisce nel suo stile o nella trama, dato che non tutti hanno lo stesso modo di scrivere cose ed avvenimenti. Non si tratta di pornografia a tutti i costi, accidenti!

  2. Esprimere un parere. Recensire non è un obbligo, ma un piacere. Se si legge un capitolo, si trovano cinque minuti per un commento, magari breve, ma sentito. Ciò migliora l'umore dello scrittore che si sente apprezzato e spronato a dar il meglio di sé e continuare a scrivere.

  1. Recensire sì, ma con garbo: occorre dare cura e veridicità a ciò che si dice, in quanto portando esempi ci si rende conto di errori e tutto. Per uno scrittore è importante sapere che non è mai arrivato, ma se gli si dice che fa schifo, non è il massimo delle aspirazioni e dei sogni.

  2. Al di là del fatto che spesso si recensisce un amico, proprio perché amico, dovrebbe valere ancor di più la regola 1 in quanto è imprescindibile essere veritieri con gli amici.

  1. Non scrivere nella recensione "se ti va passa da me": è pur vero che si tratta in fin dei conti di un "do ut des", ma il fatto di passare o meno da un autore che vi ha recensito, resta sempre alla compiacenza ed alla coscienza della persona in questione.

  2. Ricordare che tutto ciò che viene detto all'autore contribuisce alla formazione dello stesso, a livello amatoriale o meno, perciò siate quanto più precisi e puntuali nel commentare. Una critica è dunque ottimale allo scopo, purché ben motivata.

  3. Fondamentale: non ritenersi giudici con la pretesa di essere divinità della scrittura: siamo umani e scriviamo per passione, a buon intenditore...”

La nostra vicenda si svolge qui, nella modesta casa di un falegname, un tal Geppetto, il quale ora in bottega si adopra a portare la sua giornata a casa.

Al contrario, propriamente nel soggiorno della suddetta casa adiacente il piccolo sopracitato esercizio, abbiamo un bambino, coi calzoni corti ed un farfallino azzurro, che siede penzoloni su una grande sedia, intento a mordicchiare il suo lapis, rimirando il lavoro che ha appena annotato, ovverosia quelle righe di sopra, sul suo taccuino, e chissà perché o per come, tutto gli sembra particolarmente pertinente e non si capacita del fatto che l'abbia scritto davvero lui.

Sul grande tavolo, a far compagnia al piccino, vi sono un gatto intento a giocare con la scatola del dizionario ed una leggiadra pesciolina nella boccia che osserva attenta il fare maldestro del gatto che vorrebbe forse sfogliare il sommo libro della cultura italiana.

Il bimbo sente sulla sua spalla sinistra una presenza a lui familiare: non si tratta di altri che della sua “Coscienza”, che mai ha abbandonato il compito di vegliarlo e guidarlo anche se la magia di essere un bambino vero abbia funzionato.

Il piccolo esserino verde, con molto garbo che gli è proprio, si rivolge al bambino con un tono che solo lui ed il caro babbino possono usare con lui.

:- Pinocchio caro, cosa hai scritto qui? Ma conosci l'esatto significato delle parole che hai adoperato qui, tra queste righe?

:- Sì, caro grillino, ho preso il vocabolario apposta, sai? Mi hanno aiutato persino Figaro e Cléo nella stesura di queste regole.- al che, il gattino pestifero ed il placido pesciolino nella boccia, nel sentirsi chiamati in causa, mostrano il loro assenso.

:- Bene, ne sono contento, posso dire innanzitutto che è ben scritto, ma mi piacerebbe sapere il motivo per cui hai scritto questo, non vorrai andare a chiedere un manifesto, uno di quelli colorati di Stromboli Mangiafuoco?

:- Ma no, Grillo, no, anche se mi piacerebbe molto, sai, mi sono avvicinato al mondo delle fanfiction, come tu ben sai, però...- e qui il bambino si interrompe, temendo forse la reazione della sua coscienza in forma d'insetto.

:- Suvvia, forza e coraggio, figliolo, non ti mangio mica, ascolterò il tuo sfogo e ti consiglierò per quanto posso, come sempre.

:- Ti ringrazio tanto...allora...mi hanno detto che alle volte un lettore, per quanto se la possa cavare nello scrivere, si sente molto demoralizzato se non viene apprezzato in qualche modo e...

:- E come tale tu ti riferisci a quella bella iniziativa cui tu hai aderito, dico bene?- il caro grillo prosegue la frase non terminata dal fanciullo.

:- Beh, sì, hai capito benissimo, come sempre e voglio impegnarmi a essere un commentatore di storie migliore.- e le sue parole sono sottolineate da un deciso assenso di capo.

:- Correggiti, si dice recensore.- appunta saggiamente il Grillo.

:- Recensore...lo cerco sul dizionario, Grillo.- e nel sentir dire ciò, il piccolo amico cerca di far capire a Figaro per mezzo del suo ombrello che il vocabolario serve, ma non per giocare e non a lui- Recensore: due significati. Uno: “In filologia, chi fa la recensione di un testo per una edizione critica”* e due: “Chi scrive una recensione o delle recensioni per una rivista o per un giornale: r. benevolo,severo; sarei lieto che il mio libro trovasse un r. competente.”*. Oh, Grillo, sapevi che questa parola ha due forme di femminile?

:- No, io conoscevo solo “recensitrice”, ma non “recensora”, è una bella novità! Comunque, quella “r” puntata è un modo per abbreviare “recensore”, quando si legge, si legge per esteso.

:- Buono a sapersi, questo non lo sapevo.

:- Ora lo sai, ma devi ancora spiegarmi perché vuoi diventare un bravo recensore.

:-È molto semplice: voglio migliorare come scrivo, sai? Mi piace molto scrivere, e soprattutto leggere, ormai non sono più un somaro e chissà, magari potrei raccontare le tue storie in alcuni libri. “Le avventure del prode Grillo”, che ne pensi?- al sentire del titolo, gli occhi del Grillo s'illuminano ed il petto gli si riempie d'orgoglio, pur arrossendo.

:- Io? Prode? In un libro? Mi lusinga assai la cosa...- ed il volto del Grillo muta in un acceso porpora.

:- Ebbene, ecco...io voglio migliorare, ma anche io devo contribuire ad aiutare gli altri. Non per un ritorno di favore, ma perché se ci siamo iscritti su un sito, vuol dire che ci accomuna una passione e per merito di questa si conosce tanto, si incentiva la fantasia, si fanno amicizie, si cresce... E io voglio crescere e fare lo scrittore, è un sogno forse irrealizzabile, ma ci proverò.

Mai così fiero fu il caro Grillo del suo Pinocchio ed altrettanto si può dire di Geppetto che ha udito il breve monologo del ragazzo, e carezzandogli chi il capo, chi posandosi sulla sua mano destra, i due “papà” esclamano ad una sola voce:

E noi ti daremo tutto il sostegno possibile e tu dallo anche agli altri scrittori che coltivano il tuo stesso sogno”...


* Nota: la definizione della parola recensore è tratta dal Vocabolario Treccani on-line. (http://www.treccani.it/vocabolario/recensore/)

L'angolo di Layla.

Salve a tutti, come va? Questa malsana idea che mi è frullata in testa ispirandomi all'iniziativa "Fatevi sentire, recensite!" promossa da Erika e dall'amministrazione.

Personalmente, io ho partecipato e l'ho trovata una splendida idea, magari da ripetere, perché no, ma parlando poi con persone che hanno visto del marcio anche in questo e si sono profusi a tutto spiano su cosa voglia dire per loro recensire, allora poi ho voluto scrivere anche io cosa voglia dire lo stesso verbo per me, in quella sorta di decalogo personale che seguo diciamo da quando mi sono iscritta.

Per me recensire vuol dire esprimere un parere critico e quanto più obiettivo su ciò che si legge, indipendentemente se piaciuto o meno, al di là se lo scrittore è nostro amico o meno; per me leggere è la cosa che forse so fare meglio, ho iniziato ad un anno a leggere spedita -così come racconta la mamma- e da lì mi sono emozionata spesso per mezzo di belle parole per iscritto ed anche su questo sito, lo riconosco e sono molto felice di essere qui in questa grande famiglia, non come "scrittrice" in primis, ma come lettrice.

Cosa dire più? Questa volta non è il Grillo che giudica, ma Pinocchio, che forse rappresenta noi tutti scrittori, che scriviamo per passione e magari anche per un sogno che si vuol vedere realizzato.

Ora vi saluto e ringrazio anticipatamente chi leggerà commentando od in modo silente questo scritto, siete sempre gentilissimi, la vostra

Layla_Morrigan_Aspasia.
   
 
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