Era davanti ai miei occhi, ancora una volta mi aveva salvato la vita, ancora una volta aveva scelto me.
I suoi occhi brillavano, il suo corpo composto, i muscoli tesi, anche se distratti dall’immane dolore che provava. Il sangue continuava a sgorgare dalla ferita che si trovava nella parte inferiore dell’addome. Il colpo infertogli lo aveva immobilizzato e aveva immobilizzato anche il suo respiro.
Lo sentivo, sentivo che stava andando via e questa volta non sarebbe tornato.
Non potevo lasciarlo morire così, non dopo quello che aveva fatto per me e per Stefan, non potevo lasciarlo solo in quel momento, così pregai Stefan di andare e lasciarmi sola con lui, non volevo più dare spiegazioni a nessuno, non ora che perdevo la persona forse, più importante della mia vita.
Mi avvicinai a lui, mi sedetti a terra e molto lentamente lo attirai a me.
Lo tenevo stretto tra le mie braccia, poi lo sentì deglutire, ed ebbi paura, sorrise, ed era un sorriso amaro:
-         Tutto questo l’ho già vissuto. Che sia la volta buona? – fece un mezzo sorriso.
Aveva capito che ero agitata, dovevo essere io a calmarlo e invece era lui.
-          A meno che non esistano miracoli anche per noi vampiri, questo è il mio capolinea. Più di una volta ti ho detto cosa provo. E non mi va di ripeterlo ancora una volta. Ma mi sono reso conto che in tutti questi anni non ti ho mai detto grazie. Quindi grazie di avermi reso anche se per pochi secondi un uomo migliore.
Non sapevo cosa dire o meglio lo sapevo, ma ormai era troppo tardi.
Mentre ero assorta nelle mie emozioni, Damon esalava l'ultimo respiro con il sapore ancora in bocca di quelle parole. Era lì, tra le mie braccia, esanime.
Non potevo crederci. Appoggiai la testa sulla sua spalla e le lacrime iniziarono a bagnarli la pelle. Più piangevo e più lo stringevo.
Poi lo sentii tossire, lo guardai e il suo sguardo era un misto di gioia e confusione … era vivo.
-         Ehi mi fai male. - Mi disse.
Ero stupita, non sapevo cosa poteva esser successo, senza pensarci mi buttai tra le sue braccia e lo strinsi più forte che potevo.
Mi sembrava diverso, come se fosse diventato umano, aveva sempre gli stessi bellissimi lineamenti, ma per la prima volta mi sembrarono veri, come se non appartenessero ad un dio, ma ad un mortale.
-  Elena?
-  Si?
-  Sono umano.
 
 
 
Da quel giorno sono passati quasi sei anni, e come sei anni fa, non mi pento delle scelte che ho fatto, perché mi hanno portata fin qui.
Dopo quell’episodio chiesi un po’ di tempo per pensare, così ebbi il coraggio di vedere quello che era sempre stato lì, il mio cuore apparteneva a Damon.
Ricordo ancora la sua reazione, credo che la ricorderò per sempre, era stupito, non se l’aspettava, ma non potevo stare con Stefan se era un altro che volevo, non era giusto né per Stefan, né per Damon.
Nonostante tutto la mia vita non è proprio tranquillissima, continuiamo a scontrarci con demoni e vampiri.
Anche se, adesso Damon è umano ha conservato alcuni dei suoi poteri come la forza, e io ho sviluppato i miei.
Lo amo, perché la vita insieme a lui è facile, anche se il mondo che ci circonda è difficile.
Lo amo, perché fa di tutto per proteggermi ,anche se sa che me la so cavare benissimo da sola.
Lo amo, perché nonostante tutto non mi fa rinunciare al mio futuro, permettendomi di frequentare l’università.
Lo amo, perché ora sono mamma e lui è papà di una bellissima bambina, che ha i suoi occhi e i miei capelli. Lo amo, perché quando li vedo giocare insieme, rivedo quel bambino, che Damon non è mai stato.
Lo amo perché non si scusa di essere così com’è, di essere Damon Salvatore.