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Autore: WhiteLight Girl    25/06/2012    2 recensioni
Non era mai stata una gran cuoca, e certo un dolce complicato come quello non sarebbe stato proprio perfetto, fatto dalle sue mani. Ma sembrava che a nessuno importasse, perché quando avevano tirato a sorte ed a lei era capitato il compito di cucinare, nessuno aveva replicato.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama | Coppie: Hirokazu Shiota/Kazu, Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COM’E’ CHE SI DICE?
Inutile piangere sul latte versato…


Ruki mescolava con attenzione le uova e lo zucchero, versando talvolta un cucchiaio di farina nell’impasto.
Era tanto concentrata che una piccola ruga le si stava formando sulla fronte, mentre stava ben attenta a non sporcare il ripiano ed il pavimento.
Non era mai stata una gran cuoca, e certo un dolce complicato come quello non sarebbe stato proprio perfetto, fatto dalle sue mani. Ma sembrava che a nessuno importasse, perché quando avevano tirato a sorte ed a lei era capitato il compito di cucinare, nessuno aveva replicato.
Ed ora si ritrovava sola in cucina mentre qualcun altro era l’incaricato per le decorazioni, chi della musica e così via.
Ancora non era convinta della scelta, però. La festa sarebbe andata bene anche se il suo dolce al cioccolato fosse stato disgustoso?
Sperava davvero di si…
Sbirciò il foglio su cui la nonna le aveva appuntato la ricetta, per controllare l’ingrediente successivo.
Poggiò la scodella per recuperare dal fondo dello scaffale all’angolo la confezione di cacao in polvere.
Si sporse verso il pacco sollevandosi in punta di piedi; negli ultimi sette anni era cresciuta, ma non di così tanto.
Certo, era più alta di Juri, ma a quanto pare non abbastanza per raggiungere lo scaffale in alto. A che serviva uno scaffale a cui nessuno poteva arrivare?
Alla fine riuscì ad incastrarlo leggermente con la punta di due dita ed a trascinarlo lentamente vero di sé.
Non sentì la presenza alle sue spalle fino a che non lo sentì parlare.
«Mi serve del nastro adesivo per queste decorazioni» esclamò Hirokazu gioviale.
Ruki sussultò, lasciò andare la scatola di cacao e se la vide cadere addosso. Essendo aperta, l’intero contenuto le si rovesciò sulle spalle e nella scollatura della canotta bianca.
Strinse i pugni e grugnì, voltandosi. Intanto Hirokazu indietreggiò preoccupato, urtando il cartone del latte, che si riversò a terra.
«Kazu!» esclamò lei inviperita.
«Volevo solo il nastro adesivo!» si giustificò lui. «Dai, è inutile piangere sul latte versato»
Ruki aprì un cassetto, afferrò il rotolo di nastro adesivo e lo lanciò con forza, colpendo Hirokazu dritto in mezzo agli occhi. «Ed ora fuori di qui!» ordinò.
Ed appena il ragazzo se ne fu andato afferrò uno strofinaccio e si chinò a pulire il pavimento, continuando a ripetere insulti e maledizioni tra se.
«Inutile piangere sul latte versato. Tzè. Ora mi verrà a dire anche inutile piangere sul cacao in polvere versato»
Si alzò di botto, sentendo dei passi alle sue spalle.
«Che è successo qui, una guerra?»
Ruki agì d’istinto, voltandosi e centrandolo con un colpo di karate ben assestato, prima di rendersi conto che non era Hirokazu tornato a disturbarla.
Ryou incassò il colpo in pieno stomaco, mollando la presa del cellulare che aveva in mano e piegandosi in due dal dolore. «Bel colpo» gemette stringendosi la pancia dolorante.
Ruki si drizzò e coprì la bocca con le mani «Scusami! Mi dispiace!»
Il ragazzo scosse la testa «Grazie al cielo non avevi le scarpe, anche se fa male anche così» si guardò attorno preoccupato «Dov’è il mio telefono?»
Ruki seguì il suo sguardo, ed insieme si voltarono verso la scodella colma d’impasto.
Il telefono di Ryou stava lentamente affondando come il Titanic. Il ragazzo lo afferrò e lo sollevò, lasciando che gocciolasse nel contenitore «Hai ucciso il mio cellulare!» esclamò, fissandola serio.
Ruki incassò la testa nelle spalle «Mi dispiace» mormorò colpevole.
«Hai ucciso il mio cellulare!» ripeté lui.
«Io non so come farmi perdonare! Ti prego, scusami!» borbottò ancora Ruki.
«Era il mio cellulare!» ribadì Ryou strappandole di mano lo strofinaccio e tentando di ripulire l’oggetto alla bell’e meglio.
«Mi dispiace!» gemette Ruki «Mi farò perdonare! Chiedimi qualsiasi cosa, farò tutto quello che vuoi»
L’affermazione di Ruki ci mise un po’ a raggiungere il suo cervello, ma quando lo fece la situazione non sembrava più tanto grave. Ryou lasciò cadere il cellulare nel lavandino e si voltò a fissarla divertito «Oh, bè; è inutile piangere sul cellulare versato nell’impasto per torte. Hai impegni per sabato sera?»
   
 
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