Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: KayeJ    25/06/2012    4 recensioni
Alzarsi tardi. Scuotere la testa sentendosi stonati, in un letto sfatto, in una camera disordinata.
Sorridi Questo è il tuo mondo Lavi.
[LavixKanda]
[TykixAllen]
N.B: Imposto il rating come arancione, ma è molto probabile che con l'aumentare dei capitoli passi a rosso!
Genere: Comico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Miranda Lotto, Rabi/Lavi, Tyki Mikk, Un po' tutti, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda, Tyki/Allen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tyki bussò come una furia alla porta di Lavi, mentre un « É aperto! » urlato con veemenza dall’altra parte della casa lo raggiungeva.
Aprì la porta e la richiuse con forza, buttando le scarpe da qualche parte lì attorno e attraversando a passo di carica il minuscolo soggiorno per arrivare alla porta socchiusa della camera di Lavi.
A quanto pare doveva appena essere uscito dalla doccia, dato che rovistava nei cassetti mostrando al portoghese la fantasia delle sue mutande a piccole righe rosse e nere.
«Oh, Tyki! Tutto a posto? – chiese vedendolo leggermente sconvolto, mentre si infilava una maglietta rossa.- Mi sembri piuttosto alterato.» proseguì, sorridendo ignaro di quello che stava pensando il moro.
“Chissà se anche Allen ha quelle mutande…”
Però forse un’idea Lavi se l’era fatta, dal momento che lo guardava in posti decisamente “privati” con uno sguardo molto, troppo concentrato.
« Neh… Tyki…» indietreggiò verso il letto mettendo le mani davanti a sé e sorridendo come se dovesse calmare una pantera affamata.
Tyki lo fissò con occhi ardenti. Lo prese per il polso e lo buttò sul letto, bloccandolo poi con il proprio corpo.
Lavi lo guardava con occhi sbarrati.
«Tyki…» tentò nuovamente di distrarlo, mentre cercava di divincolarsi. Se era un gioco non gli piaceva, per niente.
«Sta zitto.» sibilò l’altro, per poi baciarlo possessivamente.
«Nnnmppphhh!» fece Lavi, letteralmente assaltato alle labbra dal moro, e non solo.
Le mani di Tyki erano andate ad alzargli la maglietta che si era appena messo, per percorrere bramosamente il suo petto e i suoi fianchi.
Il portoghese scese a mordergli il collo, con una forza che andava al di là della passione: sembrava quasi che volesse punirlo.
Lavi ne approfittò per sbloccare la situazione. Tyki non era più il suo tipo da un bel po’ ormai.
«E mollami!» urlò Lavi, rosso in volto, facendo leva sul suo petto e scostandolo da sé per quanto riusciva.
«Ma che ti prende?!» chiese, ancora sconvolto, guardando Tyki negli occhi, mentre questo si spostava da lui, per sedersi in fondo al letto.
«Prima… -iniziò passandosi una mano fra i capelli e cercando nelle tasche dei pantaloni le sigarette- mi hai interrotto in un momento piuttosto delicato.» disse l’amico tranquillo, accendendosi una sigaretta, quasi non fosse successo nulla.
«Ovvero?» chiese Lavi scettico, alzandosi e andando ad aprire la finestra per far uscire il fumo.
«Ero al parco con il mio Shōnen...»
«Con chi scusa?» lo interruppe il rosso facendo tanto d’occhi, mentre saltellava da una parte all’altra della stanza mettendosi un paio di jeans.
«Allen. Il ragazzo albino, ti ricordi?»
«Ah, quello dell’altra sera?» lo guardò malizioso Lavi. Ora era tutto troppo facile da immaginare.
«Sì, quello. Insomma, eravamo al parco e stavamo avendo una conversazione piuttosto interessante –per inciso, ha un culo fantastico-…» sottolineò Tyki con un gesto della mano come a voler indicare l’assolutezza della sua affermazione. Lavi rise sedendosi anche lui sul letto e cominciando a rovistare lì attorno fra le lenzuola.
Tyki gli allungò il pacchetto delle sigarette e poi continuò: «Dicevo… me lo stavo lavorando per bene, quando tu, e ripeto, TU, mi hai interrotto per dirmi di venire qui.»
Lavi si accese la sigaretta, completamente noncurante dell’amico. Aspirò con tranquillità, per poi buttare fuori il fumo con tutta la calma del mondo, completamente distratto. «Come scusa? Non ho sentito?»
«Ti ho detto che me lo stavo per scopare, e tu mi hai interrotto Lavi, capisci?!» esclamò Tyki con veemenza. Sembrava quasi che stesse per mettersi a piangere da un momento all’altro per la perdita subita.
«E quindi è per questo che quando sei entrato hai sentito l’irrefrenabile impulso di prendere il primo che avresti trovato nella stanza - in questo caso il bellissimo fondoschiena del sottoscritto- e appropriartene?» domandò Lavi apparentemente calmissimo.
«Sì!» ribattè piccato Tyki per il grandissimo affronto subito.
«Idiota!» lo rimproverò il rosso con un sonorissimo schiaffo sulla guancia «il mio fondoschiena non ti appartiene più da molto tempo, se ti ricordi!»
Uno schiaffo lo raggiunse di rimando: «Ahi! E questo per cos’è? Io non ho fatto nulla!»
«Questo –cominciò il moro, sogghignando lievemente mentre prendeva un altro tiro dalla sua ormai finita sigaretta- è per avermi interrotto con Allen e avermi di nuovo negato il tuo culo.»
Lavi sghignazzò, tenendosi la guancia. Le mani di Tyki non erano esattamente leggere, ecco.
«Per Allen posso accettarlo, ma per il mio culo no. Ormai smanio per qualcun altro.»
«E chi, di grazia, è all’altezza di prendere il mio posto?» sghignazzò a sua volta il portoghese osservando le belle dita di Lavi giocare con l’accendino.
«Yuu Kanda.» mormorò questi lanciandogli uno sguardo infuocato.
 
 
 
 
 
 


 
 
 
«Ehilà Walker!»
«Link, grazie per essere venuto!» gli sorrise Allen aprendogli la porta di casa.
Il suo sorriso si ampliò ancora di più quando vide la scatola della pasticceria con cui l’amico entrava.
«Lavori ancora in quella fantastica pasticceria in centro?»
«Sì» rispose l’amico vedendo dove puntavano gli occhi famelici dell’albino «Ma se prima di saltarmi addosso per strappare dal mio cadavere inanimato questi dolci mi fai entrare, mi faresti un favore.» lo bloccò Link alzando un sopracciglio in segno di disappunto.
«Oh, sì, scusami! Entra pure, e non fare troppo caso al disordine, se puoi.» Aveva provato a mettere un po’ in ordine, sapendo quando il biondo fosse un amante, per non dire pazzo maniaco, dell’ordine e della pulizia.
Howard Link, al secolo “l’aiuto pasticciere del signor Lvellie”, per Allen solo Link, entrò poggiando sul tavolo della cucina –l’unico ripiano visibilmente sgombro lì attorno- il suo ultimo lavoro di pasticceria: un assortimento di cupcakes, muffins, e dolcetti vari adatti per l’ora del tè. Un capolavoro da mangiare già solo con gli occhi, accompagnati ovviamente da una fetta della  cheesecake ai frutti di bosco che aveva aggiunto a quel ben di Dio.
Ad Allen si illuminarono gli occhi, mentre un sorriso di pura gioia si diffondeva sul suo volto: «Devo invitarti più spesso a casa mia a bere il tè, sì!» proseguì allegro, mentre faceva accomodare il suo ospite e preparava il tè. Da bravo autoctono, il bollitore era già sul fuoco da un po’.
«Peccato che quando tu mi inviti a bere un tè ci sia sempre qualcosa di cui devi parlarmi.» lo rimbrottò il biondino, appoggiando la sciarpa sul poggia schiena della sedia.
Allen sorrise imbarazzato, mentre appoggiava varie scatoline di latta di fronte a Link: « Che tè è più adatto a questi dolci?»
«Non cambiare discorso, e comunque un Darjeeling, oppure un Assam, per contrasto. Ma dovresti metterci del latte.»
«E Assam sia!» Allen gli diede le spalle, cominciando a riempire il bollitore.
Prendeva fiato ad ogni cucchiaino di foglie di tè, che si spandevano nell’acqua: uno per la teiera, uno per Link, uno per me…
«Allen…»
«Sì?» il ragazzo si girò, distrattamente, facendo quasi cadere un po’ delle preziose foglie sul ripiano.
Link lo guardò perplesso: non era da Allen prestare poca attenzione al cibo, di qualsiasi tipo fosse. Anche il fatto che non si fosse già avventato sui dolci disposti sul tavolo era preoccupante.
«Adesso ti siedi e mi dici cosa c’è che non va?»
L’albino si sedette davanti a lui, tormentandosi una ciocca di capelli mentre esitava a iniziare il discorso.
«Walker.»
Quando Link lo chiamava per cognome non era mai un buon segno.
«Ehm… sì…. Dunque. Io penso di essermi innamorato.»
«E quindi?» proseguì Link, spostando nel frattempo le tazze davanti a loro.
«Lui è… un bastardo!» esplose il ragazzino con un sonoro pugno sul tavolo.
Howard Link, rispettabile persona che non perdeva quasi mai –sottolineiamo quel quasi, per favore- strabuzzò gli occhi.
«Ma non avevi detto di esserti innamorato?»
«Sì!» Allen prese un cupcakes verdino, addentandolo rabbiosamente, «Ciò non toglie che lui mi abbia mollato lì come uno scemo quando io… sì, insomma…».
«Stai arrossendo Allen?» Cominciava a non capirci più nulla.
«Io?! No!»
«E allora perché ti stai coprendo le guanc...»
«Gnognhaippo’anshia!» fece l’albino nascondendo il rossore con un altro cupcakes, che andava ad unirsi a quelli già presenti nelle sue guance. Doveva trattarsi della reincarnazione di un criceto. Sì, assolutamente Allen era l’anello mancante fra l’uomo e il criceto: quelle sacche espandibili al posto delle guance ne erano certamente la prova.
«Come prego?» Link si protese ancora di più verso il ragazzo « non parlo ancora il cricetese, quindi traduci, per favore.»
Ormai il tè doveva essere pronto. Ne versò due tazze: una per sé, e uno per il ragazzo-criceto.
Allen bevve avidamente, incurante di scottarsi la lingua.
«Dicevo… il punto non è questo, ma tu devi aiutarmi Link!»
«Alt! Frena! In che cosa?» chiese sospettoso sorseggiando appena il tè, fortissimo e poco zuccherato.
«Voglio farlo morire di gelosia, voglio fargli penare una carezza, uno sguardo. Voglio che mi cada ai piedi e mi chieda di lasciar perdere qualsiasi altro uomo al di fuori di lui!»
«Allen, fai quasi paura ora…» la faccia lievemente sbigottita di Link rendeva bene l’idea di quanto fosse folle lo sguardo dell’albino.
« In poche parole ti chiedo… -fece questi sorseggiando con un nuovo aplomb tutto inglese- voglio che tu faccia finta di essere il mio ragazzo.»
Ci mancò poco che Link ci lasciasse le penne con quel sorso di tè.
«COSA?!»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Notes:
Dunque, intanto perdono per l’incredibile ritardo, ma fra la maturità, lavoro e impegni vari, concludere questo capitolo ci sembrava qualcosa di impossibile.
Ma questa sera, l’unico modo per esorcizzare questa rabbia crescente non era altro che scrivere, e quindi, in anticipo su quanto avevamo programmato vi delizieremo (si spera! ^^’ ) con il seguito delle avventure dei nostri cari amici vendicativi (almeno, per questo capitolo e i prossimi).
Enjoy it!

KayeJ.
 
Ps: l’Assam è veramente un ottimo tè, se non dovete poi andare a letto.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: KayeJ