Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: hibou    25/06/2012    2 recensioni
Vi siete mai chiesti come si sono incontrati i coniugi Brief? Io si, e questa è la mia piccola dolce versione.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
How I met Her




La porta si aprì con un lieve tintinnio. Una cameriera si voltò e lo salutò con un sorriso, invitandolo ad accomodarsi, mentre si liberava dalle tazze di caffè che occupavano il vassoio retto da una mano.

Con un sorriso cordiale si sistemò gli occhiali e si sedette in un tavolo all’angolo, quello che dava all’ampia vetrina sulla strada.
Si poggiò allo schienale della sedia e rimirò il sole cadere oltre gli alti grattacieli che dominavano la città dell’Ovest, perso nei propri pensieri
Si riscosse quando, la cameriera che lo aveva accolto, si avvicinò e lo richiamò. Allora, con calma, estrasse alcuni fogli dalla valigetta lasciata accanto la sedia e li sparpagliò sul tavolo, bofonchiando un distratto “il solito” e ringraziando educatamente la signorina, che si allontanò dopo un cenno del capo.
Afferrò una matita e se la passò tra le labbra mordicchiandola, studiando i documenti aperti davanti a lui.
Quando una tazza di caffè gli si parò davanti agli occhi, sollevò lo sguardo ed incontrò quelli cortesi della ragazza. La guardò allontanarsi e si rituffò nel proprio studio, sorseggiando la calda bevanda senza zucchero.
 
Camminava con flemma sul marciapiede, reggendo tra le labbra una sigaretta mezza consumata e immerso in misteriose elucubrazioni. Quando si ritrovò davanti alla propria meta, fissò il cartellino che segnalava l’esercizio aperto e spense la sigaretta con un sospiro nel contenitore adatto, aprendo la porta e annunciando la sua presenza. Si guardò attorno, cercando un posto isolato dove sedersi e notò il tavolo all’angolo del giorno precedente libero. Si mosse e si sedette nello stesso punto, estraendo dalla valigetta documenti e matita.
Iniziò a studiare e lavorare sugli intricati calcoli, reggendo di tanto in tanto la matita tra le labbra e accarezzandosi i baffi concentrato. Si riscosse dopo un po’, quando un risolino divertito attirò la sua attenzione. Spostò lo sguardo dai propri studi e si incentrò sulla figura della ragazza che, con occhi sorridenti e un grembiule verde, gli si poneva accanto.
Sbatté le palpebre non conoscendola, giocando con la matita come fosse una sigaretta.
“Salve!” lo salutò la ridente ragazza con voce acuta; “Le posso portare qualcosa?”
La studiò attentamente: aveva lunghi capelli ricci e biondi, elaborati in un alta acconciatura. Era giovane, probabilmente più di lui.
“Salve” la salutò cortese; poi, curioso, le si rivolse nuovamente, cambiando discorso: “dov’è l’altra cameriera?”
La ragazza rise di nuovo: “Oh, Mary” specificò,  “è il suo giorno libero. Oggi la servirò io” spiegò semplicemente.
L’uomo annuì piano e sospirò, afferrando un foglio e tornando al lavoro.
“Capisco... Può portarmi un caffè, gentilmente?” chiese.
La signorina sbarrò fugacemente gli occhi, sorpresa, e appuntò le mani sui fianchi.
“Oh no!” proruppe allegra, distraendolo nuovamente e costringendolo a guardarla confuso.
“Come scusi?”
Rise: “Non può assolutamente venire qua e ordinare solo un caffè” spiegò, piegando la testa di lato; “noi vendiamo i pasticcini più buoni della città! Deve assolutamente assaggiarne uno!” e, non attendendo risposta, si allontanò velocemente.
Rimase a fissare la sua ombra, poi, con una scrollata di spalle, si rimise all’opera.
La conclusione del suo progetto era ormai vicina; avrebbe creato un invenzione superba, in grado di rivoluzionare il mondo.
Aggrottò le sopracciglia e fece per scrivere un annotazione, ma la mina della matita non fece tempo a raggiungere la superficie del foglio che una tazza fumante di caffè fece la sua comparsa.
La ragazza lo guardò sorridente, spostando lo sguardo dalla tazza di caffè al viso dell’uomo.
Poi, incuriosita, notò i documenti sul tavolo: “Devono essere davvero molto complicati quei calcoli, a cosa sta lavorando?”
L’uomo tossicchiò, socchiuse gli occhi e sistemò gli occhiali sopra il naso.
“E’ un progetto molto importante ed intricato. Voglio inventare delle piccole capsule poco ingombranti in grado di contenere qualsiasi oggetto” spiegò nel modo più semplice possibile.
La ragazza si illuminò, soffocando una risata con il dorso di una mano: “delle capsule in grado di contenere qualsiasi oggetto?” ripeté, “E’ incredibile!” esultò ammirata.
“E come le chiamerà?” gli chiese avvicinandosi.
L’uomo si ritrasse apparentemente imbarazzato e ammise sinceramente di non saperlo ancora.
La ragazza annuì energicamente e si allontanò nuovamente, tornando poco dopo con un candido piatto tra le mani.
“Lei è davvero un genio! E per spronarla le offro questo pasticcino fatto con le mie mani” gli disse mostrandogli il generoso dolce con panna e fragole. “D’altronde, con una buona dose di zuccheri e dolcezza il cervello lavora meglio!” rise reggendosi il viso deliziata.
“Il mio nome, comunque, è Bunny” gli allungò una mano che lui, titubante, strinse con delicatezza. Aveva la pelle morbida e profumata.
“E sarei davvero felice di uscire con un bel ragazzo come te! Ripassa, mi raccomando!” ammise con vigore.
Rise con allegria e, esclamando un “Oplà!” posò sul tavolo il dolce, sotto lo sguardo curioso e attento del giovane Dottor Brief.
Spostò lo sguardo sul dolce davanti a se, fissandolo attentamente accarezzandosi il mento con una mano, ne saggiò una fetta con delicatezza.
Quando ebbe ingoiato l’ultimo morso, giunse ad una conclusione.
Era davvero il pasticcino più buono che avesse mai mangiato.









Buonasera!
Grazie per l'attenzione, alla prossima!
Un bacio,
hibou.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: hibou