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Autore: Fuuma    26/06/2012    1 recensioni
Non è nervoso. Sistema i proiettili di sale nel fucile, ascolta Sam parlare di riprendersi in mano la sua vita quando quella storia sarà finita, ma non è nervoso.
E' deluso forse, arrabbiato... magari spaventato.
E non per il demone che stanno per affrontare, ma perchè dopo quella notte Sam potrebbe lasciarlo di nuovo.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Characters: Dean Winchester, Sam Winchester
Pairing: Dean/Sam {wincest - oneside}
Raiting: PG-14
Genre: Angst
Words: 785
Note: L'ho amata. E ho amato John. E ho amato Dean e Sam e poi di nuovo Sam e Dean. E pure Meg, vah.
Ancora una volta, sono così pigra che il titolo è di nuovo preso da una quotes della puntata.
Disclaimers: I personaggi di Supernatura appartengono agli aventi diritto.
Missing moment della puntata 1x16 - Shadow.
 

«Dean, quando tutto questo sarà finito, dovrai lasciarmi andare per la mia strada.»


Incassa il colpo Dean, sentendo il dolore esplodere nel petto, dove al cuore si è aperta una ferita che puzza di egoismo e paura e debolezza e insana, crudele, involontaria rabbia.
Incassa il colpo e guarda suo fratello dargli le spalle, dopo averlo ferito a morte con le sue parole, con il suo sorriso intenerito mentre gli dice che "saranno sempre una famiglia e che farebbe qualsiasi cosa per lui" e poi è pronto a mollarlo di nuovo da solo per prendere una strada che lo porterà chissà dove lontano da lui.
«No.» mormora a denti stretti «Non questa volta.»
Le mani si allungano svelte verso il corpo di Sam, afferrandolo per le spalle, con così tanta forza che sente le ossa scricchiolare sotto la presa delle dita, spingendolo contro la parete di lato che quasi trema per il colpo. Fa male solo a sentire il rumore della sua schiena che sbatte violenta contro il muro spoglio del motel, mentre un gemito di sorpresa e di dolore sfugge dalle labbra del più giovane.
«Cazzo!» esclama Sam, cercando di liberarsi dalla presa di Dean, ma quando il busto si piega in avanti, verso di lui, suo fratello è già pronto a gettarlo di nuovo indietro, in un secondo tonfo sordo, seguito dal proprio corpo che gli si addossa e gli preme contro, togliendogli il fiato.
«E' sempre stato facile per te andartene e lasciarmi!» gli urla contro, vomitandogli addosso tanta di quella rabbia che per un attimo Sam soffoca, annaspa incapace di pensare o parlare, prima di rendersi conto che è colpa del petto di Dean che preme contro il proprio e che i loro corpo aderiscono l'uno all'altro, con una perfezione quasi maniacale.
«Perché?» gli domanda Dean.
Sam boccheggia, le braccia si sollevano a cercare quelle di Dean, ma l'altro è più veloce nello spostare le mani ai suoi polsi, imprigionandoglieli tra le dita e piantandoli contro il muro, una spanna oltre la testa, ad un'altezza a cui è sicuro di arrivare e di riuscire a mantenere la presa; poco importa che Sam sia così dannatamente alto, non perderà in un confronto fisico contro di lui. Mai.
«Perché soltanto a me deve importare così tanto? PERCHE'?!» urla di nuovo, sentendo gli occhi lucidi ed i polmoni che bruciano, mentre suo fratello lo guarda spaventato, lo guarda senza sapere cosa dire, lo guarda compatendolo e senza una maledettissima motivazione che gli spieghi perché non vuole passare la sua dannata vita insieme a lui, al suo fianco. Lo proteggerebbe, dannazione!, lo proteggerebbe sempre, da qualsiasi cosa!
Prima che suo fratello ritrovi l'uso della parola, prima che possa dire qualsiasi cosa per farlo tornare in sé, la bocca di Dean gli si avventa contro, unendosi alla sua in un bacio disperato. Lo obbliga al silenzio, divorando il respiro che mischia con il proprio e le labbra che morde a sangue, per poi passarvi sopra con la lingua, in un contatto umido, leccando ogni piccola ferita appena aperte e spingendo per pretendere accesso nella bocca calda di Sam.
Lo bacia schiacciandosi contro di lui, spingendo il bacino contro il suo in un'invadenza crudele, continuando a sbattergli i polsi contro il muro e stringendo la presa fino a lasciare sulla pelle i segni delle proprie dita, per marchiarlo come suo.
Lo bacia come se non ci fosse un domani, imponendosi con violenza sulla volontà del più piccolo, senza alcuna intenzione di lasciarlo andare.
Quando tutto questo sarà finito, dovrai lasciarmi andare.
No, invece. Non può. Non deve. Non lo farà.
Non...

«Dean? Dean, tutto ok?»

La voce di Sam ed il tono preoccupato della domanda, scivolata nell'aria a percorrere i pochi metri che li separano, lo scuotono e Dean solleva il capo, sbattendo un paio di volte le palpebre per mettere a fuoco la figura di suo fratello accanto alla porta. Il borsone pieno di armi gli pesa sulle spalle e, infilata nella cintura dei jeans, il calcio di una pistola gonfia la giacca autunnale.
«Stai bene?» chiede ancora Sam, guardandolo a lungo per cercare indizi che gli suggeriscano che suo fratello è pronto alla caccia e che quello che gli ha detto non cambierà niente tra loro. Saranno sempre una famiglia, sarà sempre suo fratello, anche in una vita diversa da quella.
Dean stringe i pugni, colpevole, leccandosi le labbra, con la sensazione della propria bocca premuta contro quella di Sam che velocemente svanisce, sciogliendosi tra le sue fantasie.
Annuisce.
«Andiamo e facciamola finita una volta per tutte.»
E, ancora una volta, ingoia frasi non dette, nascondendo ferite invisibili, pronto a fare il proprio dovere per il bene di quel che è rimasto della propria famiglia.
   
 
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