«Chi vuole ballare?» propose Leya tra le risate generali. Tutti si alzarono in piedi tranne me ed Ally.
«Siete due coglioni se non venite a ballare» sbottò Bryan.
Ally sussurrò un flebile grazie.
Non si poteva di certo definire ballare quello che i ragazzi stavano facendo. L’alcool che avevano in corpo li rendeva incapaci di compiere un solo movimento sensato. Più che ragazzi sembravano delle marionette gestite da un neonato. Io ed Ally continuavamo a guardarli ridendo. La luce del fuoco li rendeva ancora più comici, ed il tutto era meraviglioso.
«Ci pensi che non avremo mai più diciotto anni Lou?» disse Ally con un tono di malinconia.
«Già» mugugnai «non saremo mai più su questa spiaggia a bere e divertirci» continuai.
«In realtà solo loro si stanno divertendo. Noi siamo qui a guardarli»
«Potremmo divertirci anche noi in un altro modo» sorrisi sornione.
Mi guardò per qualche secondo poi mi diede dello stupido fissando i suoi piedi sporchi di sabbia.
Poggiai lo sguardo su di lei. Non sapevo se fosse la luce della luna ad illuminarla o se era stata sempre così bella. I suoi capelli che andavano dal nero al blu creavano un dolce contrasto con i suoi occhi color del mare. Le sue guance rosee che si arrossivano per ogni minima cosa, e poi le sue labbra, quelle piccole e sottili labbra che avrei voluto assaporare più di ogni altra cosa.
«Perché mi guardi?» chiese ovviamente arrossendo.
«Andiamo a fare un giro?» proposi dopo pochi secondi di silenzio.
Le presi la mano strisciando i piedi sulla sabbia bagnata.
Lei si fermò ed abbandonò la mia presa.
«Louis no, ti prego» disse abbassando di nuovo lo sguardo.
«Che c’è?» chiesi in preda al panico.
«Non possiamo Lou, ti prego» ripetè.
Poi capii «Cosa non possiamo? Smetterla di essere così orgogliosi o continuare a fare finta di niente?» chiesi retoricamente.
«Smettila per favore»
«Hai paura di far soffrire qualcuno?» continuai.
«Si, me» rispose scoppiando a piangere. Corse un po’ più avanti e si fermò, sedendosi sulla riva.
La raggiunsi e mi sedetti affianco a lei abbracciandola. Le asciugai con il polpastrello quelle poche lacrime che le avevano rigato il volto, e continuai a guardarla.
«Lou io ho paura. Ho paura che questa storia diventi monotona e che poi si rifletta contro di noi, o perlomeno contro di me» fece una pausa «Non voglio rovinare la nostra amicizia, non voglio perderti. Non voglio che tu rimanga deluso dalla nostra storia e da me. Non voglio che succeda questo»
«Ehi ehi ehi, ma io non potrei mai rimanere deluso da te ok? Guardami, non devi avere paura parchè io ci sarò sempre, sarò sempre al tuo fianco e anche se tutto dovesse finire io sarò sempre lì accanto a te, come amico, come fratello, ci sarò in qualunque momento tu abbia bisogno di me, te lo prometto» l’abbracciai. Amavo i suoi capelli che profumavano di mare.
Si staccò per guardarmi «Grazie Lou, grazie di esserci, grazie di esistere» sussurrò. I nostri sguardi s’incrociarono e posai dolcemente le mie labbra sulle sue, come sigillo alla promessa che avevo appena fatto. Restammo abbracciati a guardare la luna che si rispecchiava nel mare. La mia promessa sarebbe durata finché lei non mi avesse chiesto di cancellarla. No, sarebbe rimasta fino all’eternità racchiusa in delicate gocce d’acqua che ci avevano bagnato il viso e che erano state testimoni dell’inizio del nostro amore.

ola belle bimbe sono le due meno un quarto e siccome non ho sonno ho deciso di scrivere questa os. è corta lo so ma l'ho scritta di getto quindi perdonatemi. ovviamente siete libere di esprimere le vostre opinioni, ve ne sarei grata.
buonanotte bellissime
bacio ma. 
perdonate gli errori.