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Autore: Maggie1606    26/06/2012    1 recensioni
Mia prima (e penso ultima) ff su Kurt e Blaine. Non sono una fan della serie, ma visto che una mia amica li adora ho pensato di farle questo piccolo regalo.
-“ Kurt, guarda che qui non vendono trenini.” Disse dolcemente, sperando di ricordare al figlio la passione perduta. Kurt non si mosse. Burt sbuffò spazientito. Solo allora Kurt si voltò verso di lui sorridendo e alzando il dito indicò l’oggetto al centro delle vetrina.-
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TRENINO ROSSO O DECOLLETE’ ARGENTO?





A Ellie per il suo prossimo compleanno. Anche se conosci la prima parte, spero rimarrai piacevolmente sorpresa dalla seconda.






Kurt guardava la vetrina estasiato. Non poteva credere che esistesse qualcosa di più bello del trenino rosso tanto desiderato. Le manine paffute premevano contro il vetro, come se volessero trapassarlo. Il suo sguardo era attirato come una calamita dal nuovo oggetto dei suoi desideri.
Burt si guardò in giro, nervoso. Due donne alla sua sinistra guardavano intenerite suo figlio, completamente schiacciato sulla vetrina. La commessa del negozio invece, storceva la bocca, pensando a tutta la faticaccia che avrebbe impiegato per pulire il vetro.
Fece un passo avanti e decise un approccio diplomatico per staccarlo da lì. “ Kurt, guarda che qui non vendono trenini.” Disse dolcemente, sperando di ricordare al figlio la passione perduta. Kurt non si mosse. Burt sbuffò spazientito. Solo allora Kurt si voltò verso di lui sorridendo e alzando il dito indicò l’oggetto al centro delle vetrina. Le décolleté argentate tacco dodici, brillavano invitanti, colpite dai raggi del sole. “Voglio quelle. Non il trenino.”
Una strana sensazione allo stomaco lo irrigidì.
“Con quelle non puoi giocare.” Disse lui, guardandole. “E poi costano un po’ troppo” Aggiunse, pensando ai trenta dollari che si era portato dietro. Il cartellino vicino alle scarpe indicava invece ben centoventi dollari. Kurt mise il broncio e si voltò di nuovo verso la vetrina. “Magari le compriamo per la mamma, eh? Che ne dici?” Kurt inclinò leggermente la testa “Ma le voglio io” Burt si spazientì. “Non fanno per te.” Disse forse un po’ troppo bruscamente. “Ma…” “No”
Dichiarò secco, impedendo al bambino di replicare. Se ne pentì immediatamente. Gli occhi di Kurt si riempirono di lacrime e cominciò a singhiozzare.
Burt lo prese velocemente in braccio e si allontanò dai possibili sguardi indagatori della strada. Entrò veloce nel negozio di giocattoli a sinistra della vetrina incriminata. Aveva pensato di far sgranchire le gambe al figlio parcheggiando poco lontano e raggiungendo a piedi il negozio. Era stata una pessima idea.
Appena entrato però, Kurt smise di singhiozzare e si guardò intorno, riconoscendo il negozio. Burt sospirò di sollievo e prese al volo la confezione del trenino rosso tanto agognato fino a qualche minuto prima. Pagò velocemente e poi mise davanti agli occhi del figlio il nuovo gioco per distrarlo.
Raggiunsero la macchina senza altri incidenti e Kurt recuperò un piccolo, timido sorriso. Tornati a casa Burt aiutò il figlio ad assemblare le rotaie. Sedutosi sulla sua poltrona preferita guardò il figlio che si mise a imitare il fischio del treno, con scarsi risultati.
Si disse di aver fatto un ottimo lavoro.
La tempesta era passata.

*

Un turbine di capelli rosso fuoco lo travolsero.
La sua nipotina Elinor era seduta sulle sue ginocchia.
“Elinor! Quante volte ti ho detto di non saltare addosso al nonno?” Disse Kurt davanti alla troppa foga della sua bambina. Ma guardando quegli occhi di smeraldo non riuscì a non ammorbidire il tono. “Chiedi almeno scusa.” Disse sorridendo. La bambina tranquillizzata acconsentì volentieri “Scusa.”
Anche Burt non poteva resistere alla dolcezza della sua piccola. E ogni volta che si sentiva chiamare nonno o che la guardava si sentiva scaldare il cuore. “A cosa stavi pensando nonno?” Chiese lei.
“A quando era piccolo il tuo papà.” Rispose lui. Kurt lo guardò interrogandolo con lo sguardo. “Era grande come me?” Continuò la bambina, curiosa. “No, più piccolo. Stava giocando proprio con questo trenino.”
Kurt guardò l’orologio al suo polso e si mosse nervoso sul divano. Erano già le otto di sera. “Sei sicuro che non disturbiamo?” La bambina aveva spalancato la bocca per porre un’altra domanda, ma era stata battuta sul tempo dal padre. Burt sbuffò “Te l’ho già detto mille volte. Potete venire anche alle due di notte. Basta che mi portate Elinor” Aggiunse sorridendo. La bambina sorrise di rimando e anche Kurt si tranquillizzò.
“ Te l’ho già detto piccola che sei bellissima?” “Noo, nonno.” Disse lei “Da grande farai girare la testa a un sacco di ragazzi” Affermò Burt, sicuro. “O a un sacco di ragazze” Aggiunse Kurt, pronto. Burt borbottò qualcosa di intellegibile, mentre Elinor scendeva dalle sue ginocchia per correre vicino alle rotaie sul pavimento.
Il campanello trillò.
Kurt si alzò veloce per andare ad aprire seguito da Elinor.
“Blaine.” “Papà.” Sulla porta c’era il marito di Kurt con i capelli ricci scompigliati.
Era stata dura convincerlo ad abbandonare il gel, ma sua figlia adorava scompigliargli i capelli, ricci come i suoi, e lui alla fine aveva ceduto.
Blaine prese in braccio Elinor e baciò Kurt. Un bacio decisamente lungo. Burt si schiarì la gola e i due sposini tornarono alla realtà.
“Mi domando come facciate a prendervi cura di Elinor, se rimanete così appiccicati.” Borbottò Burt. Blaine rise. Sapeva che il suocero capiva quanto lui e Kurt amassero la loro bambina di sette anni.
Elinor tese le mani verso la testa del padre e gli scompigliò i capelli, per poi dargli un bacino. Burt scoppiava di gioia. Suo figlio era felice ed aveva un marito fantastico e avevano deciso di adottare una bambina bellissima.
“Vi conviene sbrigarvi! Qui si raffredda tutto!” Disse sua moglie dalla cucina.
Burt si alzò dalla poltrona e cenò insieme alle persone che amava di più al mondo.

°°*°°

Ok, questa è la mia prima ff quindi per favore siate clementi. Qualsiasi recensione è comunque gradita.
  
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