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Autore: Bethan__    26/06/2012    4 recensioni
“Parlami di lei”, mormora stancamente lasciandosi ricadere sul cuscino.
Haymitch si avvicina al letto barcollando leggermente, le dita strette saldamente attorno alla bottiglia mezza vuota di whisky.
“E’ una stronza. E tu sei innamorato di lei.”
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haymitch Abernathy, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coming home.




Si affonda con forza le unghie nel polpaccio sinistro, cercando di mantenere il respiro regolare.
Gli occhi sono serrati, se i suoi denti non liberano il labbro inferiore entro qualche secondo anche quello comincerà a sanguinare.
I medici gli sono sono intorno, pronti come sempre, ma lui non lo vuole un sedativo.
Vuole imparare a riprendere il controllo della sua mente e per farlo deve restare sveglio.
Le cinghie di contenimento, tre per braccio, gli fanno male ma non tenta di liberarsi come invece faceva all’inizio: il dolore lo aiuta a mantenere lucidità.
In realtà l’unica cosa che vuole è tornarsene a Capitol City, dove gli hanno insegnato che tutte le cose orribili che ha per la testa corrispondono alla verità.
Però Haymitch non fa che ripetergli che ormai il Distretto 13 è la sua vera casa e che deve collaborare se non vuole che lo rinchiudano in una stanza con le pareti imbottite.
Un medico gli si avvicina con l’ennesima flebo tra le mani ma lui sospira, scuotendo la testa.
“Sto bene. Ce la faccio.”

I'm coming home, 
I'm coming home. 
Tell the world I'm coming home. 
Let the rain wash away all the pain of yesterday.


E’ sempre stato troppo debole, troppo buono, ma Capitol City lo ha cambiato.
Gli piace credere di essere diventato più forte, finalmente abbastanza da uccidere Katniss.
Ma non fanno che ripeterglielo: non è quella la cosa giusta da fare, non è quella la sua vera personalità.
Gli dicono che sta sbagliando ma anche a Capitol City non avevano fatto altro che ripetergli quanto numerosi fossero i suoi errori.
Non sa a chi credere, non sa cosa fare.

I know my kingdom awaits and they've forgiven my mistakes. 
I'm coming home, I'm coming home. 
Tell the world I'm coming.

Vuole soltanto sentirsi sè stesso, e l’essere costretto ad un letto e quotidianamente imbottito di medicinali non aiuta.
Si sentirà forte davvero solo quando riuscirà a controllare il suo corpo e la sua mente, ma anche solo essere in grado di provarci e fare progressi lo fa sentire meglio.
Sa solo che ha bisogno di rivedere Katniss e parlare con lei, da quando si è ricordato del pane bruciato.
Della pioggia.
Di come sua madre lo aveva picchiato.

Back where I belong, 
I've never felt so strong, 
Feeling like there's nothing that I can't try.
To appreciate the sun you gotta know what rain is.

“Parlami di lei”, mormora stancamente lasciandosi ricadere sul cuscino.
Haymitch si avvicina al letto barcollando leggermente, le dita strette saldamente attorno alla bottiglia mezza vuota di whisky.
“E’ una stronza. E tu sei innamorato di lei”, esala sedendosi sul bordo del letto.
Peeta socchiude leggermente gli occhi, cercando di scacciare dalla mente l’immagine di uno spaventoso ibrido che dilania la sua famiglia.
Un’immagine che ultimamente popola spesso i suoi sogni.
“Perché?”.
“Perché sei un idiota.”
 
I can't sleep cause I don't like the shit I dream about, 
Hey, dear Lord, please help me get the demons out 
And then help me get my genius out; 
And get back to what I had.

Haymitch non gli piace, ma dubita che la colpa sia effettivamente di Capitol City.
“Comunque l’hai scioccata parecchio. Quando hai cercato di farla fuori, intendo”, continuò lui prendendo un altro sorso di whisky.
“Mi dispiace”, si costringe a rispondere il ragazzo.
“Ah, risparmiatelo, non sono così stupido. Ad ogni modo, sarebbe fantastico se tu rimettessi in modo il cervello nel modo giusto, Katniss ha bisogno della tua smielatezza per portare a termine questa dannata storia.”
La ribellione, certo.
Quindi lui rallenta le cose?
Lo considera tanto importante?
“Voglio parlare con lei”, dice, ed è sincero.
Haymitch si alza, reggendosi ad uno dei medici e facendolo quasi cadere.
“D’accordo. Ma non toccarla o ti faccio iniettare nel braccio il doppio di quello che ti hanno dato per farti restare svenuto tre giorni.”

I know my kingdom awaits and they've forgiven my mistakes. 
I'm coming home, I'm coming home, 
Tell the world I'm coming home.

Peeta lo guarda uscire dalla stanza, senza rispondere.
Non le metterà di nuovo le mani addosso, promette a sé stesso.
E’ abbastanza forte.
Chiude gli occhi, stanco.
Cerca di ignorare i medici che gli fasciano il polpaccio che si è ferito nel tentativo di calmarsi, e si concentra su ciò che vede mentre scivola lentamente verso uno stato di dormiveglia.

Una bambina con due trecce che canta.
Un canto capace di zittire tutti gli uccelli che qualche secondo prima, ne era sicuro, cinguettavano irrefrenabili nascosti tra i rami degli alberi che si intrevedono da una finestra.




  
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