Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Mizar19    26/06/2012    5 recensioni
[...] Katie attese pazientemente che Claudia giungesse di fronte a lei, passo dopo passo, un piede di fronte all’altro, solo una piccola esitazione lungo una crepa delle mattonelle poi la ragazza riprese a muoversi. Katie l’avrebbe aspettata per anni. [...]
Una casa in cima alla collina, le ciliegie sul retro e due ragazze che si sono tanto a lungo cercate prima di riuscire a trovarsi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per qualcuno sarà una banale schifezza one-shot, per qualcun altro avrà mille significati.

 
*


Alla mia metà della ciliegia, la cosa più bella che mi sarebbe potuta capitare.
 
 

È tanto che aspetti?





Sulla sommità della morbida collina sorgeva una piccola casa pitturata di bianco, senza cancelli né recinzioni, che osservava il paesino a pochi chilometri di distanza con i suoi occhi forniti di persiane in legno. Era un ordinario borgo di campagna, un agglomerato di case di mattoni, la torre del campanile che svettava sopra i tetti. La casa si trovava in una posizione privilegiata, ed era diversa ma non meno bella.
Katie osservava il sorgere del sole dalla terrazza al secondo piano, appoggiata alla ringhiera pitturata. Non faceva freddo, non faceva caldo, l’aria era semplicemente immobile come la camicia da notte punteggiata da fiori giallo canarino che si appoggiava alle sue cosce. L’alba offriva sempre uno spettacolo speciale se la si osservava da quella postazione. Stava proprio pensando di chiamare Claudia, non sopportava più di godere di quell’alba da sola, quando udì i suoi passi tranquilli sulla scala a chiocciola in ferro battuto; si voltò in tempo per vederle mettere piede sulla terrazza.
«Buongiorno»
«Buongiorno a te», mormorò Claudia, avvicinandosi. Aveva sollevato sui capelli la maschera da notte: solitamente la indossava quando i primi raggi del sole la costringevano a svegliarsi quelle mattine in cui scordavano di chiudere le persiane.
Katie attese pazientemente che Claudia giungesse di fronte a lei, passo dopo passo, un piede di fronte all’altro, solo una piccola esitazione lungo una crepa delle mattonelle poi la ragazza riprese a muoversi. Katie l’avrebbe aspettata per anni.
E finalmente eccola, ai suoi occhi quasi nuda, con i capelli spettinati – distinse chiaramente una forcina incastrata al fondo di una ciocca dorata – e i grandi occhi azzurri nei quali si specchiava l’alba.
«Hai cambiato idea?»
«Sì, ho deciso di alzarmi presto… volevo stare con te», aggiunse dopo un momento di esitazione, per poi aprirsi in un dolce sorriso.
Katie allungò una mano e la chiuse delicatamente attorno al suo polso, avvicinandola a sé senza fretta, nessun movimento brusco. Poi la baciò.
Strette l’una all’altra accanto alla ringhiera, testimoni dell’inizio di un nuovo giorno, si baciarono a lungo. Probabilmente sarebbero rimaste lì fino all’alba seguente.
«È tanto che aspetti?», domandò Claudia senza separarsi troppo da Katie.
«Un po’ ma non importa, perché ora sei qua e posso baciarti finché mi avrai consumato le labbra», scherzò.
Claudia sospirò lanciando un’occhiata appena timorosa all’alba.
«Oggi sarà una bellissima giornata, te lo prometto», disse Katie entusiasta. «Andiamo a raccogliere le ciliegie e poi ne facciamo indigestione».
La ragazza rise entusiasta, poi si fece seria: «Però ti togli questa camicia da notte!»
«Cos’ha che non va?»
«È gialla», le fece notare cortesemente Claudia, nonostante le sopracciglia avessero assunto un cipiglio decisamente disgustato. Katie sospirò, senza però riuscire a trattenere un sorriso divertito.
«Provvederò ad indossare qualcosa di tuo gradimento», disse Katie esasperando un tono formale.
«No, lascia stare. Sei bellissima così», chiuse la discussione Claudia baciandola ancora, e ancora.
Scesero la scala a chiocciola tenendosi per mano, la presa salda e sicura, e mentre oltrepassavano l’architrave litico della porta d’ingresso all’edificio principale si strinsero, le braccia dell’una attorno alla vita dell’altra.
L’interno della casa era accogliente e rilassante, il mobilio aveva un design morbido ma vivace. Ciò che colpiva maggiormente erano i colori brillanti, ma perfettamente armoniosi nell’insieme. Chiunque entrasse nella loro casa non poteva fare a meno di rimanere entusiasta, tutti concordavano sul fatto che trasmettesse una sensazione di familiarità, e stabilità. Per quanto riguardava Claudia e Katie, loro adoravano l’abitazione: non vi vivevano da molto tempo, appena qualche mese, ma già era speciale, già era tutto.
«Vado a cambiarmi».
«Perché?»
«Beh, raccogliere le ciliegie in camicia da notte non mi pare…»
Claudia la interruppe prontamente: «Tanto chi potrebbe vederci? Andiamo a raccogliere quelle sugli alberi dietro casa».
«Quelle dietro casa, ovvio», mormorò dolcemente Katie.
«Le nostre ciliegie», sottolineò Claudia. «Dove nessun altro può portarcele via…»
Katie sorrise, poi la baciò lentamente assaporando ad ogni movimento le morbide labbra della compagna.
«Credi che glielo permetterei?», disse quando si separarono.
Claudia non rispose, si limitò a storcere il naso in una buffa smorfia. Le afferrò la mano e senza pensarci due volte la trascinò dietro la loro casa bianca dalla posizione privilegiata, senza cancello né recinzione. Nessuno si sarebbe avvicinato comunque.
 
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Mizar19