“A ridere c’è il rischio di apparire sciocchi, a piangere c’è il rischio di essere chiamati sentimentali. Ad esporre le vostre idee e i vostri sogni c’è il rischio d’essere chiamati ingenui. Ad amare c’è il rischio di non essere corrisposti. Ma bisogna correre i rischi, perché il rischio più grande nella vita è quello di non rischiare nulla.”

Era fatta così, lo sapeva.
Non c’era mai nessuno di abbastanza interessante, abbastanza carino, abbastanza sensibile, abbastanza magico. 
C’erano miliardi di coppie che le roteavano attorno, e a loro bastava così poco per essere stupidamente felici. 
Ma lei non si accontentava, lei voleva di più. 
Lei fuggiva dall’amore perchè aveva paura che non fosse mai abbastanza. 
Perchè non c’era stato mai nessuno che per lei fosse abbastanza. 
Per gli altri era così semplice innamorarsi. Si prendevano cotte stupide e si guardavano negli occhi come pesci lessi, rimanevano lì a baciarsi per ore e sembrava che il mondo attorno a loro sparisse completamente. 
Le mancava tremendamente posare le sue labbra su quelle di qualcun altro. Le mancava la morbidezza di una bocca estranea sulla sua, la barba ispida sul collo e le mani sapienti sui suoi fianchi. Avrebbe così tanto voluto innamorarsi. Le sarebbe bastato così poco.
No, non è vero, non le sarebbe affatto bastato poco. 
Lei voleva l’Amore, non l’amore. 
Lei voleva sfilarsi i collant lentamente poggiando una gamba sulla sedia di legno, mentre lui la mangiava con lo sguardo dal lettone. Lei voleva qualcuno che si mettesse il cappello al contrario e fingesse di dormire per poterla guardare di nascosto. Lei voleva che qualcuno la volesse in modo così cattivo e terribile da sentir mozzare il fiato quand’erano lontani. Lei voleva non solo corpi incastrati, ma anche menti che potessero cavalcare perfettamente all’unisono. Voleva qualcuno che la capisse, che la ascoltasse, che la abbracciasse senza motivo. 
Perchè lei non lo avrebbe ammesso mai a nessuno, ma aveva un tremendo bisogno di abbracci. 
Aveva buoni sconto per abbracci arretrati da mesi. E aveva un conto in sospeso con la felicità. 
Aveva un credito illimitato con la vita, aveva da rinfacciare al mondo tutte le buone azioni che gli aveva fatto. Aveva ancora le mani tese verso gli altri, quando il suo sguardo si velava di tristezza e il cuore le si affollava di ombre. Ancora una volta.
Salve sono Isabella Marie Swan è questa sono io in poche parole.
Un’adolescente presa dai vari problemi, sono un’adolescente nella media, né troppo alta né troppo bassa, pancia piatta, gambe senza un filo di cellulite, occhi azzurri, mora e appena mollata dal suo ragazzo.
Mi piace leggere e ascoltare musica, è a scuola sono un genio.
Ho una bellissima famiglia, ma come tutte le altre non è perfetta. Anche noi abbiamo i nostri litigi, i nostri piccoli malintesi, ma alla fine siamo sempre uniti.
Mia madre è una stilista famosa, ma rimane una mamma normale, niente di “fuori dal comune” , ci vado abbastanza d’accordo a parte che continua a stressarmi perché pensa di non essere una buona madre solo perché è costretta ad andare fuori città per qualche giorno.
Mio padre è il capo della polizia, il nostro rapporto è nella norma.
Resto parecchio da sola nel fine settimana a causa dei loro rispettivi lavori, ma mi va bene così.
 
Vi direte, ma cosa c’è di sbagliato nella tua vita?
Il mio ragazzo mi ha lasciato, ho solo quindici anni,il bambino che porto in grembo è suo ma .. Potrebbe andare peggio.
 


Spazio autrice:
Che ne dite? Vi ho incuriosite? .. Spero di si , fatemi sapere con una recensione. Grazie ;DD