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Autore: rosie__posie    26/06/2012    7 recensioni
John avrebbe indugiato sui polsi, che aveva spesso sognato di afferrare per spingere il moro detective contro il muro e bloccarlo con il proprio corpo voglioso.
Oppure, perché no, sul colletto, lasciando piccoli e teneri baci alternati a morsi lussuriosi su quel collo lungo e snello, levigato come porcellana, che considerava eccitante ai limiti della legalità.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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John aveva sempre adorato il modo in cui le camice cadevano impeccabilmente indosso a Sherlock. Aveva sempre ritenuto che tutti i sarti di Londra avrebbero dovuto anelare con impazienza ad annoverare il suo eccentrico coinquilino tra i propri clienti. Pensava anche che, chi tra loro poteva vantarsi di avere questo privilegio non fosse per altro totalmente consapevole che si trattasse proprio di questo, un privilegio.
Per John sarebbe stato un onore concesso direttamente dalla più Suprema delle Autorità tra Cielo e Terra poter sfiorare con le proprie mani il busto, le spalle larghe e la magnifica schiena di Sherlock. Utilizzare metro, forbici e spilli per prendere le misure di quel corpo perfetto, magari per confezionargli una fresca e vivace camicia azzurra in pregiato tessuto Sea Island. 
John avrebbe indugiato sui polsi, che aveva spesso sognato di afferrare per spingere il moro detective contro il muro e bloccarlo con il proprio corpo voglioso.
Oppure, perché no, sul colletto, lasciando piccoli e teneri baci alternati a morsi lussuriosi su quel collo lungo e snello, levigato come porcellana, che considerava eccitante ai limiti della legalità.
Un giorno, dopo che il tempo aveva iniziato a mitigare un poco il dolore che si era infiltrato non richiesto in profondità nelle sue ossa, John aveva preso una forbice, aperto l'armadio di Sherlock e tirato fuori tutte le sue camicie, ancora perfettamente stirate, appoggiandole ordinatamente una a una sul pavimento. Poi, si era seduto per terra accanto a esse ed era rimasto a osservarle per un po’.
Le aveva accarezzate per diversi minuti, prima con lo sguardo poi con le mani. La camicia azzurra, la camicia bianca, quella viola... Oh, quell'elegante camicia viola, la sua preferita... Quanti filmini porno si era girato nella sua testa al pensiero di Sherlock con indosso - o senza...- quella camicia!
Alla fine, aveva impugnato le forbici e  aveva ritagliato da ciascuna di esse un piccolo triangolino alla base di una delle due cuciture laterali. Quindi, aveva raccolto ciascun triangolino colorato e li aveva riposti tutti in una vecchia scatola di legno. Una bella scatola decorata anni prima a mano da sua madre quando era ancora un bambino. Non l'aveva mai usata, ancora.
-Un giorno troverai il modo di utilizzarla al meglio. Chi lo sa, magari potrai sfruttarla per custodire i ricordi più belli della tua vita...
E quel giorno alla fine era arrivato. Gli ultimi strascichi della vita che fu. Avrebbe di nuovo aperto quella scatola quando avrebbe voluto avere accanto a sé ancora un po’ di Sherlock, sentirsi avvolgere dal suo profumo, coccolare dal suo ricordo.
Lacrime silenziose iniziarono a rigargli il viso, mentre chiudeva la sua personale scatola del dolore.


Nota dell'autrice: scritta per il Summer Fest e per Claudia con amore <3
   
 
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