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Autore: CloAfrodite    27/06/2012    1 recensioni
è iniziato tutto con un sogno .. ed io che sono una romanticona, ho pensato bene di ricamarci su ^.^ La storia ha come protagonista una giovane donna alle prese con un principe .. il Principe Harry (si si, lo so, la gente normale sogna William, io sogno Harry) ! Spero vi piaccia!! Buona Lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, Movieverse, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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2. Casa dolce casa
Tornai a casa esausta “i primi giorni di università sono i più difficili” ripensai alla telefonata di mamma, avevo una gran voglia di tornarmene a casa, in Italia. Londra, si, è bella, ma casa è sempre casa.

Però non potevo.

Non potevo tornare a casa e dare alla gente la soddisfazione di aver fallito ancora.

Inutile quel divano era davvero scomodo. Guardai quelle mura ancora spoglie. Forse avrei dovuto appendere qualche immagine sulle pareti troppo bianche.

Per fortuna avevo trovato questa casetta. Non era molto grande, ma infondo andava bene così.

Terzo piano senza ascensore. Per questo costava così poco.

Però in compenso era già arredata. La porta di legno scuro dava nel soggiorno/cucina. Ad essere sincera scelsi questa casa per la cucina. Era bianca e color miele,  ad isola con una grande finestra sul lato. Era così luminosa che avevo già acconsentito senza vedere le altre stanze.

 Il divano al centro della grande stanza era viola classico e piccolo. Sulla parete di fronte la cucina e il divano, c’era un mobile in legno con vari scomparti ancora liberi e una televisione a schermo piatto al centro.  Alla fine del mobile e dopo un vaso etnico vuoto si trovava un piccolo corridoio con tre porte bianche.

Quella sulla sinistra era la porta del bagno. Piccolino ma comodo. Infondo era addossata al muro un grande vasca, sul lato destro un mobiletto e di fronte un grande specchio bianco con lavandino, tutto bianco contrasto con le pareti e il pavimento azzurro.

La porta al centro del corridoio portava alla mia camera. Molto grande, quasi quanto tutto il soggiorno. Le mura color miele e il grande lettone bianco quel armadio in legno chiaro erano niente in confronto alla grande finestra sul lato destro della stanza.

L’ultima porta del corridoio, sul lato destro, era la camera più disordinata della casa. Quella della mia coinquilina: Sara.

Io e Sara siamo amiche da quando io ho memoria. Praticamente ci conosciamo da sempre e sappiamo più cose noi sull’altra che le nostre rispettive madri.

Si, indubbiamente lei sapeva molte più cose di mia madre.

Frequentava la facoltà di pubbliche relazioni. E la sua passione sfrenata per Londra e la voglia di vivere insieme mi aveva convinta a fare quella  domanda di ammissione all’università di psicologia.

-Sempre a sognare ad occhi aperti stai?!- era entrata in quel momento con il suo solito sorriso sulle labbra. Era raro vederla triste o scoraggiata dal mondo. Lei era una di quelle amiche che non ti fanno mancare mai il sorriso. Che appena vedono sul tuo viso un piccola curva all’ingiù si fanno in mille per farti sorridere.

Si, lei era la mia migliore amica.



NOTE:
Premetto che questo capitolo l'ho scritto, poi l'ho cancellato, l'ho riscritto, l'ho ricancellato e l'ho riscritto. Non piace neanche a me dopotutto, ma era l'unico modo per introdurre il prossimo capito, che cercherò di caricare nel pomeriggio. Se la storia vi sta annoiando, vi assicuro che dal prossimo capitolo non vi deluderà. :)
  
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