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Autore: lulubellula    27/06/2012    6 recensioni
Tu continui imperterrito a fabbricare cappelli, finché le mani non ti sanguinano, finché gli occhi non ti bruciano, finché il tuo corpo riesce a sopportare il dolore e la fatica, finché non riesci a fabbricare quello stramaledetto cappello che possa riportarti a casa da lei.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jefferson/Cappellaio Matto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Troppi cappelli ti danno alla testa

“Cappelli, cappelli, cappelli. Uno, due, tre, quattro, …., diecimila, più veloce, più veloce, non smettere, non smettere” grida a sé stesso il cappellaio matto, quel reietto di Wonderland, quel rifiuto umano a cui hanno appena mozzato la testa e che, non si sa come, se la ritrova ancora ben attaccata al collo e quindi alle spalle.

“Vendetta, vendetta, dolce vendetta”, piatto da servire ben freddo dopo averlo preparato con una manciata di lacrime salate, qualche goccia di risentimento e averlo cotto in un forno caldo pieno d’ odio alla temperatura fuoco infernale per almeno qualche anno.
Corri, corri, non ti fermi mai, non senti più alcuno stimolo, la fame, la sete, il sonno sono sensazioni da rammolliti.

Lavori senza sosta per sfuggire ai ricordi, per far sì che l’ immagine di tua figlia Grace che si ritrova sola senza di te, senza suo padre, ti faccia meno male, ti sembri più sopportabile.

“Come hai potuto essere così stupido?” ti ripeti in continuazione.

“Come hai fatto a cedere nuovamente alla richiesta di Regina?”

 Dopotutto la conosci sin troppo bene, sai che ti vede come un aiutante usa e getta, come un limone da spremere ben bene e poi  gettare via senza ritegno.

“Come hai fatto a ricascarci?”.

E continui a fabbricare cappelli su cappelli per non pensarci, per  lasciare che la tua mente inizi ad annebbiarsi, per lasciare che cancelli quei brutti ricordi come una gomma su un foglio pieno di scarabocchi.

Grace, la tua bella e saggia figlia, bionda e perfetta ai tuoi occhi, come sua madre, la donna che ti aveva rapito il cuore e che era scomparsa troppo presto.

“L’ hai lasciata sola, ora lei si sentirà abbandonata e tradita da te, sperduta in un mondo troppo grande per una creatura così piccina e fragile.

Per questo motivo continui imperterrito a fabbricare cappelli, finché le mani non ti sanguinano, finché gli occhi non ti bruciano, finché il tuo corpo riesce a sopportare il dolore e la fatica, finché non riesci a fabbricare quello stramaledetto cappello che possa riportarti a casa da lei.

“Grace o Paige o qualunque nome tu abbia adesso, non importa come, non importa quando, riuscirò a trovarti. Sappi che farò qualunque cosa, oltrepasserò tutti i limiti perché il mio fine giustifica i mezzi e non mi fermerò davanti a nulla, dovessi anche rapire, minacciare, ingannare o uccidere. Nulla sarà troppo spregevole ai miei occhi se mi servirà a riaverti”.

E detto questo, riabbassa lo sguardo, scoppia in una risata liberatoria e raccapricciante che riecheggia nella sala, beve un sorso di thé e riprende il suo lavoro.
 
Note dell’ autrice:

  • Grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia
  • Ho deciso di scrivere questa one shot sul cappellaio matto perché è un personaggio, a mio parere, molto intrigante e che riserverà molte sorprese nella prossima stagione
  • Il particolare del thé è molto disneyano, ma non ho potuto resistere!
lulubellula
   
 
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