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Autore: Cocol_Sasso_97    27/06/2012    2 recensioni
"Mayumi guardò la bottiglia e storse le labbra, posandola sul tavolo. Poi prese il volto di Ace tra le mani e lo baciò d’impulso. Quest’ultimo spalancò gli occhi per la sorpresa. Il bacio di Mayumi durò pochi secondi, poiché quando lei si accorse di quello che stava facendo si allontanò immediatamente.
- Scusami! – esclamò arrossendo – N… Non so perché l’ho fatto! –
Ace sorrise e tirò nuovamente a sé la ragazza, posando le sue calde labbra su quelle di Mayumi."
Forse mettere erotico è esagerato però o.O
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Gli incontri di Portuguese D. Ace'
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Per quella notte...

La ragazza sospirò, con aria sognante, osservando il ragazzo seduto al tavolo vicino all’entrata - Mayumi, torna al lavoro! – urlò la voce del suo capo – Il tavolo sette ha ordinato un’altra birra! –
Mayumi sussultò – Subito! – disse prendendo il vassoio posato sul bancone e portandolo al tavolo sette dove, ironia della sorte, stava il ragazzo coi capelli scuri che lei stava guardando fino a pochi secondi prima.
- Ecco a te – disse, il suo sorriso migliore sulle labbra. Il moro alzò lo sguardo verso la ragazza e incurvò le labbra in un sorriso. Il suo viso aveva dei tratti che ricordavano molto quelli di un bambino, ma i suoi occhi lo rendevano adulto.
Da qualche giorno quel ragazzo passava la giornata nella piccola taverna buia, scavata nella roccia di una scogliera. Stava sempre solo e non faceva altro che bere o mangiare, ma Mayumi aveva perso la testa per lui, così stranamente silenzioso, nonostante sembrasse un ragazzo solare e allegro.
- Grazie… -
- Porto via i piatti vuoti? – chiese osservando la pila di piatti vuoti sul tavolo.
Lui annuì – Si, grazie, vuoi una mano? –
Mayumi sorrise e scrollò la testa dividendo la pila in due – Nono grazie! – disse prendendo le due colonne e andando a portarle in cucina per farli lavare.
- Madame Satoko, ho finito il mio turno… - disse la ragazza levandosi velocemente la divisa aderente quale era quella del lavoro e osservò la donna sulla cinquantina davanti a lei. I lunghi capelli rossi e folti, i chili di trucco in viso che facevano venire la nausea a Mayumi. Odiava quel lavoro che la faceva sentire una sgualdrina e odiava quella donna che la obbligava a comportarsi da tale, ma non poteva farci nulla, era l’unico modo di guadagnare qualche soldo. Appese il corpetto scollato che mostrava gran parte del ventre e la gonna corta che mostrava l’intimo non appena ci si sporgeva appena in avanti, al gancio che spuntava dal muro e indosso altrettanto velocemente la sua gonna corta azzurra e la maglietta bianca che lasciava comunque un po’ scoperto il ventre.
- Vai, e domani vedi di essere puntuale! – esclamò dandole le spalle e dando ordini ad un’altra cameriera. Con passo veloce si diresse all’uscita, felice di dover uscire da quel posto, ma evidentemente a qualcuno non andava. Gli occhi azzurri di Mayumi si posarono sulla mano che teneva la sua. Seguì il braccio, la spalla, il collo e si soffermò sulle labbra del ragazzo. Cosa avrebbe dato per poterle assaggiare, unire alle sue… Osservò il ragazzo e sorrise – Mi spiace non sono più di servizio, se vuoi un’altra birra puoi chiedere a…- non terminò il discorso perché Il ragazzo, tirandola per la mano, la fece sedere sulla sedia di fronte alla sua – Voglio compagnia, e ho visto che mi osservavi ultimamente… -
La mora arrossì violentemente abbassando lo sguardo ma lui sorrise – Su, mica ti mangio! – fece tendendo la mano – Piacere, sono Portuguese D Ace –
- Mayumi – sorrise lei – Ishikawa – aggiunse stringendo la mano.
- Vuoi una birra? Offro io –
- Perché no? – sorrise lei. Ace, con un gesto della mano, ordinò un paio di birre che la cameriera portò prontamente, senza perdere occasione per cercare di sedurre lui.
- Tieni, - disse avvicinandole il bicchiere di birra – tutta tua! –
- Grazie… - disse lei semplicemente, osservando le bollicine di schiuma che scoppiettavano nel boccale.
Ace portò il boccale alle labbra, bevendone un sorso del contenuto - Ti piace la birra no? – chiese osservandola attraverso il liquido chiaro contenuto nel bicchiere che aveva posizionato davanti a se e leccandosi i baffi di schiuma.
Mayumi scrollò la testa, allontanando da se i pensieri sul ragazzo – Si si! – esclamò lei e bevve un sorso bello lungo di birra. Chiuse gli occhi, godendosi il sapore dell’alcool che scendeva lungo la gola, rinfrescandola. Quando gli riaprì constatò che aveva gli occhi di Ace erano fissi su di lei – Che c’è? –
- Mmh… Nulla… - disse finendo di bere.
- Però, ora capisco come mai ne ordini così tante! – disse ridacchiando e bevendo in un solo sorso il resto del liquido.
Ace alzò un sopracciglio – Tu parli? – esclamò ridendo e ordinandone un secondo giro, che non sarebbe stato l’ultimo…

* * *

Le risate dei due ragazzi echeggiavano nel buio della notte, nelle strade deserte della città. Con visi arrossati dall’alcol e la risata facile, i due si stavano dirigendo verso casa di Mayumi dato che Ace, dopo che la taverna era giunta a orario di chiusura, si era offerto di accompagnarla.
- Casa dolce casa… - ridacchiò lei fermandosi davanti ad una casa  – Più che altro solitaria! –
- Vivi sola? – disse lui sedendosi sugli scalini davanti alla porta. Bevve un sorso dall’ultima bottiglia di vino che erano riusciti a recuperare e chiuse gli occhi, godendosi il vento sul viso.
- Sola soletta come un cane! – annuì lei sedendoglisi affianco e rubandogli la bottiglia dalle mani e bevendo anche lei – Bleah… Birra, sake, vino… che altro ci manca? –
- Del buon whisky! – rise lui giocando con la bottiglia ormai vuota.
- In casa ne ho una o due bottiglie… Vuoi salire? – chiese Mayumi. Un enorme sorriso si dipinse sul volto della ragazza quando Ace accettò. Prendendolo per mano e barcollando lo fece entrare in casa sua. Ormai era sicura di essere innamorata di Ace e, nonostante sapesse ben poco di lui, lo aveva invitato a salire in casa sua, ma non aveva secondi fini, voleva solo passare una serata in compagnia e non sola come al solito.
- Fa come se fossi a casa tua! – esclamò Mayumi correndo, o meglio, barcollando velocemente fino alla bottiglia di whisky – Solo una, mi spiace… -
- Ce la faremo bastare! – fece stiracchiandosi e tirandola a sé con un braccio intorno alla vita e guardandola negli occhi – A te il primo sorso! –
- L’ospite sei tu… Il primo è tutto per te! – ribatté lei, dopo essersi ripresa un attimo dalla vicinanza improvvisa. Aprì la bottiglia e gli avvicina l’imboccatura alle labbra.
- Come vuoi… - disse lasciandola andare. Prese la bottiglia dalle mani della ragazza e ne bevve un sorso poi, avvicinandola a lei – Tocca a te… -
Mayumi guardò la bottiglia e storse le labbra, posandola sul tavolo. Poi prese il volto di Ace tra le mani e lo baciò d’impulso. Quest’ultimo spalancò gli occhi per la sorpresa. Il bacio di Mayumi durò pochi secondi, poiché quando lei si accorse di quello che stava facendo si allontanò immediatamente.
- Scusami! – esclamò arrossendo – N… Non so perché l’ho fatto! –
Ace sorrise e tirò nuovamente a sé la ragazza, posando le sue calde labbra su quelle di Mayumi. Lei sorrise e socchiuse le labbra, lasciando che la lingua di Ace si insinuasse nella sua bocca, danzando passionalmente con la sua. Mayumi chiuse gli occhi, godendosi quel vortice di sensazioni che le stava domando Ace, il sapore delle sue labbra, la morbidezza dei capelli nei quali intreccio le dita, il suo odore che la inebriava…
Prima di rendersene conto stava indietreggiando, tra un bacio e l’altro, tirandolo con sé verso la camera da letto. Il suo corpo lo desiderava, lo voleva suo…
In quattro e quattr’otto si ritrovò sdraiata sul letto, Ace chino su di lei, le sue labbra che lasciavano una scia di ardenti baci sul collo. Il corpo del ragazzo emanava uno strano calore, dovuto all’alcol che scorreva nelle vene cosa che faceva stare bene la ragazza a contatto con lui. Le mani di lei vagavano sul caldo corpo di Ace, giungendo fino al viso che carezzo lentamente. I baci di Ace scesero sul petto e, velocemente, le sfilò la maglietta, osservando l’intimo bianco della ragazza. Con altrettanti movimenti veloci sfilò anche la gonna, carezzando la femminilità della ragazza da sopra l’intimo, rubandole un gemito.
Un barlume di lucidità, però, attraversò la mente di Ace che si allontanò dal corpo di Mayumi – Mi sono fatto trasportare scusa… -
Mayumi lo osservò delusa – Ace non importa… - disse baciandolo all’angolo delle labbra.
- È che non voglio impegnarmi Mayumi, devo ripartire tra non molto… -
Gli occhi della ragazza svelarono una leggera tristezza e guardò il ragazzo davanti a lui –A… Allora senza impegno Ace… Per favore… -
Il ragazzo la guardò e sospirò, le mani che ripresero a vagare sull’esile corpo della ragazza che si abbandonò completamente alle sue carezze. La voglia di averlo aumentava ogni volta che le lunghe dita di Ace sfiorava le sue zone più erogene, donandole un piacere che poche volte aveva provato.
Ace sapeva  come muoversi, e spogliò la ragazza, fermandosi per qualche secondo a osservarla nella sua semplicità.
- Sei bellissima… - sussurrò prima di chinarsi sul seno di lei, stimolandolo con la lingua. Mayumi gemette appena, biascicando un – Grazie… - arrossendo. Riusciva a sentire il membro del ragazzo eccitato, che premeva sulla sua gamba e, sorridendo, lo lasciò nudo, liberando la sua erezione e carezzando con movimenti lenti il membro scuro, sottraendo al ragazzo diversi gemiti. Da parte sua, Ace non era da meno poiché, spogliatala anche degli slip, stimolava l’intimità della ragazza con veloci movimenti delle dita, finché, stufatosi di quei preliminari, Ace non si unì alla ragazza, muovendosi in lei. I gemiti e i respiri affannati dei due ragazzi echeggiavano nella stanza, il corpo intriso di sudore del ragazzo sopra quello di Mayumi che lo stringeva a sé, gemendo e urlando vicino al suo orecchio cosa che faceva eccitare sempre di più il ragazzo. Il tocco di lui, leggero ma deciso, nei punti giusti della ragazza, aiutandola a raggiungere un grado sempre più alto del piacere, le mani di lei a stringere le possenti spalle di Ace, graffiandole per il piacere provato ad ogni spinta. Un ultimo urlo, più forte degli altri, squarciò il silenzio della notte quando entrambi raggiunsero la sommità del piacere.
Gli occhi socchiusi, i corpi ancora scossi e imperlati di sudore, il respiro ancora affannoso e le labbra arrossate per via dei baci scambiati incurvate in un sorriso i due erano sdraiati sul letto, Mayumi stretta contro il petto di Ace.
 
Per quella notte Mayumi non era stata Mayumi, mentre Ace non sarebbe stato Ace.
Erano stati solamente due ragazzi, che si amavano nella notta, in segreto.
Per loro due non esisteva un futuro insieme, esisteva solo la notte trascorsa….
 

* * *

 
Erano trascorsi diversi mesi da quando Ace era partito e Mayumi ne aveva perso i contatti, tutto ciò che gli rimaneva di quel ragazzo di cui si era innamorata dal primo momento che aveva visto era quell’unica notte passata insieme. Sorrise al ricordo e ripensò a tutto quello che le era accaduto dopo… Aveva scoperto di essere rimasta incinta!
E ne era stata felicissima, nonostante sapesse di doversene occupare da sola. Venne licenziata da Madame Satoko poiché l’avere una cameriera incinta allontanava i clienti, ma lei preferiva così. Aveva trovato lavoro da un anziano fiorista e sua moglie che l’avevano accolta come una figlia e da quando era nato il bambino non era più sola.
Le uniche notizie che aveva di Ace erano quelle che leggeva sui giornali. Ad ogni successo di Ace e insuccesso della Marina lei sorrideva e parlava con il piccolo Haru – Hai visto? Il tuo papà ha battuto di nuovo quei cattivoni della Marina! –
Però, vi era stata una volta che non aveva parlato del padre ad Haru… Quando sul giornale, a pieni caratteri, vi era la notizia della morte di Ace. Aveva pianto, nonostante non fossero legati da nulla se non il sentimento che lei provava per lui.
Mayumi girò la testa verso il lettino di loro figlio. Sorridendo si alzò e si affacciò sul bambino che, ridendo, alzò le braccine verso la madre che, sorridendo lo prese in braccio. Mostrando la boccuccia sdentata e cacciando urletti euforici tirò i capelli di Mayumi che ridendo disse – Va bene, hai ragione, dobbiamo andare al lavoro! –
Diede un bacio sulla fronte del bambino, scostando i capelli castani e gli sfiorò il naso con l’indice. Haru rise e arricciò il nasino pieno di lentiggini mentre i due uscivano dalla casa, dove era stato concepito…


 




Spazio autore 
Ed ecco la mia terza FF su One Piece, sempre su Ace :D
E' la prima volta che scrivo una FF a raiting arancione, quindi non sono sicura che il raiting sia giusto così...
Nel caso, se qualcuno mi volesse segnalare l'errore lo modificherò immediatamente!
Spero che la FF sia uscita bene... In questo periodo scrivere è stato un miracolo xD
Scappo, un bacio
Cocol_Sasso_97
   
 
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