[Sandra]
#Fuggire
#Fuggire
Sandra Milezzi aveva tutto.
Un lavoro che le permetteva molte spese.
Una famiglia da congelare in una foto incorniciata.
Ancora un corpo in grado di suscitare sguardi fugaci e sorrisi maliziosi.
Sandra Milezzi aveva tutto.
Eppure desiderava fuggire lontano, là dove il sole scompare, la luna tramonta e le stelle s’inabissano fra le nuvole scure.
Lontano dalla realtà che la circondava.
*
* * *
Tutto era
incominciato una sera di settembre quando aveva alzato lo sguardo dal
suo piatto di pasta e aveva fissato con occhi nuovi la sua famiglia.Quand’è che sua figlia aveva fatto quel tatuaggio dietro la nuca?
Quand’è che suo figlio aveva cominciato a leggere persino a tavola?
Quand’è che suo marito preferiva scorrere le dita sullo schermo di quell’aggeggio tecnologico?
Nessuno parlava.
Nessuno raccontava.
E questo le faceva venire in mente la sua infanzia felice, la sua adolescenza ordinaria.
Sua madre che rideva.
Suo padre che raccontava storie impossibili di missili carichi di fiori e coriandoli, di sovietici che ballavano con i lupi, di americani senza naso perché loro “non riescono a fiutare gli indizi”.
C’era suo fratello Renato che fissava tutti con quell’aria da saputello ma che riusciva a regalare sorrisi caldi come il sole d’agosto.
C’era sua sorella Maria incapace di mentire o di rubare la marmellata della vicina.
C’era suo fratello Piero che passava i pomeriggi a manifestare, a gridare, a ballare, a scopare.
E lei osservava.
Rimaneva immobile ed osservava.
Li aveva visti ridere e piangere.
Li aveva visti crescere e cambiare.
Eppure loro erano riusciti a rimanere gli stessi, dietro l’aria stanca di ingegneri e insegnati si celavano ancora sprazzi di luce sbarazzina.
Bagliori che lei mai aveva posseduto.
Ed ora eccola lì, a quarant’anni suonati, sposata con un uomo tanto ricco quanto arido, insieme non era riusciti a coltivare l’orto, a far crescere i loro figli con forza e sapienza.
Loro si erano rinsecchiti, aggrovigliati nel terreno, scomparsi mentre lei li fissava, improvvisamente sola.
Li vedeva affannati e confusi, sommersi da regali, soldi, amicizie dettate dalla convenienza, poche e bizzarre passioni, violenti, irrispettosi, odiosi, incapaci di frenare i pensieri, pessimisti.
E quelle erano le sue piante, nate dal suo ventre giovane e florido.
Era colpa sua.
Appoggiò la forchetta con delicatezza e spostò il piatto.
Forse avrebbe dovuto agire.
Forse avrebbe dovuto fuggire.
[Salve
a tutti, sono Midori_ e questa sarà una breve long sulla vita di Paolo
e Sandra, ormai cinquantenni che si ritrovano in un mondo che confonde
i ruoli e impone scelte
difficili e autodistruttive.
Ci sarà "l'aspetto romantico", ma è visto in modo diverso dal solito, però qui non troverete la coppia sbandata che si riunirà dopo le difficoltà.
Troverete mute domande, riposte sbagliate, parole tristi e violente.
L'intera storia è un "opening", una specie di preludio alle storie dei figli della coppia e alla loro vita. Spero di avervi incoriusito!
Midori_]
difficili e autodistruttive.
Ci sarà "l'aspetto romantico", ma è visto in modo diverso dal solito, però qui non troverete la coppia sbandata che si riunirà dopo le difficoltà.
Troverete mute domande, riposte sbagliate, parole tristi e violente.
L'intera storia è un "opening", una specie di preludio alle storie dei figli della coppia e alla loro vita. Spero di avervi incoriusito!
Midori_]