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Autore: yume    12/01/2007    6 recensioni
Ancora adesso non so cosa mi abbia scosso dentro, ma sta di fatto che se anche non lo volevo ammettere, quello che mi aveva detto Naruto si era insinuato dentro di me come l'edera si attacca ai muri delle case. E come l'erba, non se ne sarebbe mai andato...
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Bene, eccovi il quarto capitolo! Buona lettura, ci si rivede in fondo^^

I personaggi non sono miei ma di Masashi Kishimoto e comunque si tratta di personaggi immaginari, non realmente esistenti e tutti maggiorenni

Capitolo 3 - Farewell



Buio.
Si trovava immerso nel buio. Era una sensazione che da piccolo aveva provato quando era in casa da solo, quindi praticamente sempre. Aveva cominciato ad odiare il buio, perchè lo aveva associato alla solitudine...Solitudine...che brutto suono aveva quella parola per Naruto.
La consapevolezza di non avere nessuno a casa che ti aspetta, magari davanti ad una tavola imbandita.
La consapevolezza di non trovare nessuno davanti alla porta dell'Accademia ad aspettarti per andare a casa insieme.
La consapevolezza di non poter raccontare a nessuno la tua giornata perchè non ci sarà nessuno ad ascoltarla.
La consapevolezza di non avere nessuno che ti guidi nella crescita.
La consapevolezza di essere soli.
La consapevolezza, finale e che annienta, di trovare sempre il buio intorno a sè.
Buio che porta silenzio.
Buio che porta alla follia.
Buio sinonimo di Solitudine.
Si guardava intorno, cercando di scorgere anche una minima luce che lo potesse condurre in un luogo qualsiasi perchè voleva dire non essere più al buio. Qualsiasi luogo sarebbe andato bene al ragazzo biondo, purchè ci fosse. Ma continuava a non vedere niente e, anche se non sapeva il perchè, prese a correre in una direzione qualunque sperando di lasciarsi alle spalle "quello". Mano a mano che correva il suo corpo regrediva: tornava quindicenne vedendo immagini di quando si allenava con Jiraiya e di quella volta che aveva affrontato Orochimaru arrivando alla comparsa di quattro code e ad una parziale metamorfosi, poi dodicenne, quando non era riuscito per la terza volta a diplomarsi all'Accademia mentre tutti gli altri vi erano riusciti, rifugiandosi all'altalena per non vedere sempre quegli sguardi pieni di disprezzo e quei sussurri colmi di odio. Arrivava poi a otto anni, quando giocava nel parco insieme agli altri bambini fingendosi felice come pochi al mondo fino al momento in cui "i grandi" non venivano a predere i suoi amici per portarli a casa e lui doveva tornare a casa da solo; raggiungendo infine i cinque anni, quando non capiva perchè tutti lo disprezzavano, perchè non poteva avere una kasaan e un tousan come tutti i bambini che conosceva, quando piangeva da solo per tutte le cose cattive che gli altri bambini di dicevano e non c'era nessun grande che lo consolasse. Arrivando a quel punto l'ormai bambino Naruto fermò la sua corsa, ranicchiandosi e nascondendo il visino paffuto dietro le ginocchia come per non far vedere a nessuno che stava piangendo.
Si girò su un lato e si abbracciò l'addome.
Mentre singhiozzava, invocando un padre ed una madre che non esistevano, all'improvviso sentì dei passi provenire in lontananza. Si avvicinavano. Instintivamente guardò nella direzione da cui provenivano i passi e, con l'innocenza dell'età che in quel momento il suo corpo dimostrava, chiamò
- Mamma?Papà?? -
Ma non ebbe risposta. Chiamò ancora ma ancora non ricevette altro che il silenzio e cominciò ad avere paura di quei passi cadenzati, lenti come una ninna nanna. Fece per chiamare una terza volta ma si fermò quando vide che quei passi erano di un ragazzo: doveva avere sui diciassette, diciotto anni al massimo. Era di statura media, con un fisico asciutto e dall'aspetto scattante; portava una tuta arancione con i pantaloni che arrivavano fino a sotto il ginocchio, quasi fino alla caviglia, una felpa dello stesso colore con una striscia nera che partiva da sopra i pettorali per arrivare fino alle spalle di colore nero ed il collo della felpa era stretto intorno ad esso. Il viso, sebbene rotondeggiante, aveva i lineamenti di un adulto: aveva tre segni, proprio come i suoi, su ogni guancia e due occhi rossi dal taglio felino. I capelli, poi, erano bionndissimi e sparati in tutte le direzioni e la frangia era tenuta ferma da una striscia di stoffa nera legata alla fronte al cui centro vi era una piastrina con inciso il simbolo di Konoha. Quello che però spaventava il bambino non era l'aspetto identico al suo ma il sorriso: non era dolce, non era comprensivo, non era solare. Era sinistro, intriso di odio verso il mondo, che pareva dire che provava piacere nel dolore degli altri.
- Chi sei? - disse infine con la sua voce da bambino, cercando di sembrare sicuro di sè nonostante avesse appena finito di piangere e nonostante dentro di sè avesse timore di quella persona che, lo aveva capito, era lui da grande.
- Io sono te - disse il ragazzo, con una voce quasi di scherno. - Sono il te stesso che usa il potere che ha -
- Non capisco - disse ancora il bambino.
- Io sono te, quando sei posseduto da Kyuubi. Sono quello che diventerai - rispose ancora il diciottenne, questa volta con un tono quasi soddisfatto, per terminare con un:
- Io sono la tua fine -
Il bambino, che non voleva ascoltare quella storia perchè sapeva benissimo chi era Kyuubi e tutte le cose cattive che aveva fatto, si mise le mani alle orecchie e urlò. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, cercando di cacciare quella brutta cosa che gli aveva fatto paura, cercando di non ascoltare più quello che diceva.
Si girò instintivamente.
Non voleva ascoltare, aveva paura. Ma poi si ricordò che non era così che poteva farsi degli amici. Non era piagnucolando come una femmina che gli altri bambini lo avrebbero accettato nei loro giochi. Lui doveva dimostrarsi grande, così gli altri lo avrebbero avvicinato. Se si dimostrava forte poteva avere degli amici. Si alzò in piedi, per quanto la sua bassa statura poteva permettergli e, sforzando se stesso, tolse le mani dalle orecchie. Infine, con un ultimo sforzo, aprì gli occhi per fronteggiare quel se stesso. Quando li aprì definitivamente si ritrovò ad avere il suo solito aspetto da diciottenne e di fronte a sè stava la creatura che portava dentro di se: manto fulgido, color del fuoco, seduta in una postura regale. Nove code, adagiate morbidamente sul lato sinistro del corpo, e il muso che fronteggiava il suo viso: zanne ben visibili nonostante la bocca chiusa, due occhi scarlatti come il sangue di taglio felino che trasmettevano timore e due orecchie a punta ben alzate. Kyuubi.
- Cosa vuoi Kyuubi? - disse Naruto.
- Oh niente - rispose la volpe con tono di scherno.
- Allora perchè sei qui? Perchè mi tormenti? -
- Ma come siamo suscettibili. E dire che volevo dare a te per primo la bella notizia - sbuffò il demone.
Naruto la guardò sospettosamente. Se per lei era una buona notizia potevano essere solo guai per lui
- Cosa intendi per "buona notizia"? - disse dando voce ai suoi pensieri.
- Sarò presto libera...oh, ma per te questa non è una bella notizia, che sciocca - e si mise a ridere con malcelata soddisfazione.
La notizia fece rimanere Naruto di stucco: come poteva essere? Come avrebbe fatto a liberarsi??
- Cosa intendi? -
- Presto il mio spirito sarà libero - e mentre diceva questo si girò e si allontanò sempre di più dal ragazzo biondo, senza dargli una reale risposta.
Naruto continuava a chiamarla, pretendendo una risposta. Una risposta che non avrebbe mai avuto dalla diretta interessata. L'ultima cosa che sentì fu la voce di Kyuubi, come un eco, dire:
- Addio Jinchuuriki. Hai finito di intralciarmi. Addio Jinchuuriki -

Naruto, a quelle parole, si sveglio di soprassalto. Era madido di sudore ed ansimava come se avesse corso per giorni interi; si mise la mano destra in fronte, cercando di sentire se aveva la febbre e nello stesso momento togliendosi il sudore. Non aveva la febbre, constatò, ma il mal di testa si era fatto più feroce del giorno precedente e il mal di stomaco era aumentato di intensità in maniera esponenziale
" Perfetto, ho dormito tutta notte e sono ridotto ad uno straccio...accidenti!!!"
Scostò con stizza le lenzuola e, mentre si alzava in piedi, imprecò dicendo:
- Maledizione a te Kyuubi!! -
Si diresse poi verso il bagno, in modo da ottenere un aspetto ai limiti della decenza sperando che di riuscirci con una bella doccia calda. Mentre si lavava, perso nei suoi pensieri, non notò che due raggi del sigillo che portava sull'addome si stavano sciogliendo senza lasciare traccia come la tempera che si scioglie a contatto con l'acqua...
Dopo essere uscito dalla doccia ed essersi rivestito, si diresse verso la cucina con l'intenzione di farsi una bella colazione. Purtroppo questo intento sfumò visto che il mal di stomaco non solo si era fatto più intenso di prima, ma come se non bastasse cominciò ad avere attacchi di tosse. Fu proprio uno di quelli a fermarlo in mezzo al corridoio: si portò una mano alla bocca cercando di contenere quelli che sembravano conati di vomito ma che invece erano fortissimi attacchi di tosse. Si inginocchiò a terra, senza forze, e dopo un tempo che sembrò infinito riuscì a respirare in maniera regolare. Non ce la faceva più, non riusciva nemmeno a rimettersi in posizione eretta a causa dello sforzo e quindi decise di sedersi a gambe incrociate; non si guardò nemmeno la mano che aveva portato alla bocca fino a quando non sentì che era umida. Pensò che fosse semplice catarro, uscito a causa della forza impressa dagli attacchi di tosse avuti fino a qualche secondo prima, ma non gli sembrava quella sostanza. Era più densa e scivolava verso il basso, arrivando alla tuta per poi proseguire il suo percorso fino a terra. Decise quindi di guardare quello che aveva macchiato la sua mano e quando lo vide rimase sconvolto.
" Ma che diavolo...!?!?"
Forse quello che aveva sognato era solo l'inizio...

Naruto arrivò per ultimo al ponte dove si ritrovava di solito il gruppo sette con un'aria sciupata e sembrava dover crollare a terra da un momento all'altro. Lo aveva notato fin dalla sera precedente, Sasuke, che qualcosa non andava nel biondino: per prima cosa lui non soffriva mai di mal di testa e secondo...era impensabile che stesse male dopo aver mangiato del ramen!!!Sarebbe arrivata la fine del mondo prima che una cosa del genere potesse accadere!
Stava per dire qualcosa quando Sakura lo precedette:
- Ehi Naruto! C'è qualcosa che non va? Mi sembri stanco -
Il diretto interessato, che non voleva certo far preoccupare i suoi compagni, cercò in tutte le maniere di nascondere le sue condizioni. Prese un respiro profondo e poi corse davanti alla ragazza con il suo solito sorriso smagliante
- Tranquilla Sakura-chan, sto benissimo!! Ti eri preoccupata per me?? - chiese col solito tono che riservava solo a lei. La ragazza, notando che era stato un falso allarme, rispose:
- Brutto cretino! Pensi davvero che mi sia preoccupata??Te l'ho chiesto perchè se stessi male intralceresti Sasuke-kun! - e diede un sonoro pugno in testa a Naruto, il quale cadde a terra dando una bella testata al pavimento in legno del ponte. Quando cercò di rialzarsi fece un pò di fatica, perchè le braccia sembravano non reggerlo più. Al secondo tentativo riuscì finalmente a fare forza sugli arti superiori e si rimise in posizione eretta massaggiandosi il bernoccolo spuntato proprio dove la rosa lo aveva colpito e cercando di non far notare la debolezza che si era andata accentuandosi con quell'ennesimo colpo
- Ahiii Sakura-chaaannn! - si lagnò solamente, con un tono dolorante.
Tutta la scena era stata seguita nel più assoluto silenzio da Sasuke. Lo aveva notato, lui, che Naruto non stava bene. Lo aveva notato eccome, a partire dal fatto che non aveva attaccato briga con lui e concludendo col fatto che era di un pallore che si poteva ricondurre all'Uchiha ma certo non al biondo. Oltretutto, anche se faceva si sforzava, lo aveva visto benissimo che aveva fatto fatica ad alzarsi e che si reggeva a malapena in piedi. Purtroppo per lui, lo conosceva troppo bene per credere a quel teatrino di terza categoria imbastito per mettere nel sacco i suoi compagni.
Naruto, sentendosi osservato, guardò in direzione di Sasuke e lo vide che lo guardava con un'aria significativa " Non me la dai a bere" sembrava dire. Il biondo tremò interiormente a quello sguardo penetrante, ben sapendo anche se aveva messo nel sacco l'amica rosa la stessa cosa non si poteva dire per il moro. Infatti quest'ultimo stava per aprire bocca ed esporre i suoi pensieri quando arrivò Kakashi, come sempre in ritardo madornale.
- Buongiorno ragazzi! - disse allegramente
- Buongiorno un corno Kakashi-sensei!! Ma lo sa che è in ritardo di ben due ore??? - inveì Naruto
- Anche tu, usurantokachi. Non ti conviene parlare quindi - lo zittì prontamente il moro
- Non stavo parlando con te!!! Impiccione! -
- La verità fa male eh, dobe? - continuò a sfotterlo. Non sapeva perchè continuava con quell'andazzo, in fondo lo sapeva che stava male. Ma non poteva permettersi di mostrare la sua apprensione a chicchè sia, non poteva permettersi di mostrarsi debole di fronte agli altri come una donnicciola e soprattutto non poteva esprimere la sua preoccupazione perchè se lo avesse fatto molto probabilmente lo avrebbero portato dritto dritto in ospedale con la convinzione che fosse stato avvelenato e che quindi non fosse più in lui. Già ieri sera aveva fatto una cosa che non si sarebbe mai aspettato, se poi avesse mostrato agli altri quanto teneva a quel baka rumoroso era certo che non sarebbe più uscito, da quell'ospedale. Meglio continuare a provocarlo quindi...
- Vuoi vedere quanto può far male anche un mio pugno, eh, Sasuke??? -
- Basta crederci dobe, basta crederci. Tanto non riusciresti neanche a farmi un graffio messo come sei, quindi è meglio se stai zitto e lasci parlare il sensei -
Quelle parole riuscirono a mettere a tacere il biondo che, sorpreso, non sapeva come ribattere. Inoltre quello che aveva detto Sasuke aveva fatto di nuovo sorgere dei sospetti a Sakura, che stava per parlare, quando Kakashi prese la parola: - Ragazzi smettetela di litigare su! Comunque oggi non abbiamo missioni, quindi avete la giornata libera! Passatela ad allenarvi come meglio credete! - detto questo se ne andò, perchè se aveva detto ai suoi ragazzi che non c'erano missioni per loro, questo non valeva per lui. La missione, data direttamente da Tsunade, si sarebbe rivelata ben più complessa di quello che poteva immaginare...

I ragazzi, rimasti soli sul ponte, si guardarono sorpresi per un attimo. Poi Sakura si decise a parlare, riprendendo il discorso interrotto dal sensei
- Che significa Sasuke-kun? -
- mh? - fece finta di nulla il moro, ben sapendo a cosa si riferiva la rosa.
- Cosa significa quello che hai detto prima di essere interrotto da Kakashi-sensei? Perchè Naruto non riuscirebbe a colpirti? Cosa c'è...-
Venne interrotta da un'occhiata eloquente di Sasuke, ben sapendo che se il moro le rivolgeva quello sguardo lei non avrebbe mai potuto sapere niente, nemmeno tra un milione di anni. Guardò Naruto, sperando che lui glielo dicesse spontaneamente ma il ragazzo biondo guardava insistentemente Sasuke, come per sfidarlo a continuare il discorso interrotto prima. Capendo che nessuno dei due aveva intenzione di spiegarle la situazione se ne andò, intuendo che quella era e sarebbe rimasta una questione privata di Naruto e Sasuke fino a quando non avessero deciso il contrario. Una volta che la ragazza si fu allontanata, i due rimasero in silenzio per un attimo guardandosi intensamente. Alla fine fu Naruto a spezzare quel silenzio, dicendo:
- Non capisco cosa intendi dire Sasuke. Io sto benissimo -
- Non prendermi in giro. Io non sono Sakura - rispose il moro, che proseguì dicendo:
- Solo uno scemo come te può pensare di nascondere che sta male facendo l'idiota. Cosa credi, che non abbia notato con che fatica ti muovi? Come se non bastasse fatichi anche a respirare. Non prendermi per un pivello -
Naruto non sapeva cosa rispondere, perchè quello che l'amico aveva detto era tutto vero. Come avrebbe fatto a nascondere quella cosa, che non sapeva nemmeno cos'era, che lo stava debilitando in quella maniera così drastica? Come avrebbe fatto a continuare quella commedia se non riusciva nemmeno a darla a bere al suo migliore amico? Doveva inventarsi qualcosa, perchè non poteva permettersi di essere di peso a qualcuno. Soprattutto se questo qualcuno era Sasuke. Non fece in tempo a pensare concretamente a qualcosa che di nuovo la tosse lo assalì, in maniera ancora più intensa ed estenuante di prima. Proprio come due ore prima, l'intensità dei colpi di tosse era così forte che dovette inginocchiarsi a terra per evitare di collassare. Non riusciva a smettere di tossire e, dalla mano che si era portato alla bocca, cominciò a colare lo stesso liquido della mattina.
Sasuke, a quella vista, si avvicinò velocemente e senza dire niente se lo caricò sulle spalle per poi partire in quarta verso il palazzo di Tsunade. Imprecava mentalmente per la deficienza dell'amico, che continuava a fare il gradasso anche quando era in quelle condizioni. Imprecava anche contro se stesso perchè non aveva insistito con l'hokage affinchè facesse una visita accurata. Imprecava contro quel ninja che aveva sicuramente fatto qualcosa altrimenti il biondo non si sarebbe trovato sulle sue spalle, in preda alla tosse, a macchiargli la maglia.
"Lo sapevo! LO SAPEVO!!" si gridava mentalmente e disse:
- sei un emerito DEFICIENTE! - e accelerò il passo quando non sentì nessuna risposta provenire dalle sue spalle. Se quel baka si azzardava...Se soltanto si azzardava...Lo avrebbe riportato a calci!

Continua...

Bene, anche questo capitolo è completo ed è anche un pò più lungo dei precedenti! XD

Ora passiamo alla spiegazione del titolo di questo capitolo: Farewell. E' una canzone dei L'Arc~en~Ciel ed è la traccia numero uno del loro album "True". Vi consiglio di ascoltarla perchè è bellissima *O*

E adesso, ringraziamenti:

skiblue: Si, è carino il finale vero?? No, Naruto non se lo merita...ma se non succede qualcosa la storia non prosegue çç Beh, sono felice di sapere che lo caratterizzo bene. Si, è esilarante XDDD

Amber: Bene, adesso che hai capito perchè aveva mal di pancia...uu

Scintilla: Ti ringrazio tantissimo per la recensione e sono felice di sapere che ti piace! Avevo (e ho ancora) paura di essere andata OOC, è la mia fobia çç Cercherò di rimediare agli errori di battitura, grazie per avermelo fatto notare^^

valentinamiky: Ti ringrazio! Certo, sasunaru forever!!!

E con questo ho concluso, ci risentiamo al prossimo capitolo!! Ho già in mente una mezza bozza, quindi state pronti! Ciao!!

  
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