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Autore: Alexiel_Slicer    27/06/2012    0 recensioni
Una quindicenne a metà anno scolastico cambia scuola e cambia vita: dalla frenetica Berlino finisce alla tranquilla Loitsche. La nuova scuola le permetterà di porsi un obiettivo importante: far finire le prepotenze di un gruppo di bulli su un ragazzo.
Una grande amicizia nascerà, ma che un destino atroce spezzerà e in un primo momento non darà la possibilità ai tre amici di dire le cose che tengono in fondo al loro cuore, i segreti mai rivelati e i sentimenti più puri.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4
L'indomani alla fermata Bill mi ignorò e anche Tom fece altrettanto per non destare sospetti.
Mi sedetti lontano da loro e solo quando scesimo dall'autobus ci scambiammo uno sguardo complice.
La prima parte del piano si sarebbe attuata durante la ricreazione in cui avrei dovuto scatenare la furia dei bulli.
Appena misi piede in classe le 3 ore che mi separavano dall'intervallo stranamente passarono in fretta. Al suono della campanella uscii subito dall'aula dirigendomi verso il cortile interno.
Dalla macchinetta delle bevande prelevai una coca che agitai per bene e dopo essermi accertata che tutti gli energumeni erano seduti comodamente al loro stupido tavolo mi diressi verso di loro e quando fui abbastanza vicina aprii la lattina di coca. Questa fuoriuscì con una grande potenza rovesciandosi sopra la giacca degli yankees di uno dei bulli, scatenando la sua ira.
"Hey! Ma che cazzo hai fatto?" sputò rabbioso
"Ops scusa! Dalla a mammina che te la sistema per bene" dissi sorridendo beffarda 
"Mi prendi per il culo stronzetta?" mi chiese sempre più rabbioso con gli occhi iniettati di sangue
"Può darsi" feci spallucce 
"Meglio che non ti fai trovare all'uscita se ci tieni alla pelle, inoltre io e te abbiamo ancora un conto in sospeso" mi minacciò
"Allora a dopo" ribattei portando alla fronte la mano destra con l'indice e il medio uniti a mo di saluto militare.
Durante tutta quella scenetta Tom aveva il compito di tenere Bill lontano dal cortile interno.
Rientrai in classe soddisfatta e quando Bill fu distratto mostrai il pollice all'insù a Tom che annuì.
All'uscita ero pronta ad affrontare la mia sorte e raggiunsi il cortile sul retro, mentre Tom con una scusa affidava Bill a Georg e Gustav, anche loro al corrente del piano perchè informati dal rasta.
Non dovetti aspettare molto: i bulli si fecero vivi pochi minuti dopo il mio arrivo.
"Bene bene" disse con un ghigno malefico e soddisfatto, scrocchiandosi i pugni il bullo a cui avevo rovesciato la coca addosso; ebbi appena il tempo di realizzare che Tom era nascosto dietro le gradinate della platea pronto a riprendere tutto, quando mi arrivò un destro ben assestato nello stomaco e così via.
Quando furono abbastanza soddisfatti la feccia se ne andò e Tom uscì dal nascondiglio correndo verso di me per aiutarmi.
"Merda! Ti hanno conciato per le feste" constatò con il volto stravolto e avvilito, offrendomi la sua spalla come sostegno
"Sto bene è solo qualche livido" lo rassicurai accettando l'aiuto che mi aveva offerto
"Allora andiamo dal preside?" mi domandò anche se già sapeva la risposta
"Esatto" risposi
Tom annuì e cingendomi per un fianco, mentre io mi sorreggevo sulla sua spalla, andammo in presidenza.
"Signor preside siamo venuti per esporle un problema" disse Tom in tono pacato.
Il preside che era immerso sulle sue scartoffie alzò lo sguardo e vedendomi in quello stato esclamò "Oddio! Ma che le è successo?"
"E' proprio questo il problema di cui le volevamo parlare" disse Tom
"Va bene vi ascolto, accomodatevi" e fece cenno con la mano di sederci.
Mi lasciai scivolare sulla sedia mentre Tom si accomodò accanto a me e gli mostrò il video appena ripreso, il preside lo guardò senza dire una parola e senza scomporsi.
"Lei sapeva di questi avvenimenti?" gli domandai
"No per niente" rispose il preside avvilito
"Può prendere dei provvedimenti?" chiesi
"Certo che si! Mi mobilito subito, non voglio altri scempi nella mia scuola!" disse con voce grave
"Non è vero! Lei non muoverà un dito! Non ha fatto niente per mio fratello e ha detto la stessa frase anche allora!" replicò Tom adirato alzandosi di scatto e battendo i pugni sulla scrivania.
"Si calmi!" lo ammonì il preside
mi alzai e intervenni "Non ci può ignorare adesso, abbiamo delle prove di ciò che accade in questa maledetta scuola! Se lei non provvederà immediatamente chiameremo le TV locali e niente ci tratterrà dal fare un grosso scandalo!" pronunciando quelle parole cercai di essere il più minacciosa possibile, poi tirai Tom da un lembo della sua maglia extra large e uscimmo dall'ufficio.
"Pensi che funzionerà?" mi domandò
"Deve funzionare!" risposi, mentre uscivamo dall'edificio.
"Ci toccherà camminare un bel pò" mi informò, poi mi chiese "C'è la fai?"
annuii e sempre con la sua spalla come sostegno ci incamminammo verso casa.
Il pomeriggio era fresco e soffiava una leggera brezza piacevole che mi faceva arrivare sul viso il buon profumo di Tom, che improvvisamente si girò e mi chiese "Tutto ok?"
"Si" sussurrai abbassando lo sguardo
"Goditelo fin che puoi questo momento" disse ghignando
"Che?" domandai frastornata
"Avvinghiata a me, sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto?" disse malizioso
"Pervertito! Di certo non io! Cammino da sola che è meglio!" e mi allontanai.
Piombò un lungo silenzio che decisi di rompere domandandogli  "Bill è arrabbiato con me vero?"
"Non è proprio arrabbiato con te è solo un pò permaloso domani parlargli e tutto si sistemerà" mi rassicurò.
Dopo un'ora abbondante di camminata finalmente arrivammo ognuno alle rispettive case.
Appena aprii la porta corsi su per le scale e mi barricai in bagno ad armeggiare con cipria e fondotinta per coprire i lividi, a cena non mangiai; ma a mezzanotte stavo morendo di fame quindi sgattaiolai in cucina e feci razzia nel frigo.
Il giorno seguente l'autobus era già arrivato alla fermata e quando vi entrai i gemelli erano già seduti nei soliti posti, feci un respiro profondo e mi accomodai di nuovo nel mio vecchio posto.
"Buongiorno" dissi raggiante
"Ciao" disse Tom
"Buongiorno" disse Bill dopo qualche istante di esitazione
"Allora tutto ok?" gli domandai
"Ehm si" rispose lui
"Non c'è l'hai con me vero?" gli domandai sfrontatamente
"No non c'è l'ho con te" mi rispose Bill sorridendo mentre scuoteva il capo
"Perfetto!" conclusi felice.
Alla seconda ora il preside dall'interfono mandò a chiamare me e Tom in presidenza, sotto lo sguardo stupito e attonito dei nostri compagni uscimmo fuori per dirigerci all'ufficio del preside.
"Ho preso dei provvedimenti come da vostra richiesta, quei bulli non torceranno più un capello a nessuno" annunciò questi serio che subito dopo ci buttò fuori dal suo ufficio.
Io e Tom ci guardammo in faccia sorpresi e felicissimi ci abbracciammo: ci eravamo riusciti!
Sciolto il nostro abbraccio Tom disse entusiasta "Dobbiamo festeggiare!"
"Per una volta sono d'accordo con te" dissi
"Stasera andiamo al cinema tutti quanti!" concluse trionfante.
Durante la ricreazione avvertimmo Bill, Georg e Gustav dell'intenzione di andare al cinema e furono ben contenti di accettare: ci saremmo incontrati davanti all'edificio alle 20 in punto.
Passai il pomeriggio mettendo sotto sopra l'armadio e dicendo tra me e me "Che metto? Che metto?", alla fine optai per un vestito morbido, un pò sopra le ginocchia, senza spalline e che dal nero sfumava sul turchese il tutto concluso da un paio di leggings anch'essi neri che avrei messo sotto il vestito e per scarpe un comodo paio di vans a quadretti turchesi e neri.
Alle 20.00 eravamo tutti davanti al cinema come da accordo.
"Oooh guarda guarda Sabrina con un vestito" osservò Tom,
lo fulminai con lo sguardo e stavo per controbattere quando Bill intervenì "Stai davvero bene" mi disse sorridendo come solo lui sapeva fare
"Si però parliamo di cose più importanti che film guardiamo?" intervenì bruscamente Georg
"A me va bene qualsiasi cosa" dissi
"A me piacerebbe un thriller" disse Gustav
"Anche a me" disse Georg
"Per me va bene" risposi
"Ok anche per me" disse subito dopo Bill, mentre Tom aveva una smorfia stampata in viso
"Mi dispiace Tom ma la maggioranza vince" concluse Georg trionfante.
Fu una bella serata, ridemmo tanto e il film non fu male; ma quello che rendeva davvero speciale quella serata per me era sapere che Bill non doveva più temere le angherie dei bulli.
  
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