- No, ripetimi un attimo, com'č che ti sei svegliata? - disse il vampiro ridendo, mentre porgeva un bicchiere di una qualche strana miscela alcolica alla bionda di fronte a lei.
Questa, di rimando, la guardó con uno di quegli sguardi che ti fa raggelare in sangue nelle vene, se solo l'altra ne avesse avuto di sangue caldo a scorrerle lungo il corpo. Come si era trovata in quella situazione? "La persona giusta al momento giusto" pensó.

- L'ho sentita.. gemere - disse la bionda con il viso colmo di disgusto. Stava rivivendo quel momento, come se stesse accadendo in quel preciso istante..

# Un urlo attraversó tutta la casa. Dannato il giorno in cui sua madre aveva scelto di donarle quel super udito insieme a tutte quelle altre cose. Le aveva tolto persino la cosa a lei pił cara, aveva distrutto la sua famiglia, aveva distrutto suo fratello.
"Nik non č nato come un killer"
La frase detta a quell'uomo che non era degno di esser chiamato padre le rimbombava ancora in testa. Era la veritą, con la creazione degli Originali e col tempo tutta l'umanitą di Niklaus era andata a conficcarsi sempre pił nel profondo. Ormai Bekah non sperava nemmeno pił che potesse tornare fuori.

Aveva attraversato la casa a velocitą sovraumana per giungere alla porta da dove proveniva il suono. Apertola, non le fu difficile capire cosa stava succedendo.

- Buon giorno, sorella - le disse un Nik che cercava di non sembrare troppo infastidito. 

- La prossima volta che porti una sgualdrina in casa, avverti - disse l'Originaria sbattendo la porta infastidita. Aveva riconosciuto la chioma dietro al fratello, e la rabbia le stava montando dentro. Si sarebbero sempre odiate, e Bekah non le avrebbe permesso di portarle via l'unica cosa che le era rimasta. 

Era uscita di casa in un lampo, dirigendosi dall'unica persona che, sebbene tutto, poteva darle asilo politico per un po'.  #

- Andiamo, non č poi la fine del mondo. La biondina a letto č una favola - disse sarcastico Damon. Ma non la smetteva mai di ironizzare su tutto?

- Mi sto ancora chiedendo perché sia venuta qui - chiese la vampira con fare scocciato, per far capire all'altro di smetterla pił che con un vero desiderio di lasciare quella casa.

- Perchč non hai nessun altro posto dove andare, tesoro - rispose pronto questo, che presto si ritrovó sbattuto al muro e tenuto attaccato a questo.

Non diede il tempo al suo "aggressore" di dire qualcosa, ma si sbrigó a parlare con un ghigno in volto.

- Se volevi portarmi a letto bastava chiedere tesoro, non mi sembra ti abbia mai detto di no..  - 

Uno schiaffo sarebbe stato troppo palese e non avrebbe dato molta soddisfazione, cosģ la vampira si limitó a lasciare cadere a terra la sua "vittima" andandosi a sedere sul divano dietro di loro.

- Io quella proprio non la sopporto - disse sbuffando. Perché fra tutte suo fratello aveva dovuto scegliere proprio Caroline?

- Sei solo invidiosa - disse schietto Damon come era di solito abituato. Meglio la veritį che un mucchio di balle.

- Di cosa, di grazia? - ringhió Bekah infastidita. Il moro si era forse avvicinato alla veritą?

- Beh, lei ha le attenzioni del tuo fratellone mentre tu.. - uno sguardo agghiacciante gli arrivó di rimando.

Quasi raccogliendo tutte le sue forze, Damon si costrinse a tirare fuori il suo pensiero da persona seria, per una volta.
- Lei č felice, tu no. Invidi la sua voglia di vivere e la sua forza, la stessa che ha colpito Klaus - 

- Ho mille anni Damon, sono pił forte di lei - disse l'Originaria cercando di sdeviare il discorso. Si, il moro aveva proprio centrato il bersaglio. 

- Non negare l'evidente, biondina - disse lui sorridendo lui mentre vedeva Bekah avvicinarsi all'uscita.

- Gią te ne vai? Potrei offendermi - disse ironico il centocinquantenne facendo un labbruccio degno di un bambino.

- Spero solo che se ne sia andata gią via di casa, o puó dimenticarsi la sua bella vita - rispose questa ignorando la provocazione dell'altro, prima di sparire in un lampo.