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Autore: Sushy_Hiddles    28/06/2012    2 recensioni
"Tom si lanciò fra le sue braccia, e lo strinse. Chris rimase sorpreso da questo improvviso abbraccio, così diverso da quelli amichevoli che dispensava a tutti senza riserve.
- Chris... - gli mormorò all'orecchio. - Mi sei mancato moltissimo... che fine avevi fatto? - chiese con la voce rotta dall'emozione."
Primo capitolo della fiction su Chris e Tom!
Avvertimenti: slash, slash, slash!
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il giovane uomo inglese stava seduto sul divano, comodamente sdraiato sullo schienale, con le gambe accavallate, e lasciava dondolare il piede a mezz'aria.

Quell'unico movimento tradiva la sua impazienza, ben celata dietro a quella posa completamente rilassata.

Si guardò intorno, facendo scorrere il proprio sguardo sulle tende bianche, che lasciavano filtrare l'ultima luce del giorno dentro al salotto, sui cuscini adagiati sul divano, si soffermò sull'aspetto confortevole di quella stanza, e infine sull'orologio appeso alla parete, che annunciava noncurante che il suo ospite era in ritardo.

Si accorse di una macchia sbiadita sulla moquette che era lì già da un bel pezzo, e non aveva mai pulito. Sospirò contrariato, guardando altrove per evitare di pensarci, sperando che Chris non se ne accorgesse.

Improvvisamente il campanello trillò.
Tom scattò in piedi, tentando di contenere l'entusiasmo. Non voleva aprire la porta rischiando di apparire troppo euforico.
Si fermò davanti all'entrata, respirò lentamente per placare il cuore, che intanto si era lanciato al galoppo.
Appoggiò le dita sulla maniglia, troppo fredda rispetto alle sue dita calde. Respirò ancora una volta, imponendo al suo cuore di smettere di battere così freneticamente... sembrò finalmente disposto ad obbedire.
Si munì del sorriso più accogliente che aveva ed aprì la porta.

<< Ciao. >>
Cavolo. Era ancora meglio di quanto non lo fosse l'ultima volta che si erano visti.

I pantaloni beige aderivano perfettamente alle sue gambe lunghe ed atletiche, la camicia azzurra si intonava ai suoi occhi color cielo d'estate. I capelli biondi erano legati dietro la nuca, ma qualche ciocca era sfuggita e ora incorniciava il suo viso abbronzato. Un sorriso misurato gli solcava le labbra, i suoi occhi brillavano.
<< Ciao Chris. >> disse Tom senza fiato, cercando di risultare il più sereno possibile, con scarso successo.

<< Posso entrare? >> chiese Chris, che aveva smesso di sorridere.

<< Certo, scusami. >> disse Tom facendosi da parte per farlo entrare, perplesso dalla sua improvvisa freddezza.

Entrarono in cucina. Chris rimase in piedi davanti al frigorifero, dandogli le spalle. Tom si voltò verso di lui, appoggiando le mani sul lavello. Si guardarono per un istante, mentre l'imbarazzo affollava via via la stanza.

<< V-vuoi qualcosa da bere? >> gli chiese Tom, avvicinandosi alla mensola dove teneva le tazze da tè.

<< No, grazie. >> rispose. Sembrava turbato.

Tom abbassò le braccia, lasciandole ricadere lungo i fianchi. Si avvicinò a Chris, notando che il suo atteggiamento era strano, come spento.

Si fermò in piedi davanti a lui, lo guardò negli occhi. Chris lo guardò di rimando, confuso dalla sua improvvisa vicinanza.

Tom si lanciò fra le sue braccia, e lo strinse. Chris rimase sorpreso da questo improvviso abbraccio, così diverso da quelli amichevoli che dispensava a tutti senza riserve.

<< Chris... >> gli mormorò all'orecchio. << Mi sei mancato moltissimo... che fine avevi fatto? >> chiese con la voce rotta dall'emozione.

Chris non rispose. Tom allontanò il viso dalla sua spalla, e lo portò vicino a quello di Chris. Lo guardò negli occhi e con uno scatto lo spinse contro l'anta del frigo ed unì le labbra alle sue.

Chris lo afferrò per le spalle e lo allontanò con dolcezza da lui.
<< Ti prego, Tom... >> disse, lasciando trapelare la commozione dal viso chinato.

<< Non possiamo più andare avanti così... >> sussurrò con la voce che tremava. Tom intravide una lacrima brillare sulla sua guancia. Rimase paralizzato, ripercorse nella mente ciò che era successo negli ultimi istanti, tentando di spiegarsi il motivo della sua reazione.

<< Che succede, Chris? >> mormorò Tom.

<< Succede che è finita. >> disse Chris risoluto, con la voce più ferma, sollevando il viso, con uno sguardo così gelido da trafiggerlo.

Tom sostenne il suo sguardo, mentre i suoi occhi sbarrati venivano offuscati da un sottile velo di lacrime.

Il silenzio fu lungo e doloroso, mentre Tom cercava la verità negli occhi di Chris.

<< No... >> mormorò Tom lasciandosi travolgere dalle lacrime, la sua voce era sottile ed acuta, come il pianto di un bimbo.

<< Tom, basta... ti prego. Elsa ormai sospetta troppo, devo farlo... per la mia famiglia. >> Chris sembrava trattenere a malapena le lacrime.

Tom singhiozzò, senza sapere cosa dire.

Tutto attorno a lui si fece buio, e si sentì precipitare in un abisso profondo.

 

Si tirò su di scatto, con il cuore in gola che batteva all'impazzata.

Strizzò gli occhi e si guardò intorno. Non riusciva a capire dove fosse e che fine avesse fatto Chris. Ci mise qualche istante a realizzare che era nella sua camera, nel suo appartamento londinese. Si toccò gli occhi per asciugarli, le coperte erano tutte aggrovigliate attorno ai suoi piedi, la sveglia segnava le sei e un quarto del mattino.
Si gettò con un sospiro sul cuscino, cercando di scacciare l'unica cosa di reale che c'era in quel sogno... i suoi sentimenti.

  
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